Entusiasmi inutili non cancellano responsabilità

Luigi Coppola

PIOMBINO 23 feb­braio 2018 — L’en­tu­si­as­mo per la vicen­da Afer­pi è alquan­to pre­maturo. Oltre­tut­to, sarà casuale per car­ità, ma che la notizia di una trat­tat­ti­va “qua­si con­clusa” fra Jin­dal e Rebrab per l’ac­qui­sizione del­lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co di Piom­bi­no arrivi alla vig­ilia delle elezioni, des­ta un po’ di stu­pore. Comunque, man­cano i det­tagli e soprat­tut­to il chiari­men­to del­la dis­tribuzione delle aree e delle rel­a­tive con­ces­sioni, cru­ciali nel proces­so di diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca del ter­ri­to­rio. Se non erro, qualche promes­sa a qual­cuno in tal sen­so era sta­ta fat­ta, ora invece tut­to tornerà nelle mani di un solo pro­pri­etario. La parte più impor­tante, ossia il piano indus­tri­ale, res­ta anco­ra igno­to. L’u­ni­ca certez­za è la cas­sa inte­grazione fino a dicem­bre 2018, dopodiché non tut­ti, purtrop­po, gioiran­no. In tali cir­costanze sarebbe sem­pre oppor­tuno un atteggia­men­to di grande pru­den­za da parte di tut­ti, ma soprat­tut­to da parte delle isti­tuzioni, ma siamo in cam­pagna elet­torale e si sa bene che è tut­to pos­si­bile. Qual­cuno ten­terà di toglier­si qualche sas­soli­no dalle scarpe, dimen­ti­can­do i tre anni get­tati al ven­to, ma le sto­rie dei “mer­ci”, dei “gufi” e delle “cas­san­dre” dovreb­bero aver inseg­na­to qual­cosa. Vi è la net­ta impres­sione che invece questo ter­ri­to­rio non impari mai.

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