Esperimento di telelavoro al Comune di Piombino

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PIOMBINO 21 gen­naio 2020 — Il Comune di Piom­bi­no ha deciso di avviare, in for­ma sper­i­men­tale per l’anno 2020, un prog­et­to di telela­voro per un dipen­dente. Semes­tral­mente sarà effet­tua­to un mon­i­tor­ag­gio da parte del respon­s­abile del servizio di apparte­nen­za del lavo­ra­tore per ver­i­fi­care l’andamento dell’attività, evi­den­ziare i risul­tati rag­giun­ti ed anal­iz­zare il rap­por­to costi/benefici.
Al ter­mine del peri­o­do di sper­i­men­tazione ver­rà val­u­ta­ta l’opportunità di pro­cedere ad even­tu­ali mod­i­fiche ed inte­grazioni e di rego­la­mentare ques­ta tipolo­gia di lavoro flessibile per tut­ti i dipen­den­ti del Comune di Piom­bi­no medi­ante un appos­i­to Rego­la­men­to.

 “Il telela­voro, così affer­ma il Rap­por­to annuale sul­la situ­azione e sulle dinamiche del per­son­ale maschile e fem­minile del­la Regione Toscana — Anno 2018, deter­mi­na una mod­i­fi­cazione del luo­go di adem­pi­men­to del­la prestazione lavo­ra­ti­va real­iz­z­abile, con l’ausilio di speci­fi­ci stru­men­ti telem­ati­ci, nel­la for­ma del telela­voro domi­cil­iare, che com­por­ta la prestazione dell’attività lavo­ra­ti­va dal domi­cilio, o nel­la for­ma del lavoro a dis­tan­za, che com­por­ta invece la prestazione dell’attività lavo­ra­ti­va da cen­tri apposi­ta­mente attrez­za­ti dis­tan­ti dal­la sede dell’ente. Lavo­rare a dis­tan­za rap­p­re­sen­ta una ulte­ri­ore for­ma di flessibil­ità, che garan­tisce un miglior equi­lib­rio tra esi­gen­ze per­son­ali e famil­iari e qual­ità del­la prestazione lavo­ra­ti­va. Di fat­to il telela­voro incide esclu­si­va­mente sulle modal­ità spaziali e tem­po­rali di svol­gi­men­to del­la prestazione lavo­ra­ti­va, real­iz­zan­do una vari­ante orga­niz­za­ti­va del lavoro che non com­por­ta alcu­na mod­i­fi­ca alla natu­ra giuridi­ca del rap­por­to di lavoro. La sua atti­vazione non impli­ca quin­di la sot­to­scrizione di un diver­so con­trat­to di lavoro.
Il telela­voro nel pub­bli­co impiego è dis­ci­plina­to dal­l’art. 4 del­la Legge 16 giug­no 1998, n. 191, dal rego­la­men­to attua­ti­vo del­la stes­sa (D.P.R. 8 mar­zo 1998, n. 70) e dal Con­trat­to Col­let­ti­vo Nazionale Quadro vali­do per tut­ti i com­par­ti di con­trat­tazione col­let­ti­va, sot­to­scrit­to il 23 mar­zo 2000 dal­l’ARAN e dalle Con­fed­er­azioni Sin­da­cali rap­p­re­sen­ta­tive ed i CCNL per il com­par­to delle Regioni e delle Autonomie locali del 14 set­tem­bre 2000.
L’istituto è applic­a­bile esclu­si­va­mente al per­son­ale a tem­po inde­ter­mi­na­to. Da seg­nalare che la Legge 7 agos­to 2015, n. 124 — Deleghe al Gov­er­no in mate­ria di rior­ga­niz­zazione delle ammin­is­trazioni pub­bliche (rifor­ma Madia) sta­bilisce che, lad­dove ci siano richi­este, almeno il 10% del per­son­ale deve essere mes­so in con­dizione di lavo­rare attra­ver­so nuove modal­ità spazio-tem­po­rali di ges­tione del lavoro quali appun­to l’attivazione di postazioni di telela­voro domi­cil­iare.”.

Di segui­to il prog­et­to approva­to.

PROGETTO SPERIMENTALE DI TELELAVORO DOMICILIARE
1. FINALITÀ DEL PROGETTO
Allo scopo di razion­al­iz­zare l’organizzazione del lavoro e di real­iz­zare economie di ges­tione attra­ver­so l’impiego flessibile delle risorse umane, il Comune di Piom­bi­no vuole intro­durre forme di lavoro a dis­tan­za, il telela­voro domi­cil­iare, così come pre­vis­to dall’art. 4, com­ma 1, del­la legge 16 giug­no 1998 n. 191, sec­on­do le modal­ità orga­niz­za­tive indi­cate nel pre­sente doc­u­men­to.
Alla base del pre­sente prog­et­to, che ha carat­tere sper­i­men­tale, vi sono ogget­tive esi­gen­ze fun­zion­ali del Comune di Piom­bi­no.
Le modal­ità pro­prie del telela­voro ven­gono, del resto, incon­tro soprat­tut­to a lavo­ra­tori in con­dizioni di dis­a­gio, anche per­ché nei loro con­fron­ti si appli­cano i cri­teri di pref­eren­za pre­visti dall’accordo quadro nazionale sul telela­voro nelle pub­bliche ammin­is­trazioni. Il pun­to cen­trale è che il telela­voro è comunque van­tag­gioso per il Comune di Piom­bi­no poiché con­sente ad esso di avvaler­si a tem­po pieno di questi lavo­ra­tori, recu­peran­do preziosa forza-lavoro. La pos­si­bil­ità di lavo­rare a domi­cilio inoltre con­sente al lavo­ra­tore di sal­va­guardare un adegua­to liv­el­lo di infor­mazione, parte­ci­pazione e di cresci­ta pro­fes­sion­ale e di svilup­pare alcune com­pe­ten­ze pro­fes­sion­ali, come l’iniziativa e il prob­lem solv­ing.
A tal fine il prog­et­to definisce gli obi­et­tivi, le attiv­ità inter­es­sate, le tec­nolo­gie uti­liz­zate ed i sis­te­mi di sup­por­to, le modal­ità di effet­tuazione, le tipolo­gie pro­fes­sion­ali ed il numero dei dipen­den­ti di cui si prevede il coin­vol­gi­men­to, i tem­pi e le modal­ità di real­iz­zazione, i cri­teri di ver­i­fi­ca e di aggior­na­men­to, nonché i costi e i ben­efi­ci, diret­ti ed indi­ret­ti. Lo scopo di atti­vare prog­et­ti di telela­voro con­siste inoltre nel:

  • man­tenere in servizio lavo­ra­tori esper­ti nei peri­o­di in cui avreb­bero dirit­to a peri­o­di di con­ge­do parentale o a peri­o­di di aspettativa/congedo per motivi per­son­ali o di famiglia, oppure dare soluzione a prob­le­mi logis­ti­ci;
  • ridurre gli sposta­men­ti fisi­ci di alcu­ni dipen­den­ti miglio­ran­do la situ­azione gen­erale del traf­fi­co e dell’inquinamento;
  • miglio­rare gli stan­dard qual­i­ta­tivi di vita dei dipen­den­ti, con­sen­ten­do pari oppor­tu­nità di lavoro tra sogget­ti diver­si e mag­giore pos­si­bil­ità di pre­sidio famil­iare.

2. DURATA DEL PROGETTO
Il pre­sente prog­et­to sper­i­men­tale ha una valid­ità di dod­i­ci mesi, al ter­mine del quale si val­uterà l’opportunità di pro­cedere a even­tu­ali mod­i­fiche e inte­grazioni anche tenen­do con­to dei risul­tati rag­giun­ti.

3. DIPENDENTI INTERESSATI
Il pre­sente prog­et­to si appli­ca — in via sper­i­men­tale — al dipen­dente con rap­por­to di lavoro a tem­po inde­ter­mi­na­to XXXXX XXX, inquadra­to nel pro­fi­lo pro­fes­sion­ale di ese­cu­tore (cat. B1 pos.ec. B6).
L’adesione al prog­et­to ha carat­tere volon­tario.

4. ATTIVITÀ TELELAVORABILI OGGETTO DEL PROGETTO
Le attiv­ità telela­vor­a­bili, tenu­to con­to dell’attuale asset­to tec­no­logi­co e orga­niz­za­ti­vo dell’ente, prog­et­to del prog­et­to sono le seguen­ti:

  • ges­tione pratiche rel­a­tive al per­son­ale dipen­dente (redazione con­trat­ti indi­vid­u­ali, richi­es­ta cer­ti­fi­cati, ges­tione med­i­c­i­na del lavoro, pre­dis­po­sizione dis­po­sizioni diri­gen­ziali scioperi e reperi­bil­ità) ;
  • imple­men­tazione sis­tema pre­sen­ze – assen­ze per­son­ale; L’attività svol­ta è sup­por­t­a­ta da tec­nolo­gie e stru­men­ti infor­mati­ci mes­si a dis­po­sizione da parte dell’Ente.

5. ORARIO DI LAVORO E REPERIBILITÀ
In coeren­za con lo spir­i­to del telela­voro di val­oriz­zare l’autonomia nel­la ges­tione del tem­po e delle attiv­ità, il telela­vo­ra­tore dis­tribuisce in maniera flessibile l’orario ordi­nario di lavoro.
La prestazione oraria gior­naliera è auto-cer­ti­fi­ca­ta dal lavo­ra­tore con le modal­ità pre­viste dal D.P.R. n. 445 del 28 dicem­bre 2000. A tal fine, il telela­vo­ra­tore comu­ni­ca in via telem­at­i­ca al respon­s­abile dell’ufficio di apparte­nen­za l’attestazione del­la pre­sen­za, sec­on­do una peri­od­ic­ità pre­vi­a­mente con­cor­da­ta. Per ciò che con­cerne le richi­este di ferie o di qual­si­asi altra tipolo­gia di assen­za si appli­cano le dis­po­sizioni gen­er­ali pre­viste dal con­trat­to.
Il dipen­dente dovrà comunque garan­tire, come pre­vis­to al com­ma 4 dell’articolo 1 CCNL 14/09/2000, un giorno set­ti­manale nel­la sede di lavoro orig­i­nar­ia, in accor­do con il respon­s­abile del servizio Con­sid­er­a­ta l’importanza di man­tenere rec­i­pro­ci con­tat­ti lavo­ra­tivi con i col­leghi e il respon­s­abile, il telela­vo­ra­tore deve ren­der­si disponi­bile per la ricezione di comu­ni­cazioni tele­foniche o telem­atiche da parte dell’Amministrazione dalle 09,30 alle 12,30 dal lunedì al ven­erdì, da con­cor­dare con il pro­prio respon­s­abile in fun­zione delle esi­gen­ze orga­niz­za­tive.
La fas­cia di reperi­bil­ità gior­naliera deve col­lo­car­si all’interno dell’orario di servizio, defini­to nell’ambito del­la con­trat­tazione inte­gra­ti­va applic­a­bile alla sede di apparte­nen­za.

6. CRITERI DI VERIFICA DELLA PRESTAZIONE
Al fine di garan­tire il man­ten­i­men­to e lo svilup­po dei liv­el­li di effi­ca­cia e di effi­cien­za rag­giun­ti, l’Ente pro­cede alla val­u­tazione anche delle prestazioni svolte in telela­voro.
La ver­i­fi­ca del­la prestazione viene effet­tua­ta peri­odica­mente dal respon­s­abile dell’ufficio, che è tenu­to a mon­i­torare l’andamento dell’attività e a redi­gere una relazione semes­trale che dia evi­den­za dei risul­tati rag­giun­ti nonché il rap­por­to costi/benefici. Una copia di tale relazione va invi­a­ta all’Ufficio Per­son­ale.

7. OBBLIGHI DEL TELELAVORATORE
Nel prestare la pro­pria opera e nell’utilizzare gli stru­men­ti che gli ven­gono for­ni­ti, il lavo­ra­tore deve oper­are con dili­gen­za, ris­er­vatez­za e nel rispet­to delle norme sul seg­re­to d’ufficio, atte­nen­dosi a tut­ti gli obb­lighi pre­visti dall’articolato di cui al vigente CCNL Enti Locali ed in par­ti­co­lare alla nor­ma­ti­va ed alle dis­po­sizioni del Codice di com­por­ta­men­to dei dipen­den­ti delle pub­bliche ammin­is­trazioni.

8. RINVIO A DISPOSIZIONI NORMATIVE E CONTRATTUALI
Per quan­to non espres­sa­mente pre­vis­to dal prog­et­to si appli­cano le dis­po­sizioni vigen­ti in mate­ria di telela­voro (art. 4 del­la Legge n.191/1998; D.P.R. n.70/1999; CCNQ del 23/03/2000; CCNL Enti Locali del 14/09/2000) e quelle riguardan­ti le attiv­ità ogget­to di telela­voro.

Il pre­sente prog­et­to dà attuazione alla dis­ci­plina leg­isla­ti­va e con­trat­tuale attual­mente vigente in mate­ria.

Piom­bi­no, 30 dicem­bre 2019

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