Giuliani: il progetto RIMateria è indispensabile

· Inserito in Teoria e pratica
Massimo Giuliani

PIOMBINO 21 set­tem­bre 2018 — Con la pre­sente inten­do rispon­dere alla civile let­tera aper­ta di un grup­po di cit­ta­di­ni di Col­ma­ta apparsa recen­te­mente sul­la stam­pa locale.
Il prog­et­to di  risana­men­to degli impianti di RIMa­te­ria è sta­to ogget­to di dis­cus­sione in più occa­sioni nelle riu­nioni del con­siglio comu­nale e, in mer­i­to alle pre­oc­cu­pazioni dei cit­ta­di­ni res­i­den­ti nel­la zona, ho incon­tra­to  una loro del­egazione  con la quale abbi­amo sta­bil­i­to un per­cor­so con­di­vi­so.
A segui­to di quan­to con­corda­to nell’incontro abbi­amo posizion­a­to la cen­trali­na ARPAT per la ril­e­vazione del liv­el­lo di emis­sione di idrogeno sol­fo­ra­to, quale causa prin­ci­pale di cat­tivi odori e richiesto più volte alla Procu­ra del­la Repub­bli­ca l’autorizzazione per effet­tuare dei caro­tag­gi in auto­con­trol­lo che tut­tavia ad oggi non sono sta­ti autor­iz­za­ti da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Tut­tavia, nel frat­tem­po, è anda­to avan­ti il prog­et­to di risana­men­to finanziario, ambi­en­tale e di riqual­i­fi­cazione pae­sag­gis­ti­ca delle aree a servizio degli impianti sot­to la stret­ta vig­i­lan­za delle Autorità di con­trol­lo che è sta­to val­u­ta­to pos­i­ti­va­mente dall’ARPAT per i pro­fili ambi­en­tali e dal­la ASL per i pro­fili igien­i­co san­i­tari.
A corol­lario di quan­to sopra ed a con­fer­ma del­la bon­tà delle azioni svolte fin adesso,  è giun­to in questi giorni anche il dis­se­que­stro dell’impianto da parte dell’Autorità Giudiziaria, per­tan­to, ad oggi, risul­ta una situ­azione impian­tis­ti­ca a nor­ma con le pre­scrizioni autor­iz­za­tive e le norme ambi­en­tali.
Per quan­to riguar­da la vicen­da lega­ta alla richi­es­ta di indire un ref­er­en­dum sulle scelte di gov­er­no del ter­ri­to­rio iner­en­ti i nuovi asset­ti dell’impianto di RIMa­te­ria, sia impiantis­ti­ci che ges­tion­ali, ricor­do che il con­siglio comu­nale ha espres­so con­tra­ri­età in occa­sione del­la dis­cus­sione di una mozione pre­sen­ta­ta in tal sen­so da alcu­ni grup­pi con­sil­iari, poiché l’assemblea ha ritenu­to che l’impianto di RIMa­te­ria deb­ba stare den­tro ad un per­cor­so di risana­men­to ambi­en­tale e di rein­dus­tri­al­iz­zazione del ter­ri­to­rio, sen­za che questo ven­ga decon­tes­tu­al­iz­za­to da tale per­cor­so.
Rel­a­ti­va­mente ad un argo­men­to cen­trale del­la dis­cus­sione, cioè quel­lo dell’importazione di rifiu­ti spe­ciali non peri­colosi da fuori, noi siamo i pri­mi a vol­er fare tut­to il pos­si­bile per­ché ciò non acca­da, ma la con­dizione indis­pens­abile è che i flus­si di rifiu­ti dal proces­so siderur­gi­co arriv­i­no a RIMa­te­ria, sia quel­li già pre­sen­ti nel­la dis­car­i­ca abu­si­va di trenta­sei ettari, sia  quel­li orig­i­nati dal proces­so pro­dut­ti­vo. Per far questo allo­ra è asso­lu­ta­mente indis­pens­abile che per la dis­car­i­ca di trenta­sei ettari si tro­vi­no le risorse per la rimozione delle oltre 1.800.000 ton­nel­late di cumuli pre­sen­ti e che la nuo­va pro­pri­età siderur­gi­ca si espri­ma chiara­mente impeg­nan­dosi alla ripresa dell’attività di pro­duzione e a con­ferire tali rifiu­ti in RIMa­te­ria.
Sul­la pri­ma sol­lecitazione siamo pron­ti a impeg­nar­ci ed essere a fian­co dell’attuale gov­er­no, affinché i 50 mil­ioni per le boni­fiche pre­sen­ti nell’accordo di oro­gram­ma siano uti­liz­za­ti per la rimozione di questi cumuli.
Sul­la sec­on­da, ripren­di­amo quan­to pre­vis­to dall’accordo di pro­gram­ma, inser­i­to su nos­tra forte sol­lecitazione, affinché Jin­dal si impeg­ni in maniera decisa ed in modo for­male, alla ripresa del­la pro­duzione, a uti­liz­zare gli impianti di RIMa­te­ria. Queste due azioni evitereb­bero l’arrivo di rifiu­ti da fuori e risolvereb­bero defin­i­ti­va­mente le neces­sità di bonifi­ca del ter­ri­to­rio, man­te­nen­do l’occupazione di RIMa­te­ria e rag­giun­gen­do l’obbiettivo per il quale è nata.
Ad ogni buon con­to non pos­so che pren­dere atto del­la volon­tà così come man­i­fes­ta­ta dal Comi­ta­to Pro­mo­tore  rimet­ten­do alla Com­mis­sione l’onere di val­u­tarne l’ammissibilità. Con­servi­amo comunque forte pre­oc­cu­pazione in ordine ad un pos­si­bile con­ge­la­men­to di tutte le attiv­ità dell’impianto finanche ad un even­tuale esi­to del ref­er­en­dum che potrebbe ridis­eg­nare nuovi con­fi­ni di RIMa­te­ria, diver­si da quel­li prospet­tati nel­la strate­gia di rein­dus­tri­al­iz­zazione del ter­ri­to­rio.
Preme infine ricor­dare ai cit­ta­di­ni che la rac­col­ta delle firme per l’indizione di un even­tuale ref­er­en­dum dovrà essere fat­ta sec­on­do le modal­ità ed i ter­mi­ni sta­bil­i­ti nei rego­la­men­ti, quin­di diver­sa­mente da quelle rac­colte.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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