Dubbi sull’affidamento della gestione del canile

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PIOMBINO 13 feb­braio 2015 — Il Comune di Piom­bi­no ha affida­to all’ENPA per altri due anni (suscettibili di pro­ro­ga) la ges­tione del canile comu­nale medi­ante una gara. Tut­to bene dunque?
Rite­ni­amo di no. Com­in­ci­amo dal­la gara: essa è sta­ta pub­bli­ca­ta solo ed esclu­si­va­mente sul sito del Comune, neanche un trafilet­to su un gior­nale per avver­tire chi avesse inter­esse che essa esiste­va. Inoltre è sta­ta con­cepi­ta preve­den­do dei req­ui­si­ti, non con­tem­plati dal­la nor­ma­ti­va, che tagli­a­vano fuori tutte le asso­ci­azioni pro­tezion­is­tiche locali eccet­to l’ENPA. Si è poi pre­vis­to un affi­da­men­to bien­nale per­ché solo così la spe­sa di Euro 180.000 pote­va con­sen­tire una pro­ce­du­ra sem­pli­fi­ca­ta e qua­si seg­re­ta.
Risul­ta­to: solo tre sogget­ti han­no parte­ci­pa­to e cioè ENPA, La Casa di Mar­got e una Coop­er­a­ti­va di Pont­ed­era . La Casa di Mar­got, venu­ta per caso a conoscen­za dell’avviso, è sta­ta esclusa per­ché il Comune ha ritenu­to che non avesse i req­ui­si­ti. La Coop­er­a­ti­va di Pont­ed­era si è riti­ra­ta. E così ENPA è rimas­ta sola.
Inten­di­amo­ci, era già tut­to pre­vis­to, ma nonos­tante ciò abbi­amo pre­sen­ta­to una richi­es­ta di chiari­men­ti alla respon­s­abile del pro­ced­i­men­to, arch. Cer­ri­na, facen­do pre­sente che sec­on­do noi la gara è vizia­ta sot­to diver­si aspet­ti e chieden­do che venisse di nuo­vo ban­di­ta..
Mi lim­i­to ai più gravi: l’avviso è sta­to pub­bli­ca­to per un giorno in meno del­lo sta­bil­i­to, gli atti con cui essa viene ban­di­ta par­lano di un affi­da­men­to ad Euro 90.000 annue IVA com­pre­sa, men­tre l’aggiudicazione viene fat­ta ad Euro 90.000 IVA esclusa e per­ciò “puli­ti” (anzi Euro 89.500, vis­to che ENPA ha prat­i­ca­to un rib­as­so di Euro 500) ‚non si tiene con­to del­la legge sul volon­tari­a­to e qui mi fer­mo.
Dopo due mesi, in assen­za del­la rispos­ta dell’arch. Cer­ri­na, ci siamo riv­olti al Seg­re­tario Gen­erale del Comune, che ci ha rispos­to pro­prio ieri sen­za entrare min­i­ma­mente nel mer­i­to delle nos­tre con­tes­tazioni , ma dicen­do che sec­on­do lei la gara non sarebbe né nul­la né annul­la­bile. Per­ché non lo spie­ga.
Ed ecco come il Comune ha affida­to all’ENPA sia la ges­tione del canile  che il servizio di accalap­piatu­ra che la ges­tione di una serie di colonie feline, anche queste indi­vid­u­ate tra le moltissime pre­sen­ti in Piom­bi­no sec­on­do un cri­te­rio che non si com­prende. Non sono però quelle in aree pub­bliche, in quan­to vi fig­u­ra­no anche colonie in pro­pri­età pri­va­ta.
E’ noto che le gare si pos­sono fare in molti modi, lo dice anche la nor­ma­ti­va con­tro la cor­ruzione.
Se il Comune avesse volu­to vedere più offerte, più prezzi, più prog­et­ti logi­ca­mente avrebbe dovu­to fare di tut­to per coin­vol­gere le Asso­ci­azioni e le Coop­er­a­tive: avrebbe avu­to modo di scegliere tra una vas­ta gam­ma di sogget­ti, si sareb­bero potu­ti ele­vare gli stan­dard dei servizi e mag­a­ri risparmi­are anche qualche sol­do.
C’era il ris­chio, cer­to, che la gara venisse vin­ta da altri, ma così sono, o dovreb­bero essere, le selezioni pub­bliche.
Mi pare evi­dente che invece il Comune non volesse questo e che abbia fat­to di tut­to per restrin­gere il numero dei con­cor­ren­ti.
Ci è rius­ci­to, ma la doman­da è: per­ché ?

La Pres­i­dente de La Casa di Mar­got, Maria Cristi­na Biagi­ni

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