Fotografie e video installazioni a Palazzo Appiani

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PIOMBINO 1 set­tem­bre 2014 — Prende il via da mer­coledì 3 set­tem­bre a Palaz­zo Appi­ani l’esposizione di arte con­tem­po­ranea “!.0 Spaces”, a cura di Francesca D’Aria. La mostra si svol­gerà in due loca­tion: a palaz­zo Appi­ani tut­ti i giorni dal 3 fino al 13 set­tem­bre dalle 17 alle 20 e dalle 21,30 alle 23,30 e dal 6 set­tem­bre al 6 otto­bre ai gia­r­di­ni Pro Patria dalle 10 alle 19.
L0 S_P_A_C_E_S è un prog­et­to cura­to­ri­ale che rac­coglie il lavoro di quat­tro artisti. Rober­ta Levi, Andrea Mar­i­ani, Han­nah Suther­land, Mat­teo Zan­noni, esplo­ran­do, attra­ver­so fotografie e video instal­lazioni, il con­cet­to di spazio, reale e vir­tuale.
Le fotografie pre­sen­tano luoghi abban­do­nati, spazi che rac­con­tano sto­rie dimen­ti­cate, appar­ente­mente perse.
Sono i luoghi che restano immo­bili in atte­sa di essere ri-abi­tati, ri-calpes­ta­ti, ri-val­u­tati, ri-vis­su­ti.
Questi angoli che la cit­tà las­cia fuori di sé, gli stes­si che per­man­gono in deca­den­za e in poten­za, sono gli spazi flut­tuan­ti, i cen­tri di con­fine dove si fer­ma l’occhio, l’obbiettivo e il pen­siero. Il prog­et­to fotografi­co di Rober­ta Levi e Andrea Mar­i­ani, A13 Stu­dio, pre­sen­ta una rac­col­ta di immag­i­ni che doc­u­men­tano gli interni di cascine abban­do­nate in local­ità lom­barde: strut­ture architet­toniche dis­abi­tate da decen­ni, iso­late rispet­to ai gran­di cen­tri, nelle quali per­mane un’identità,un lin­guag­gio pro­prio di forme e super­fi­ci. Gli interni di questi casali sono ridis­eg­nati dal­la luce, i col­ori fine­mente esaltati.
L’accuratezza per i det­tagli ricor­da l’attenzione min­uziosa per i par­ti­co­lari dell’arte fiammin­ga. I due fotografi aprono così le porte di queste strut­ture, come un sipario di un pal­cosceni­co, sve­landone l’intimità.
In par­al­le­lo le fotografie di Mat­teo Zan­noni mostra­no luoghi e strut­ture in esterni: pae­sag­gi velati di mal­in­co­nia e sospe­si nel tem­po, vere e pro­prie com­po­sizioni di geome­trie, col­ori, linee ed intrec­ci. Le analo­gie tra natu­ra e ogget­ti, che si spec­chi­ano rec­i­p­ro­ca­mente, real­iz­zano strut­ture sim­bi­otiche nelle quali le casette in bil­i­co sul ciglio delle strade, le costruzioni in riva al mare, diven­tano pro­l­unga­men­ti del ter­ri­to­rio.
Lo spazio vir­tuale è inda­ga­to dal­la video arte di Han­nah Suther­land.
In questi lavori il mez­zo usato e la tec­ni­ca riflet­tono l’ideologia che è alla base del­la nar­razione, diven­tan­do al tem­po stes­so for­ma e con­tenu­to. Nei due video pre­sen­tati, le immag­i­ni si susseguono ad una veloc­ità che non per­me­tte una com­pren­sione piena di ciò che si sta guardan­do, l’occhio del­lo spet­ta­tore viene bom­barda­to sen­za avere il tem­po di impadronir­si dell’informazione data. Ecco che centi­na­ia di immag­i­ni lam­po si sovrap­pon­gono per poi svanire in favore di altre, sen­za sos­ta. Si viene, in un cer­to sen­so, rapi­ti e ipno­tiz­za­ti, come a dire che nel­la comu­ni­cazione del mon­do vir­tuale non si è mai attori con­sapevoli ma spet­ta­tori di una regia altra. L’artista si inter­ro­ga sul ruo­lo dei media, le strate­gie di comu­ni­cazione ed il ruo­lo di inter­net nel­la nos­tra soci­età.
Quest’ultimo, spazio vir­tuale e piattafor­ma di libero acces­so di dati, fagoci­ta spes­so il mon­do reale con­fonden­do il piano fisi­co con quel­lo sim­u­la­to.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO

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