Firmano Comune e Regione, Aferpi lo firmerà poi

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PIOMBINO 23 mag­gio 2019 — L’han­no fir­ma­to in due l’ac­cor­do di pro­gram­ma  regionale per il rilan­cio dell’area indus­tri­ale, in realtà per l’ap­provazione del­la vari­ante urban­is­ti­ca nec­es­saria per la real­iz­zazione del­l’impianto per la tem­pra delle rotaie accan­to al rel­a­ti­vo treno di lam­i­nazione. L’han­no fir­ma­to il sin­da­co di Piom­bi­no, Mas­si­mo Giu­liani, ed il pres­i­dente del­la Regione Toscana, Enri­co Rossi, non l’ha fir­ma­to l’am­min­is­tra­tore del­e­ga­to di Afer­pi, Faus­to Azzi. Il Comune dice che “Faus­to Azzi, che ha comu­ni­ca­to all’ultimo momen­to di dover pos­tic­i­pare la fir­ma da parte dell’azienda per un ritar­do nell’autorizzazione da parte di Jsw. Fra pochi giorni quin­di, con la fir­ma di tut­ti e tre i sogget­ti coin­volti, l’accordo diven­terà effi­cace”, la Regione più sbriga­ti­va affer­ma che la loro fir­ma “gli indi­ani di JSW, a causa del­la dif­feren­za di fuso orario (in India è notte) la met­ter­an­no domani in for­ma dig­i­tale”.
Di cosa si trat­ta Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia l’ha spie­ga­to ieri nel­l’ar­ti­co­lo “Accor­do di pro­gram­ma per una vari­ante e tre tavoli” e ad esso si riman­da.

In rosso la local­iz­zazione del­l’impianto di tem­pra delle rotaie per la cui costruzione si prevede la vari­ante urban­is­ti­ca

Ciò che non si può però sot­tacere è l’en­fasi, come al soli­to esager­a­ta e non cor­rispon­dente alla realtà, che la Regione Toscana ha mes­so nel comu­ni­ca­to stam­pa che si può leg­gere sot­to. “Con la fir­ma per Afer­pi creati altri 110 posti di lavoro” si legge nel tito­lo e poi “il pri­mo inves­ti­men­to per tornare a pro­durre acciaio in questo polo indus­tri­ale, con il nuo­vo impianto che impiegherà cir­ca 110 lavo­ra­tori di Afer­pi”. Nat­u­ral­mente tut­ti san­no che con la pro­duzione del­l’ac­ciaio l’impianto per la tem­pra delle rota­ia non c’en­tra nient, trat­tan­dosi di un impianto lega­to alla lam­i­nazione delle rotaie, ma anche col fat­to che il nuo­vo impianto occu­perà 110 posti di lavoro siamo lon­tani dal­la realtà. Se leg­giamo i doc­u­men­ti prodot­ti da Afer­pi appuri­amo che
La real­iz­zazione del prog­et­to dell’impianto di Tem­pra riveste, oltre che un impor­tante car­dine sull’economia attuale di Afer­pi, anche una pos­si­bil­ità occu­pazionale nel prossi­mo peri­o­do.
Nei mesi in cui l’impianto sarà in fase di real­iz­zazione vedremo per­son­ale Afer­pi e delle aziende di costruzione/impiantistiche occu­pa­to in vario modo.
Seguen­do l’andamento delle dinamiche di cantiere gli occu­pati in appal­to da Afer­pi andran­no dalle cir­ca 40 unità alle cir­ca 80 unità lavo­ra­tive.
Par­al­le­la­mente cir­ca 10 per­sone di Afer­pi saran­no occu­pate nel­la ges­tione del cantiere e delle varie commesse cor­re­late.
A ulti­mazione dei lavori e mes­sa in eser­cizio del nuo­vo impianto ci sarà un incre­men­to di cir­ca nove per­sone occu­pate in più rispet­to alla situ­azione attuale, ma l’elemento sostanziale sarà il fat­to che avere la pos­si­bil­ità di pro­durre queste rotaie darà la pos­si­bil­ità di aumentare la pro­duzione, pas­san­do dai volu­mi attuali, che sono cir­ca la metà del­la capac­ità pro­dut­ti­va del treno rotaie, alla piena pro­duzione, por­tan­do di con­seguen­za ad una mag­giore occu­pazione di cir­ca 100 unità.”.
Dunque nel­la ges­tione nove per­sone in più (è questo l’in­cre­men­to che con­sente l’impianto tem­pra)  e poi se si arriverà al 100% del­la capac­ità pro­dut­ti­va del­l’in­tero treno rotaie, cosa del tut­to da con­quistare nel mer­ca­to vis­to che attual­mente è pari al 50%, si avrà un aumen­to di 100 unità già occu­pate in Afer­pi.
Come si vede non è pro­prio ciò che ha rac­con­ta­to la Regione.
Di segui­to i comu­ni­cati stam­pa del Comune e del­la Regione:

Comune di Piom­bi­no
Afer­pi: Rossi e Giu­liani fir­mano il nuo­vo accor­do regionale per il rilan­cio dell’area indus­tri­ale
Fir­ma­to oggi, giovedì 23 mag­gio, dal sin­da­co Giu­liani e dal pres­i­dente Rossi il nuo­vo Accor­do di pro­gram­ma regionale per il rilan­cio del polo indus­tri­ale di Piom­bi­no. Riman­da­ta ai prossi­mi giorni la fir­ma da parte del Ceo Afer­pi,  Faus­to Azzi, che ha comu­ni­ca­to all’ultimo momen­to di dover pos­tic­i­pare la fir­ma da parte dell’azienda per un ritar­do nell’autorizzazione da parte di Jsw.  Fra pochi giorni quin­di, con la fir­ma di tut­ti e tre i sogget­ti coin­volti, l’accordo diven­terà effi­cace.
Il sin­da­co Giu­liani ha illus­tra­to il lavoro svolto in questo mese e mez­zo che ha por­ta­to all’istituzione di tavoli tem­ati­ci sui tre pun­ti fon­da­men­tali dis­ci­plinati dall’accordo: un tavo­lo sul­la ques­tione rifiu­ti per la real­iz­zazione di un polo dell’economia cir­co­lare a servizio del proces­so pro­dut­ti­vo siderur­gi­co; un tavo­lo sulle aree dema­niali per il recu­pero delle aree non più uti­liz­zate; la for­mazione di un coor­di­na­men­to tra enti locali, azien­da e sin­da­cati per le demolizioni e gli sman­tel­la­men­ti con l’impegno a dare pri­or­ità all’utilizzo di imp­rese locali e di lavo­ra­tori Afer­pi in cas­sa inte­grazione.
Il pres­i­dente Rossi ha sot­to­lin­eato l’importanza dell’investimento annun­ci­a­to da Afer­pi con la volon­tà di real­iz­zare un nuo­vo impianto di tem­pra delle rotaie.
L’accordo di pro­gram­ma, infat­ti, pri­ma di essere fir­ma­to, è sta­to approva­to dal­la giun­ta nel­la gior­na­ta di mer­coledì 22 mag­gio insieme alla pro­pos­ta di vari­ante al Rego­la­men­to urban­is­ti­co, sen­za la quale non potrebbe essere autor­iz­za­to il nuo­vo impianto richiesto dall’azienda.
La vari­ante dovrà poi essere por­ta­ta nec­es­sari­a­mente in dis­cus­sione nel prossi­mo con­siglio comu­nale, organo che delib­era sulle materie urban­is­tiche.  una vol­ta che si sarà inse­di­a­ta la nuo­va ammin­is­trazione.
A fronte di tut­to questo, e di un inves­ti­men­to da parte dell’azienda di cir­ca 30 mil­ioni di euro, l’amministrazione comu­nale ha cer­ca­to di dare una rispos­ta nel più breve tem­po pos­si­bile  con l’obiettivo di qual­i­fi­care ulte­ri­or­mente la pro­duzione delle rotaie appor­tan­do un ben­efi­cio anche dal pun­to di vista occu­pazionale.

Regione Toscana
Con la fir­ma per Afer­pi creati altri 110 posti di lavoro
La sod­dis­fazione del pres­i­dente del­la Regione per la fir­ma di oggi sul­l’Ac­cor­do di pro­gram­ma che per­me­t­terà ad Afer­pi di real­iz­zare a Piom­bi­no un nuo­vo impianto per la tem­pra delle rotaie, è palese. Tan­to che ci tiene a sot­to­lin­eare come, dal­la man­i­fes­tazione in cui gli operai esposero in piaz­za Bovio lo striscione con la scrit­ta “Piom­bi­no non deve chi­ud­ere”, i trenta mil­ioni atti­vati dal­la fir­ma di oggi rap­p­re­sen­tano il pri­mo inves­ti­men­to per tornare a pro­durre acciaio in questo polo indus­tri­ale, con il nuo­vo impianto che impiegherà cir­ca 110 lavo­ra­tori di Afer­pi.
Una fir­ma che gli indi­ani di JSW, a causa del­la dif­feren­za di fuso orario (in India è notte) met­ter­an­no domani in for­ma dig­i­tale. Il pres­i­dente ha evi­den­zi­a­to come si trat­ti di un impor­tante atto tec­ni­co che con­tiene numerose planime­trie delle aree inter­es­sate dagli inter­ven­ti, vis­to che assumerà valen­za di vari­ante urban­is­ti­ca. Da oggi, se lo vor­rà fare sen­za che la pro­ce­du­ra ripar­ta da capo, il Con­siglio comu­nale che uscirà dal voto ammin­is­tra­ti­vo di domeni­ca, avrà trenta giorni di tem­po per com­ple­tarne l’iter.
Per il pres­i­dente del­la Toscana siamo di fronte ad un atto impor­tante anche per­ché, in con­tem­po­ranea, la Regione ha chiesto ai pro­pri­etari che si pro­cedesse anche alla real­iz­zazione dei forni elet­tri­ci e con gli altri inves­ti­men­ti pre­visti nel­l’area. Ha poi sot­to­lin­eato come l’in­te­sa con i sin­da­cati sia piena e abbia por­ta­to alla cos­ti­tuzione di un tavo­lo che si occu­perà di vig­i­lare sug­li inter­ven­ti di demolizione, di un sec­on­do che si occu­perà del riu­ti­liz­zo dei mate­ri­ali di scar­to delle lavo­razioni e di un altro che dis­cuterà delle con­ces­sioni da rilas­cia­re ad Afer­pi per il miglior uti­liz­zo di tutte le aree.
Se la Regione non fos­se inter­venu­ta diret­ta­mente sareb­bero sta­ti nec­es­sari tem­pi ben più lunghi. In questo modo a Piom­bi­no si tor­na a pro­durre un po’ di più, anche se per l’at­tuazione del Piano indus­tri­ale com­p­lessi­vo ci sarà anco­ra da atten­dere qualche tem­po. Per il pres­i­dente siamo comunque di fronte ad un impren­di­tore che, sia pur in maniera non com­ple­ta­mente sod­dis­facente per­ché vor­rem­mo tem­pi più rapi­di, sta rispet­tan­do gli impeg­ni e la tabel­la di mar­cia che si è data.

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