Gianni Anselmi ed il suo gruppo destabilizzanti

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PIOMBINO 19 dicem­bre 2018 — A segui­to delle gravi ester­nazioni delle ultime ore da parte di alcu­ni espo­nen­ti del Pd ci vedi­amo costret­ti, nos­tro mal­gra­do, a fare alcune pre­cisazioni.
Innanz­i­tut­to avrem­mo prefer­i­to che i sud­det­ti espo­nen­ti avessero espres­so le loro opin­ioni parte­ci­pan­do alle riu­nioni del Pd, che sono state invece pun­tual­mente dis­ertare, pri­ma dei post sui social e comu­ni­cazioni alla stam­pa, con­sid­er­a­to che gli stes­si fan­no tut­ti parte del­l’at­tuale grup­po diri­gente del par­ti­to.
A chi accusa del­la man­can­za di dis­cus­sione rispon­di­amo con qualche numero: da mag­gio ad oggi sono state con­vo­cate 12 seg­reterie, 10 assem­blee degli iscrit­ti nei cir­coli, 6 direzioni, una trenti­na di dibat­ti­ti pub­bli­ci tra Feste de l’u­nità e incon­tri tem­ati­ci ai quali da inizio estate gli stes­si sot­to­scrit­tori non han­no parte­ci­pa­to.
Di fronte alla destra che avan­za decidere di dividere il Pd e il cen­trosin­is­tra è una scelta irre­spon­s­abile e inac­cetta­bile.
Il seg­re­tario del­l’U­nione comu­nale del Pd di Piom­bi­no come gli altri seg­re­tari comu­nali del­la Val di Cor­nia e così come il seg­re­tario del­la fed­er­azione Mas­si­m­il­iano Roven­ti­ni sono frut­to di un accor­do uni­tario nel­l’ul­ti­mo con­gres­so, per evitare ulte­ri­ori divi­sioni. Sapen­do bene che met­tere in dis­cus­sione il seg­re­tario comu­nale di Piom­bi­no sig­nifi­ca anche met­tere in dis­cus­sione tut­ti gli altri seg­re­tari, ci doman­di­amo per quale moti­vo a pochi mesi dalle elezioni ammin­is­tra­tive il grup­po che fa capo al con­sigliere regionale Gian­ni Ansel­mi, che è sta­to uno dei fir­matari di quel­l’ac­cor­do, inten­da far franare tut­to.
È tem­po di essere chiari, per rispet­to del­la nos­tra comu­nità che ci chiede unità e di tut­ti gli elet­tori di cen­trosin­is­tra che non vogliono con­seg­nare il Comune alla Lega di Salvi­ni.
La richi­es­ta di dimis­sioni del seg­re­tario del­l’U­nione comu­nale giunge dopo mesi in cui il soli­to grup­po vici­no ad Ansel­mi è sta­to pro­tag­o­nista di ten­ta­tivi di inde­boli­men­to del grup­po con­sil­iare e, con­seguente­mente, del­la giun­ta di Mas­si­mo Giu­liani, final­iz­za­ti a far venir meno la mag­gio­ran­za. In questi stes­si mesi si rin­cor­rono notizie di incon­tri, che si vor­reb­bero tenere seg­reti, su inizia­ti­va di questo stes­so grup­po con poten­ziali nuovi “alleati” dichiarata­mente estranei al cen­trosin­is­tra, se non esplici­ta­mente schierati a destra. Non man­cano, da parte dei soli­ti, numerosi col­lo­qui attra­ver­so i quali si fa scout­ing per la ricer­ca di un can­dida­to sin­da­co, al di fuori dei canali uffi­ciali del par­ti­to.
Alla luce di tut­to questo avver­ti­amo il bisog­no di sapere se tale atteggia­men­to non sia altro che il pre­lu­dio del loro defin­i­ti­vo abban­dono del Pd per appro­dare negli ormai famosi “comi­tati civi­ci” pro­mossi da Ren­zi.
Ogni scelta è legit­ti­ma ma serve chiarez­za, soprat­tut­to da parte di chi ha gov­er­na­to il ter­ri­to­rio per decen­ni , che non può oggi scap­pare dalle pro­prie respon­s­abil­ità e che soprat­tut­to deve una rispos­ta chiara alla comu­nità che gli ha con­sen­ti­to anco­ra una vol­ta di esercitare un ruo­lo isti­tuzionale.
Chiedi­amo al seg­re­tario di fed­er­azione che quan­to e più di noi è garante del­l’ac­cor­do che ci tiene insieme e com­p­lessi­va­mente del­l’u­ni­ta del par­ti­to, di pren­dere posizione. È l’o­ra di rompere il silen­zio assor­dante al quale, dal­l’inizio del manda­to ad oggi, ci ha abit­u­a­to la fed­er­azione. Ci dica il seg­re­tario cosa intende fare, si spen­da per ritrovare l’u­nità e stig­ma­tiz­zare com­por­ta­men­ti divi­sivi e si met­ta rap­i­da­mente a lavo­rare per le prossime ammin­is­tra­tive. Occorre da subito definire un prog­et­to e un quadro di alleanze con cui il Pd e il cen­trosin­is­tra si can­di­dano a gov­ernare il com­pren­so­rio del­la Val di Cor­nia.
In caso con­trario si pren­da atto del­la cadu­ta defin­i­ti­va di un intero grup­po diri­gente e si resti­tu­is­ca la paro­la agli iscrit­ti con un con­gres­so.
Per questi motivi chiedi­amo siano con­vo­cate urgen­te­mente le Direzioni con­giunte degli organ­is­mi.

Bruna Geri
Simone De Rosas
Mat­teo Bro­gioni
Alber­ta Tic­ciati
Mai­da Mat­aloni
Ilvio Cam­beri­ni
Mar­co Mac­chioni
Car­la Maestri­ni
Rinal­do Bar­sot­ti
Margheri­ta Di Gior­gi
Enzo De Bonis
Mon­i­ca Braschi
Clau­dio Cer­ri­ni

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