Ecco l’impoverimento del welfare sociale e sanitario
PIOMBINO 18 novembre 2015 — Il Consiglio comunale di Piombino ha approvato con i voti della maggioranza l’ordine del giorno sulla riorganizzazione della rete ospedaliera Val di Cornia/Val di Cecina, con il quale si dà pieno mandato al sindaco e alla giunta di provvedere alla creazione di ” una rete integrata di servizi ospedalieri” mediante la realizzazione di un ospedale unico della zona sud della provincia di Livorno.
Le forze di opposizione, unanimemente, hanno espresso un giudizio fortemente negativo sulla legge di riordino sanitario regionale, vista come una pessima legge nata unicamente dalla necessità di adeguarsi a due realtà: alle prescrizioni dell’anticostituzionale decreto Balduzzi che ha drasticamente tagliato i posti letto e ridisegnato le tipologie ospedaliere in ragione dei bacini d’utenza (espressi in numeri e non in ampiezza di territori) e ai pesanti tagli alla sanità imposti dalla legge di stabilità. La legge di riordino sanitario, che il governatore Rossi e con lui il Pd, vuole spacciare come massimizzazione dell’efficienza coniugata al risparmio e alla lotta agli sprechi, in realtà non è altro che una riorganizzazione della struttura sanitaria in un’ottica di puro efficientismo economico. Il principio ispiratore è quello del risparmio e dei tagli, con un ulteriore impoverimento dell’offerta sanitaria e con un altro passo avanti nel senso della privatizzazione.
Rossi, come Renzi e Monti a suo tempo, considera il servizio sanitario come un costo e non come un diritto costituzionalmente sancito, un costo insostenibile che come tale deve essere ridimensionato. Anche il personale sanitario operativo (medici e infermieri) è visto come un costo e non come una risorsa, tant’è che il grosso dei tagli, oltre che alle dotazioni e alle strutture periferiche territoriali, passa proprio attraverso la riduzione di circa 2.000 unità, individuate come esuberi.
Si taglia sulle risorse, sul personale, mentre non si vanno a toccare nè le diseconomie, nè le sacche di improduttività, nè la struttura burocratico-amministrativa decisamente ridondante e costosa. Per non parlare dei giganteschi buchi di bilancio che nel corso della gestione Rossi hanno disastrato la sanità toscana, buchi spalmati sui bilanci delle altre ASL nel silenzio colpevole degli amministratori targati PD.
Si finanziano le associazioni di volontariato affinchè forniscano attività specialistiche, di diagnostica ambulatoriale e strumentale, ovviamente a pagamento, che potranno essere anche prenotate mediante i CUP con il doppio binario: nel pubblico o in un’agenda di prenotazione nel privato con tariffe concordate. Si spostano sempre più risorse verso la sanità privata. È questo il modo con cui l’assessore Saccardi intende risolvere il problema delle insostenibili liste d’attesa Chi ha risorse si rivolge in misura crescente al privato che si espande in modo esponenziale, chi non le ha può continuare ad aspettare mesi o, dati gli onerosi tickets, può rinunciare a curarsi, come sta avvenendo già in un 40% circa della popolazione toscana.
Con la riforma Rossi i servizi e le risorse verranno accentrati nelle tre grandi asl a gestione manageriale mentre le periferie andranno vieppiù marginalizzate e spogliate.
Dall’accettazione passiva di questo contesto, nasce la proposta degli ospedali in rete: per non chiudere gli ospedali periferici se ne crea uno virtuale che abbia un bacino rispondente ai parametri stabiliti da Balduzzi. Tra Livorno e Grosseto ci saranno due strutture ospedaliere distanti 50 km l’una dall’altra, con reparti e servizi dislocati e cittadini che per accedere alle prestazioni sanitarie dovranno spostarsi per chilometri, con tutti i disagi che questo comporta per una popolazione sempre più anziana e con difficoltà economiche crescenti. Una rete virtuale con disagi e disservizi molto reali.
Quello che stupisce è che il Pd faccia i salti mortali per giustificare questa scelta sciagurata, dettata unicamente dalla necessità di rispondere alle scelte politiche nazionali e regionali.
Dietro espressioni ridondanti e vuote si cela soltanto un ulteriore impoverimento del welfare sociale e sanitario.
Un’Altra Piombino
La maggioranza che vuole questo, ci spieghi qual’è la bontà del provvedimento.