Ride soltanto chi ha urlato alla piazza

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Dorys Marini

Abbi­amo pos­to a Zoe, una ragaz­za che già ci ave­va man­i­fes­ta­to il suo pen­siero pri­ma delle elezioni, alcune domande sulle sue emozioni e le sue rif­les­sioni ad elezioni avvenute.

Si sono appe­na con­cluse le elezioni del gov­er­no 2013, come hai reag­i­to di fronte ai risul­tati elet­torali ed in par­ti­co­lare alle due forze politiche più rap­p­re­sen­ta­tive di destra e di sin­is­tra?
La reazione iniziale è sta­ta di pro­fon­do scon­for­to: una pri­ma con­sid­er­azione, super­fi­ciale, mi ha fat­to pen­sare su come un Par­ti­to in crisi come quel­lo di Berlus­coni sia rius­ci­to a recu­per­are voti in pochi giorni gra­zie a boutade irre­al­iz­z­abili come quel­la del­la resti­tuzione del­l’IMU. Riflet­ten­do­ci più a fon­do, lo scon­for­to è addirit­tura aumen­ta­to. E’ aumen­ta­to quan­do ho real­iz­za­to come Berlus­coni, che è l’u­ni­ca e vera ani­ma dei par­ti­ti di destra attuali (sen­za di lui sono des­ti­nati a scom­par­ire dal Par­la­men­to, com’è sta­to evi­dente durante la reggen­za di Alfano), sia attual­mente il per­son­ag­gio politi­co più scafa­to e bril­lante, in gra­do di atti­rare voti su di sé per la sua pro­fon­da conoscen­za del­lo spir­i­to degli ital­iani, nonos­tante abbia basato la cam­pagna elet­torale su ele­men­ti squisi­ta­mente pat­ri­mo­ni­ali ed amorali (quan­do non addirit­tura immorali).
Ovvi­a­mente non dimen­ti­co che la sua è sta­ta una rimon­ta rel­a­ti­va, per­ché rispet­to alle elezioni prece­den­ti ha ottenu­to molti voti in meno, ma è pur sem­pre una vit­to­ria vis­to lo sta­to in cui ver­sa­va il PDL.
Poi ci sono le con­sid­er­azioni sul PD: par­ti­to che sem­bra­va avere la vit­to­ria in pug­no dopo le pri­marie, ma che è rius­ci­to a riman­gia­r­si tut­to il van­tag­gio in un bat­ter d’oc­chio. Col­pa di un sis­tema comu­nica­ti­vo inef­fi­ciente, di un appa­ra­to vec­chio e stan­tio, di una cam­pagna elet­torale pri­va di con­tenu­ti, nonché di un leader che di leader non ha pro­prio la stof­fa. Soprat­tut­to, per il fat­to di ess­er venu­to meno al pun­to di forza di sem­pre delle sin­istre: il cuore del­la gente, la piaz­za.

Come vedi questo nuo­vo “movi­men­to”, il Movi­men­to cinque stelle, che non si con­sid­era né di sin­is­tra né di destra  né di cen­tro?
La piaz­za, appun­to,  è sta­ta monop­o­liz­za­ta dal vero vinci­tore di queste elezioni. Un per­son­ag­gio che ha basato tut­ta la sua cam­pagna sul con­tat­to con la gente, sul lato più istin­ti­vo, sul­l’ag­gres­sione al mar­ci­ume di una polit­i­ca che i par­ti­ti tradizion­ali non han­no nem­meno accen­na­to di vol­er com­bat­tere. Beppe Gril­lo, spes­so con­trad­dit­to­rio, con pro­poste a volte fan­ta­sci­en­ti­fiche, a volte giustis­sime, in un’al­tal­e­na ide­o­log­i­ca che impedisce persi­no di trovare una col­lo­cazione tradizionale (siamo a destra o a sin­is­tra? Né l’u­na né l’al­tra!). Beppe Gril­lo, che ha avu­to il grande mer­i­to di incrinare il sis­tema, di aprire una brec­cia da cui potrebbe sca­turire un cam­bi­a­men­to irre­versibile nel­la polit­i­ca ital­iana. Sul­la sua respon­s­abil­ità è presto per giu­di­care
Non l’ho mai vis­to di buon occhio. L’ag­gres­siv­ità esasper­a­ta mi dis­tur­ba, mi impedisce anche di val­utare obi­et­ti­va­mente la bon­tà delle pro­poste che stan­no dietro. Però in Par­la­men­to non c’è lui, ci sono dei gio­vani puli­ti e volen­terosi. Se siano o meno capaci di ten­er tes­ta alla respon­s­abil­ità (gigan­tesca) di cui sono sta­ti investi­ti, solo i prossi­mi giorni potran­no riv­e­larce­lo. Io per­sonal­mente vor­rei che agis­sero con autono­mia, pren­den­do deci­sioni con la loro tes­ta e con rifer­i­men­to alla base, da con­sultare via web: in fin dei con­ti la democrazia diret­ta è pro­prio il loro cav­al­lo di battaglia e preferirei scegliessero con la tes­ta del popo­lo, anziché con quel­la di un capo che non può nem­meno entrare in Par­la­men­to.

(foto di Pino Bertel­li)

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