A PROPOSITO DI AREE DEMANIALI, BANCHINE E SPECCHI ACQUEI

Curiosità e misteri del protocollo con Onorato

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 4 mag­gio 2019Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia ha già dimostra­to in due prece­den­ti arti­coli (Vogliono un grande ter­mi­nal auto, ma dove?, Altro che com­mis­sario, è la strate­gia che man­ca) la con­fu­sione che ha reg­na­to e reg­na tut­to­ra nel­la des­ti­nazione delle aree dema­niali por­tu­ali, nelle con­ces­sioni o nelle promesse di con­ces­sione a pri­vati e non c’è da aggiun­gere molto. La fir­ma recente del “Pro­to­col­lo d’intesa per lo svilup­po di un Ter­mi­nal auto nel por­to di Piom­bi­no” da parte del pres­i­dente del­la Regione Toscana, Enri­co Rossi, del sin­da­co di Piom­bi­no, Mas­si­mo Giu­liani, e di Mas­si­mo Ringoli, ammin­is­tra­tore del­la Man­ta logis­tics (soci­età con­trol­la­ta dal grup­po Ono­ra­to insieme al grup­po bavarese Ars Alt­man) per real­iz­zare un ter­mi­nal auto nel por­to di Piom­bi­no (darse­na nord), aggiunge con­fu­sione a con­fu­sione, mis­tero a mis­tero anche per quel che riguar­da una banchi­na. Si par­la lì, infat­ti, di attuazione da parte di Man­ta Logis­tics di un pos­si­bile prog­et­to di inse­di­a­men­to logis­ti­co finale, con rel­a­ti­vo piano di inves­ti­men­ti di cir­ca 17 mil­ioni di euro da real­iz­zarsi a par­tire da un’area, di almeno 50.000 metri qua­drati, nel­la darse­na nord del por­to di Piom­bi­no con acces­so garan­ti­to ad una banchi­na pub­bli­ca e poi, a propos­i­to del­la stes­sa banchi­na, si fa rifer­i­men­to al pescag­gio dell’area mari­na por­tuale a 20 metri di pro­fon­dità.
Pare di capire dunque che la banchi­na di cui si par­la è la cosid­det­ta banchi­na est, l’unica che ha un pescag­gio di 20 metri di pro­fon­dità, già asseg­na­ta a Piom­bi­no Indus­trie Marit­time (PIM) per la real­iz­zazione di un impianto indus­tri­ale per l’attività di demolizione e rici­clag­gio navi, attiv­ità di refit­ting navale e la costruzione di mezzi navali.

Una banchi­na entra­ta nel­la disponi­bil­ità del­la PIM in virtù del fat­to che, si legge nel “Pro­to­col­lo per il cantiere navale di demolizioni, costruzioni e logis­ti­ca di Piom­bi­no Indus­trie Marit­time nel por­to di Piom­bi­no, fir­ma­to da Regione Toscana, Comune di Piom­bi­no, Autorità di Sis­tema Por­tuale del Mar Tir­reno Set­ten­tri­onale e Piom­bi­no Indus­trie Marit­time S.r.l.” il 30 novem­bre 2018,

  • PIM ha sot­to­scrit­to con l’Autorità por­tuale il 9 set­tem­bre 2016, nelle more del rilas­cio di una con­ces­sione per area dema­niale marit­ti­ma, un atto di sot­tomis­sione final­iz­za­to alla costruzione di un impianto di demolizione e costruzione navale,
  • l’Autorità por­tuale ha con­seg­na­to a PIM il 26 set­tem­bre 2016 un pri­mo lot­to di nuove aree a ter­ra per 77.415 metri qua­drati e di spec­chio acqueo anti­s­tante di 11.125 metri qua­drati, pres­so la cosid­det­ta darse­na nord.

Addirit­tura il 3 luglio 2018 PIM ha invi­a­to all’Autorità por­tuale un que­si­to cir­ca la neces­sità di inte­grare o meno l’atto di sot­tomis­sione del 9 set­tem­bre 2016 al fine di pro­cedere alla demolizione dei man­u­fat­ti (cas­soni) pre­sen­ti nell’area, cas­soni lì posizionati dal 10 al 15 mar­zo 2017 col nul­la-osta dell’Autorità por­tuale.

E dunque di fat­to la banchi­na non è più pub­bli­ca o almeno non è nel­la disponi­bil­ità pub­bli­ca.
Ecco che allo­ra si capisce meglio quel­la frase ripor­ta­ta da molti organi d’informazione che par­la di

  • ripristi­no del­lo sta­tus di banchi­na pub­bli­ca dell’accosto prin­ci­pale di Piom­bi­no”.

A parte il fat­to che quel­la banchi­na era sta­ta indi­ca­ta da Regione Toscana, Comune di Piom­bi­no e Autorità por­tuale come des­ti­na­ta ad accogliere la Con­cor­dia quan­do era del tut­to evi­dente che sarebbe sta­to impos­si­bile, nonos­tante i giu­ra­men­ti del pres­i­dente Enri­co Rossi che spergiu­ra­va che sarebbe sta­to lui a decider­lo e nes­suno avrebbe potu­to oppor­si, rimane il fat­to che la stra­da per­cor­sa da PIM è sta­ta lun­ga e costeggia­ta da dichiarazioni e deci­sioni sem­pre autoel­o­gia­tive di tutte le isti­tuzioni pub­bliche.
Pos­si­amo ricor­dare in ordine

  • la con­clu­sione il 30 mag­gio 2017 del pro­ced­i­men­to di ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità a Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale (VIA), con la dichiarazione di non assogget­ta­bil­ità, con­te­nente indi­cazioni e pre­scrizioni per il pros­egui­men­to dell’istruttoria per l’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale (AIA),
  • il rilas­cio il 5 dicem­bre 2018 da parte del Comune di Piom­bi­no dell’Autorizzazione Uni­ca SUAP per la real­iz­zazione dell’impianto sull’area indi­vid­u­a­ta nell’atto di sot­tomis­sione sot­to­scrit­to tra PIM e Autorità por­tuale di Piom­bi­no il 9 set­tem­bre 2016,
  • il rilas­cio il 27 mar­zo 2019 dell’AIA da parte del­la Regione,

  • in ulti­mo il pro­to­col­lo già cita­to del 30 novem­bre 2018.

Anni nei quali si sono spre­cati gli annun­ci da parte dei rap­p­re­sen­tan­ti delle isti­tuzioni pub­bliche, ed anche del sogget­to pri­va­to, annun­ci di inizio lavori, di costruzione e di inizio dell’attività tut­ti pun­tual­mente smen­ti­ti tant’è che oggi, nel silen­zio accondis­cen­dente di col­oro che non l’hanno mai ammes­so quan­do era così evi­dente, è lo stes­so grup­po Ono­ra­to che affer­ma che la pro­pos­ta e l’investimento del ter­mi­nal auto (pre­sen­ta­ta all’ Autorità por­tuale il 10 mar­zo) tro­va la “moti­vazione nel­la volon­tà di ren­dere pro­dut­tivi i con­sis­ten­ti inves­ti­men­ti attuati in questi ulti­mi anni su Piom­bi­no, che non sem­bra­no aver gen­er­a­to gli effet­ti occu­pazion­ali e di pro­dut­tiv­ità che ne sareb­bero dovu­ti derivare. Il tut­to in un quadro di traf­fi­ci e di attiv­ità com­mer­ciali che sulle ban­chine e sui piaz­za­li del por­to di Piom­bi­no si sono sino a oggi ril­e­vati dram­mati­ca­mente inadeguati e delu­den­ti rispet­to alle aspet­ta­tive”.
Nat­u­ral­mente come se niente fos­se suc­ces­so in questi ulti­mi quindi­ci anni il sin­da­co di Piom­bi­no, Mas­si­mo Giu­liani, assi­cu­ra e rassicura:“I gran­di inves­ti­men­ti che la Regione toscana ha fat­to han­no sem­pre guarda­to avan­ti cre­den­do nel­la strate­gic­ità del nos­tro por­to, con questo inse­di­a­men­to Piom­bi­no diven­terebbe uno sno­do impor­tante per i traf­fi­ci tra il cen­tro Europa, il Mediter­ra­neo e anche l’Oriente, pro­ducen­do nuove aper­ture com­mer­ciali sig­ni­fica­tive. Si trat­ta inoltre di un prog­et­to che non si pone in con­trap­po­sizione con gli altri gran­di grup­pi di investi­tori sul por­to, come Gen­er­al Elec­tric e Pim, al con­trario, la nuo­va strut­tura porterà sicu­ra­mente servizi aggiun­tivi e ben­efi­ci anche per questi ulti­mi”. Non una paro­la sug­li impeg­ni pre­si con Jin­dal pro­prio in mer­i­to alle con­ces­sioni dema­niali, altro pun­to oscuro da Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia più volte soll­e­va­to.
Tra annun­ci e procla­mi forse sarebbe meglio che le isti­tuzioni pub­bliche facessero con chiarez­za il pun­to del­la situ­azione sul­lo sta­to reale degli inves­ti­men­ti pub­bli­ci e pri­vati nel tem­po e nel­lo spazio, dato che sem­bra di essere di fronte ad una matas­sa com­pli­ca­ta e non chiara quan­do invece sono pro­prio tut­ti gli avven­i­men­ti trascor­si che recla­mano la mas­si­ma trasparen­za.

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