Dipendenti Cooplat ricevute dal sindaco Giuliani

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 10 mag­gio 2017 — Sciopero delle lavo­ra­tri­ci Cooplat, la dit­ta che ha l’ap­pal­to delle pulizie in Afer­pi. Dopo la deci­sione da parte di Afer­pi di ridurre del 23% i servizi all’in­ter­no del­l’azien­da, le 25 dipen­den­ti, in sciopero da ven­erdì scor­so, han­no insce­na­to ques­ta mat­ti­na (9 mag­gio) un flash mob sot­to il palaz­zo comu­nale e subito dopo sono state rice­vute dal sin­da­co nel suo uffi­cio. Insieme alle lavo­ra­tri­ci Sab­ri­na Nigro del sin­da­ca­to Ugl, Fran­co Frances­chi­ni del­la Cam­era del Lavoro, Alber­to Sas­set­ti Fil­cam CGIL.
I rap­p­re­sen­tan­ti sin­da­cali han­no sot­to­lin­eato la crit­ic­ità del­la situ­azione su un set­tore del­l’in­dot­to già penal­iz­za­to in pas­sato. Le dipen­den­ti sono attual­mente in cas­sa inte­grazione e part time (lavo­ra­no per un paio di set­ti­mane al mese); con ques­ta ulte­ri­ore riduzione lavor­ereb­bero soltan­to una set­ti­mana al mese.
A questo si aggiunge il prob­le­ma del rin­no­vo degli ammor­tiz­za­tori sociali, in sca­den­za a giug­no, da qui la richi­es­ta da parte dei sin­da­cati di con­vo­care al più presto un tavo­lo min­is­te­ri­ale che si fac­cia cari­co delle prob­lem­atiche delle aziende del­l’in­dot­to, come annun­ci­a­to nel­l’ul­ti­mo incon­tro dal min­istro Cal­en­da.
Il sin­da­co ha rib­a­di­to la sua sol­i­da­ri­età e la neces­sità di atti­vare sin da subito delle mis­ure che ser­vano a gestire nel migliore dei modi ques­ta tran­sizione così dura e dif­fi­cile.
“L’azien­da deve dar­ci un seg­nale di prospet­ti­va, altri­men­ti diven­ta dif­fi­cile vedere uno spi­raglio – ha det­to Giu­liani – Per questo ho invi­a­to pro­prio oggi ai ver­ti­ci Afer­pi una let­tera con la quale si chiede di ricon­sid­er­are la deci­sione di riduzione dei servizi.
Da parte mia mi fac­cio cari­co dei prob­le­mi, come ho sem­pre fat­to – ha spie­ga­to il sin­da­co — pro­po­nen­do inoltre, sec­on­do una visione più ampia, una revi­sione del­la nor­ma­ti­va delle aree indus­tri­ali di crisi com­p­lessa affinchè queste pos­sano ampli­are la loro effet­ti­va effi­ca­cia. A tal propos­i­to chiedo in pri­mo luo­go la pos­si­bil­ità di rivedere le risorse sulle infra­strut­ture (por­to e 398). Il por­to ha fini­to i finanzi­a­men­ti che furono mes­si a dis­po­sizione dal­la Regione Toscana con gli accor­di di pro­gram­ma prece­den­ti, men­tre è nec­es­sario avere garanzia di com­ple­ta­men­to degli inves­ti­men­ti avviati, anche even­tual­mente con fon­di statali. Stes­sa cosa per la 398, che deve essere nec­es­sari­a­mente com­ple­ta­ta anche nel sec­on­do trat­to.
L’al­tra pro­pos­ta riguar­da la neces­sità di rivedere la nor­ma­ti­va sug­li ammor­tiz­za­tori sociali, che devono essere com­misurati ai prob­le­mi di ogni ter­ri­to­rio, cal­i­bran­doli in modo adegua­to (in inten­sità e in dura­ta), fino al momen­to in cui non ci sarà una riparten­za, altri­men­ti risul­tereb­bero inef­fi­caci a per­me­t­tere qual­si­asi tipo di nuo­vo svilup­po.
Infine cre­do che sia fon­da­men­tale garan­tire alle aree indus­tri­ali di crisi com­p­lessa come la nos­tra, uno stanzi­a­men­to stra­or­di­nario pluri­en­nale per con­sen­tire l’at­ti­vazione di ulte­ri­ori mis­ure a favore delle famiglie in dif­fi­coltà (sgravi fis­cali su trib­u­ti, tasse e bol­lette, emer­gen­za abi­ta­ti­va ecc.). Questo con­sen­tirebbe di gestire le situ­azioni più critiche dal pun­to di vista sociale e abi­ta­ti­vo.
Si trat­ta di mis­ure che devono essere dis­cusse con il gov­er­no, che pre­sup­pon­gono una mod­i­fi­ca nor­ma­ti­va, ma che è pos­si­bile attuare per gestire ques­ta situ­azione e per ridurre i costi sociali di una crisi così per­va­si­va. Chieder­e­mo un incon­tro al gov­er­no per dis­cutere queste pro­poste.”
Le dipen­den­ti han­no apprez­za­to l’in­ter­ven­to del sin­da­co ma han­no rib­a­di­to la neces­sità di agire in tem­pi rapi­di, pro­prio per la estrema dif­fi­coltà finanziaria in cui si ven­gono a trovare le famiglie col­pite da questo ulte­ri­ore provved­i­men­to restrit­ti­vo, a ris­chio di sos­ten­ta­men­to.

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