Ha ragione Parodi sulle tariffe dell’ Asa

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PIOMBINO 25 giug­no 2015 — Le liste civiche Comune dei Cit­ta­di­ni, Assem­blea San­vin­cen­z­i­na e Un’altra Piom­bi­no esp­ri­mono totale con­di­vi­sione e altret­tan­to sosteg­no al Sin­da­co di Suvere­to Giu­liano Par­o­di, per la posizione pre­sa con­tro l’aumento delle tar­iffe ASA e con­tro il grave ricat­to dichiara­to dal pres­i­dente del­la parte­ci­pa­ta Fabio Del Nista.
Aggiun­giamo che è una situ­azione inde­cente che i nos­tri Sin­daci, esclu­so Par­o­di appun­to, non si siano neanche pre­sen­tati alla riu­nione dell’Autorità Idri­ca Toscana dan­do procu­ra, ad asses­sori o rap­p­re­sen­tan­ti, per votare un assur­do e oneroso aumen­to delle tar­iffe dell’acqua (5–10%). E il fat­to è anco­ra più grave se si van­no a vedere le ragioni dell’ingiusto aumen­to; infat­ti dopo che per anni i nos­tri politi­ci han­no proclam­a­to che l’acqua è un bene prezioso e fat­to appel­lo ai cit­ta­di­ni affinchè ne fac­ciano un uso par­si­mo­nioso, l’aumento, richiesto da ASA e vota­to dai sin­daci PD, è pro­prio dovu­to ad un calo dei con­su­mi dei cit­ta­di­ni e quin­di a minori ricavi per l’azienda.
I cit­ta­di­ni devono ormai essere con­sapevoli che i Sin­daci di Campiglia, Piom­bi­no e San Vin­cen­zo, nell’assemblea del­la parte­ci­pa­ta, stan­no ormai pro­teggen­do da anni i prof­itti dell’azienda ASA anziché i loro inter­es­si: lo stan­no facen­do non pre­tenden­do che ASA adem­pia ai mil­ioni di euro di deb­iti che ha nei con­fron­ti dei nos­tri comu­ni, per­me­t­ten­do che fac­cia pagare ai cit­ta­di­ni inves­ti­men­ti mai fat­ti in questi anni dall’azienda, conce­den­do che ques­ta dis­per­da ogni anno, attra­ver­so una rete fatis­cente, il 40% dell’acqua che prel­e­va dalle falde ed infine assec­on­dan­do ogni aumen­to, sen­za invece chiedere una seria polit­i­ca di riduzione dei costi.
Per con­clud­ere sono incred­i­bili le dichiarazioni del pres­i­dente di ASA Fabio Del Nista il quale ha pub­bli­ca­mente dichiara­to che il Comune di Suvere­to dovrebbe rin­un­cia­re ai canoni arretrati che l’azienda gli deve invece di lamen­tar­si degli aumen­ti. Un atteggia­men­to intim­ida­to­rio che con­dan­ni­amo forte­mente e aus­pichi­amo che sia cen­sura­to anche da gli altri Sin­daci del­la Val di Cor­nia.

Comune dei Cit­ta­di­ni,
Assem­blea san­vin­cen­z­i­na,
Un’altra Piom­bi­no

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