Democrazia e rispetto delle altrui opinioni

pervenuta in redazione

SUVERETO 23 mag­gio 2016 — In queste set­ti­mane si è scate­na­ta una battaglia polit­i­ca che non mi piace, tut­ta sul fronte prote­so al ref­er­en­dum pre­vis­to in otto­bre che, invece di chia­mare ad una rif­les­sione sulle cose reali, pun­ta ad una per­son­al­iz­zazione sem­pre più scioc­ca e cat­ti­va (con rim­pal­lo di colpe di pri­mo­gen­i­tu­ra) con l’aggiunta di con­tin­uare a chiedere rif­les­sioni per dare tor­to all’altro invece di chiedere il riconosci­men­to delle pro­prie ragioni. Insom­ma si chiede voti con­tro chi non la pen­sa come noi, invece il bel­lo del­la polit­i­ca dovrebbe essere quel­lo di chiedere voti per quel­lo che vogliamo noi. Emblem­ati­co è lo scon­tro, incom­pren­si­bile, dal mio pun­to di vista, ver­so la deci­sione dell’ANPI e di altra parte del­la soci­età cosid­det­ta civile, che chiede impeg­no per il NO al ref­er­en­dum, addirit­tura sem­bra che l’ANPI abbia deciso anche di vietare ai pro­prio ader­en­ti di schier­ar­si pub­bli­ca­mente per il SI, deci­sione ques­ta che sarebbe l’esatto con­trario del­la democrazia inter­na a qualunque orga­niz­zazione, ma peg­gio anco­ra se fos­se dell’associazione par­ti­giani, che per la lib­ertà han­no dato sangue e vita. Ma chiara­mente è fat­to inter­no all’ANPI che ogni ader­ente potrà riflet­tere, con­fer­mare o no. Impar­i­amo a giu­di­care noi stes­si, invece di vom­itare sen­ten­ze.
La scelta di per­son­al­iz­zazione del voto ref­er­en­dario l’ha fat­ta pro­prio Ren­zi, con la sua maniera un po’ sbruf­fona e un po’ guas­cona, che non tiene con­to del­la realtà e sem­bra sot­to­va­l­utare la capac­ità di dis­cern­i­men­to dei cit­ta­di­ni ital­iani. Il pri­mo fat­to neg­a­ti­vo riguar­da il totale abban­dono delle inizia­tive alla base che ha vis­to il PD sem­pre più par­ti­to liq­ui­do e inesistente sul piano locale, men­tre su quel­lo nazionale era evi­dente uno scioc­co scon­tro con­tin­uo tra ani­me diverse che invece di pen­sare all’Italia pen­sa­vano agli inter­es­si par­ti­co­lari del­la pro­pria fazione.
Non sono tra quel­li che ritiene la rifor­ma la migliore in asso­lu­to, la riten­go la migliore pos­si­bile e la soster­rò con le mie poche forze ma con accan­to l’impegno futuro per attuare quegli ulte­ri­ori cam­bi­a­men­ti che la ren­der­an­no migliore negli inter­es­si esclu­sivi del nos­tro paese. Con­fes­so però che se con­tin­uo ad ascoltare gli attuali inter­ven­ti dei sosten­i­tori del SI, pro­prio a par­tire da Ren­zi e dal­la Boschi, finirà che voterò in maniera diver­sa per­ché non capis­co ques­ta loro insis­ten­za con­tro, invece di pen­sare ad affer­mare loro visioni, che pur lim­i­tate han­no ele­men­ti pos­i­tivi utili. Riman­go coer­ente alle scelte che han­no for­ma­to la mia pic­co­la base di cul­tura polit­i­ca, via il bicam­er­al­is­mo per­fet­to, che oggi non serve, ma man­ten­go la nec­es­saria vic­i­nan­za ai par­ti­ti e con­tin­uo a riten­er­li essen­ziali per la vita demo­c­ra­t­i­ca del­la nos­tra Italia.
Così come al con­tem­po non mi spaven­tano quel­li che la pen­sano in maniera diver­sa, sono cer­to che essi aiuter­an­no l’affermarsi del­la democrazia e del rispet­to ver­so gli altri, tut­ti gli altri. Così come sono con­vin­to che chi con­tin­ua a fare battaglie “con­tro”, invece di affer­mare il “per” è uno pri­vo di moti­vazioni politiche e soprat­tut­to non potrà essere un sosten­i­tore del­la democrazia, pro­prio per­ché essa è pri­ma di tut­to rispet­to ver­so le altrui opin­ioni che non pos­sono essere den­i­grate, ma con dirit­to di paro­la a pieno tito­lo, pur aven­do nel cuore la sper­an­za che la mag­gio­ran­za dei cit­ta­di­ni ital­iani sia con noi. Cre­do che dovrem­mo impeg­nar­ci un poco di più ver­so quel­li che da tem­po han­no deciso di non votare, per­ché un cor­po elet­torale che si riduce del­la metà nell’espressione del­la pro­pria opin­ione, è un inde­boli­men­to del­la democrazia davvero inac­cetta­bile.
Quin­di altro che stu­p­i­da den­i­grazione di chi pen­sa in modo diver­so, ma occor­rono ten­ta­tivi eccel­len­ti di ele­vare la quan­tità delle opin­ioni espresse anche con la sem­plice parte­ci­pazione al voto e ques­ta la si potrà ottenere se ele­vi­amo il dibat­ti­to sulle cose e non sug­li errori che altri pen­si­amo abbiano fat­to. I cir­coli di base, tut­ti dovran­no essere chia­mati ad uno sfor­zo orga­niz­za­ti­vo e politi­co, che resti­tu­is­ca una visione di mas­sa ad un par­ti­to che è sem­pre più del­la sola élite.

Wal­ter Gasperi­ni

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