Difenderemo il nostro territorio ed il suo sviluppo

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 12 agos­to 2019 — Con questo comu­ni­ca­to il diret­ti­vo del Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca (CSP) pre­sen­ta pub­bli­ca­mente le sue richi­este alle forze politiche pre­sen­ti in Con­siglio Comu­nale.
Res­ti­amo per­p­lessi di fronte all’annuncio che sarà por­ta­ta in approvazione nel prossi­mo Con­siglio Comu­nale di Piom­bi­no la vari­ante urban­is­ti­ca che ren­derà pos­si­bile a Jin­dal la costruzione di un nuo­vo capan­none e di nuovi impianti indus­tri­ali vici­no al Cotone e al resto del­la cit­tà. Per­ché si fa una vari­ante a favore di Jin­dal quan­do oltre­tut­to Jin­dal non ha anco­ra det­to cosa intende fare a Piom­bi­no? Sul­la ques­tione entr­ere­mo nel mer­i­to in un prossi­mo comu­ni­ca­to, ove esporre­mo in modo più arti­co­la­to la nos­tra posizione, ma rib­a­di­amo sin d’ora il nos­tro NO alla lavo­razione dell’acciaio al piom­bo, estrema­mente dan­noso per la salute dei lavo­ra­tori.
Le richi­este che inten­di­amo pre­sentare con questo comu­ni­ca­to sono le seguen­ti:

  1. Il Con­siglio Comu­nale voti al più presto la vari­ante urban­is­ti­ca per cam­biare la des­ti­nazione d’uso del­la LI53, così come annun­ci­a­to in cam­pagna elet­torale, da F6 (ges­tione rifiu­ti) ad area des­ti­na­ta alla cantieris­ti­ca, in coeren­za con il pre­vis­to poten­zi­a­men­to del pun­to di ormeg­gio delle Terre Rosse e del polo cantieris­ti­co nel baci­no del­la Chiusa. Ques­ta vari­ante per­me­t­terebbe di fer­mare il prog­et­to indus­tri­ale di RIMa­te­ria rel­a­ti­vo ad un ampli­a­men­to che non ha nul­la a che fare né con le esi­gen­ze delle boni­fiche, né con il rilan­cio del­la siderur­gia, né con le neces­sità del­la Val di Cor­nia. Non fer­mare questo prog­et­to sig­nifi­ca di fat­to accettare che Piom­bi­no diven­ti un polo nazionale per il trat­ta­men­to, stoccag­gio, spedi­zione e mes­sa a dimo­ra di rifiu­ti spe­ciali peri­colosi e non peri­colosi. La dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano è il ful­cro attorno al quale ruotano aziende come la Wecol­o­gis­tic (che trat­terà e spedirà rifiu­ti anche peri­colosi), la PIM (la cui attiv­ità cen­trale sarà quel­la delle demolizioni navali, alla quale siamo asso­lu­ta­mente con­trari), la Tyre­birth (che trat­terà pneu­mati­ci esauri­ti).
    Altro che diver­si­fi­cazione! Si sta con­tin­uan­do ad accom­pa­gnare Piom­bi­no ver­so una nuo­va mono­coltura: il trat­ta­men­to di rifiu­ti spe­ciali prove­ni­en­ti da tut­ta Italia. Questo è ciò che la Regione Toscana vuole per noi, ma i cit­ta­di­ni han­no dichiara­to forte e chiaro che aspi­ra­no a ben altro. Sia dato dunque imme­di­a­to segui­to alle promesse elet­torali e ven­ga data la mas­si­ma pri­or­ità a ques­ta vari­ante urban­is­ti­ca, molto più urgente e impor­tante per la cit­tà di quel­la richi­es­ta da Jin­dal.
    Chiedi­amo dunque che il Con­siglio Comu­nale approvi tale vari­ante, comu­nichi tale atto alla Regione Toscana (dove è in cor­so di val­u­tazione il prog­et­to del­la SpA RIMa­te­ria) e dia manda­to alla Giun­ta di com­piere tut­ti gli atti ammin­is­tra­tivi con­seguen­ti.
  2. Il Con­siglio Comu­nale dia manda­to alla Giun­ta per­ché com­pia gli atti nec­es­sari alla ese­cuzione dei caro­tag­gi. Non ci stancher­e­mo mai di ripetere che nell’incontro del 4 luglio 2018 gli ammin­is­tra­tori del com­pren­so­rio ave­vano pre­so, fra gli altri, anche l’impegno di effet­tuare dei caro­tag­gi sul­la dis­car­i­ca del­la SpA RIMa­te­ria, nec­es­sari per esclud­ere la pos­si­bil­ità che vi fos­se sta­to con­fer­i­to mate­ri­ale par­ti­co­lar­mente peri­coloso. A tale riu­nione parte­cipò, in quan­to sin­da­co di Suvere­to, anche l’attuale vice sin­da­co di Piom­bi­no Giu­liano Par­o­di: in quell’occasione dichiarò chiara­mente che i caro­tag­gi dove­vano essere effet­tuati, ragion per cui non com­pren­di­amo e non pos­si­amo accettare le per­p­lessità che più volte ha espres­so pub­bli­ca­mente in questi giorni.Perché non si fa nul­la per dare segui­to a questo impeg­no? Non vi sono osta­coli tec­ni­ci o giuridi­ci, si trat­ta solo del­la volon­tà polit­i­ca di tute­lare la salute, come era sta­to promes­so. Ricor­diamo che RIMa­te­ria è anco­ra inda­ga­ta in mer­i­to al traf­fi­co illecito di rifiu­ti prove­ni­en­ti dalle ditte Lonzi e RaRi di Livorno e che cir­ca un ter­zo dei rifiu­ti con cui la dis­car­i­ca è sta­ta innalza­ta da 26 a 32 metri proven­gono pro­prio da queste due ditte. La pos­si­bil­ità che in dis­car­i­ca siano potu­ti finire rifiu­ti peri­colosi è sta­ta avan­za­ta da due Com­mis­sioni di Inchi­es­ta, quel­la del Sen­a­to (2018) e quel­la del­la Regione Toscana (2019). I caro­tag­gi dovran­no essere fat­ti da un ente indipen­dente ed in modo da garan­tirne la piena attendibil­ità.
  3. La cen­trali­na ARPAT che dal­la fine di mag­gio ha ripreso a mon­i­torare le emis­sioni gas­sose del­la dis­car­i­ca a Mon­tege­moli ci ram­men­ta che ques­ta non è anco­ra a nor­ma. Siamo in atte­sa del­la relazione Arpat che anal­izzi i dati for­ni­ti, purtrop­po anco­ra rel­a­tivi al solo aci­do solfidri­co, tut­tavia sin da ora è pos­si­bile ril­e­vare come per numerosi giorni si siano avute delle medie orarie con val­ori par­ti­co­lar­mente pre­oc­cu­pan­ti: il 28 mag­gio l’acido solfidri­co ha rag­giun­to una per­centuale di 59 micro­gram­mi al metro cubo. Chiedi­amo che l’ASL valu­ti i dati con­sideran­do non solo le medie gior­naliere ma anche le medie orarie. Non pos­si­amo accettare che la dis­car­i­ca con­tinui a dan­neg­gia­re ambi­ente e salute, la sua mes­sa a nor­ma deve pro­cedere con la mas­si­ma urgen­za, appal­tan­do imme­di­ata­mente i lavori pre­visti e fino­ra riman­dati non per motivi tec­ni­ci, ma per mere ques­tioni di risparmio eco­nom­i­co. Chiedi­amo inoltre che siano istal­late più cen­tra­line, che vengano ril­e­vati tut­ti i prin­ci­pali gas emes­si dal­la dis­car­i­ca e che siano pre­visti effi­caci inter­ven­ti provvi­sori in atte­sa del­la com­ple­ta mes­sa a nor­ma, per ridurre al min­i­mo i dan­ni che provo­cano le attuali emis­sione del bio­gas.

Queste le nos­tre richi­este più urgen­ti, vis­to che il des­ti­no di RIMa­te­ria si gio­ca tra agos­to e set­tem­bre. Come CSP ci sti­amo dan­do una nuo­va orga­niz­zazione, con vari grup­pi di stu­dio che affron­ter­an­no le molte tem­atiche che riguardano il nos­tro ter­ri­to­rio: ospedale e pun­to nasci­ta, cen­trale da cir­ca 150 MW dota­ta di quat­tro motori endoter­mi­ci ali­men­tati a metano vici­no al Pogget­to, la mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va del­la fal­da con trat­ta­men­to delle acque, la situ­azione delle polveri e delle cave di Campiglia e San Vin­cen­zo, molti sono i temi che inten­di­amo appro­fondire oltre al prob­le­ma RIMa­te­ria.
Espo­nen­ti del­la nuo­va mag­gio­ran­za al gov­er­no del­la cit­tà stan­no improvvisa­mente negan­do la neces­sità di eseguire i caro­tag­gi, non col­go­no l’urgenza del cam­bi­a­men­to d’uso del­la LI53, non fan­no un’analisi accu­ra­ta dell’impatto sul por­to e per la cit­tà del prog­et­to riguardante le demolizioni navali, fin­gen­do che non sia sta­ta rilas­ci­a­ta alla PIM un’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale per le demolizioni navali, non solo per gener­i­ci lavori di cantieris­ti­ca. Tut­to questo ci pre­oc­cu­pa moltissi­mo, così come la scelta di con­cedere una nuo­va dilazione tem­po­rale del deb­ito che RIMa­te­ria ha con il Comune di Piom­bi­no: questo a nos­tro avvi­so è indice del­la non volon­tà di cam­biare il rap­por­to di sud­di­tan­za che l’amministrazione comu­nale ha con RIMa­te­ria. Ad Unire­cu­peri non man­ca­vano cer­to i sol­di, visti anche i prof­itti ottenu­ti dal­la ges­tione del­la dis­car­i­ca.
Che dire poi del­la scelta dell’assessore all’ambiente? È tal­mente ovvia la sua posizione di incom­pat­i­bil­ità che, di fat­to, è come se non lo aves­si­mo. A parte con­seg­nare il doveroso riconosci­men­to a Vit­to­rio non abbi­amo anco­ra avu­to notizia di alcu­na sua attiv­ità.
Che dire delle dichiarazioni dell’assessore Gian­lui­gi Palom­bi cir­ca la val­u­tazione dell’ospedale uni­co Piom­bi­no-Ceci­na? È di ieri la notizia che è sta­ta sot­trat­ta l’isola neona­tale del­la nos­tra sala par­to dona­ta al nos­tro repar­to a nome e in memo­ria del dot­tor Tony Andres Inno­cen­ti, con­tro il parere del per­son­ale e dietro autor­iz­zazione di un diri­gente del­la ASL di Pisa. Quan­do il Comi­ta­to Las­ci­ate­ci nascere a Piom­bi­no ha fat­to trapelare la notizia, l’assessore e il sin­da­co si sono affret­tati a pun­tu­al­iz­zare, via Face­book, che ques­ta è sta­ta sem­plice­mente “data in presti­to” al San­ta Chiara di Pisa, dove resterà fino al 5 set­tem­bre, ma che sarà “pronta­mente resti­tui­ta” in caso di neces­sità. Dico, ma ci han­no pre­so per idi­oti? Pos­si­amo per­me­t­ter­ci di dare in presti­to le nos­tre attrez­za­ture? Vista la situ­azione del nos­tro pun­to nasci­ta, l’isola neona­tale avrebbe dovu­to essere sposta­ta nel nos­tro Pron­to Soc­cor­so, dove sarebbe essen­ziale in caso di par­to pre­cip­i­toso. Pos­si­bile che il nos­tro asses­sore, medico all’Ospedale di Vil­la Mari­na, non sapesse? E se sape­va, per­ché non ha fat­to o det­to nul­la? Per­ché si è mosso solo per tentare di gius­ti­fi­care il fat­to agli occhi del­la cit­tad­i­nan­za, e in modo tan­to malde­stro, solo quan­do ormai era trop­po tar­di per impedir­lo? Seg­nat­evelo sul cal­en­dario, sig­nori, il 5 set­tem­bre, per­ché non dob­bi­amo dimen­ti­carce­lo e tornare alla car­i­ca. E spe­ri­amo che nel frat­tem­po nes­sun neona­to ne abbia bisog­no.
Che dire poi dei dati dell’inquinamento ambi­en­tale? Ogni giorno muore di can­cro un vici­no, un famil­iare, un ami­co: è sot­to gli occhi di tut­ti. Eppure si con­tin­ua a sot­to­va­l­utare la situ­azione, non si vuole vedere alcun col­lega­men­to tra la situ­azione di mor­bil­ità e mor­tal­ità e l’inquinamento ambi­en­tale, si con­tin­ua a dare poca impor­tan­za al reg­istro tumori. Per­ché?
Chiedi­amo anche che sul por­tale web del Comune sia cre­a­ta una pag­i­na che per­me­t­ta al cit­tadi­no di accedere a tut­ta una serie di dati sig­ni­fica­tivi per la vita dei cit­ta­di­ni: dai dati dei ril­e­va­men­ti ambi­en­tali for­ni­ti dalle cen­tra­line Arpat, agli atti impor­tan­ti per il futuro del­la cit­tà (per esem­pio la let­tera invi­a­ta dal sin­da­co in Regione a propos­i­to dell’annullamento in auto­tutela del prece­dente parere favorev­ole alla VIA per RIMa­te­ria). Il tut­to nell’ottica di ren­dere sem­pre più traspar­ente l’attività dell’amministrazione comu­nale.
Per finire, ram­men­ti­amo che siamo un SIN e che quin­di ogni impianto indus­tri­ale dovrebbe essere sot­to­pos­to alla Val­u­tazione di Impat­to San­i­tario.
E, tor­nan­do alla ques­tione RIMa­te­ria, non con­tra­stan­do l’attuale diri­gen­za di fat­to si sta con­sen­ten­do ai pri­vati, che si con­tendono le quote delle sue azioni, di porre le basi per un futuro di affari d’oro alle nos­tre spalle. Tut­to questo è inac­cetta­bile. Siamo pron­ti a fare ricor­so al TAR con­tro qual­si­asi prog­et­to che preve­da un qual­si­asi aumen­to degli spazi di dis­car­i­ca e ad orga­niz­zare man­i­fes­tazioni e forme di protes­ta inci­sive per impedire che Piom­bi­no si trasfor­mi in un polo nazionale per il trat­ta­men­to dei rifiu­ti! Difend­er­e­mo il nos­tro ter­ri­to­rio ed il suo svilup­po futuro.

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia

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