Il governatore Rossi ha in uggia il Vanguard

Fiorenzo Bucci

FIRENZE 19 mag­gio 2014 - Ven­erdì il Gov­er­no ha adot­ta­to una delib­era per porre fine alla infini­ta dia­tri­ba sul­la des­ti­nazione del relit­to del­la Con­cor­dia e tra l’altro ha affida­to  all’Osservatorio ambi­en­tale del­la Regione il com­pi­to di sten­dere la relazione tec­ni­ca sui cri­teri di rimozione del­la nave per il defin­i­ti­vo pro­nun­ci­a­men­to del­la Con­feren­za dei servizi di cui la stes­sa Regione è uno degli attori prin­ci­pali.
Oggi, a dis­tan­za di tre giorni, il gov­er­na­tore Rossi, antic­i­pan­do ogni pos­si­bile val­u­tazione dei suoi tec­ni­ci e ogni pos­si­bile deci­sione del­la Con­feren­za dei servizi volu­ta dal Gov­er­no Ren­zi, ha emes­so la sua sen­ten­za con un comu­ni­ca­to appar­so sul sito del­la Regione (http://www.toscana-notizie.it/-/costa-concordia-avviso-ai-naviganti-il-presidente-affonda-l-ipotesi-vanguard?redirect=http%3A%2F%2Fwww.toscana-notizie.it%2Fgiunta%2Fenrico-rossi%3Bjsessionid%3D3A9C619949B51FB016B1EFCFC12C8D37.web-rt-as01-p1%3Fp_p_id%3D101_INSTANCE_mk54xJn9fxJF%26p_p_lifecycle%3D0%26p_p_state%3Dnormal%26p_p_mode%3Dview%26p_p_col_id%3Dtnl1_column‑1%26p_p_col_pos%3D1%26p_p_col_count%3D2): niente Van­guard anche “a cos­to  di schier­are una cate­na di pic­cole imbar­cazioni intorno al relit­to” per impedire l’uso del­la nave semi­som­mergi­bile.
Domeni­ca a Suvere­to, dove Rossi è cor­so per sostenere la cam­pagna elet­torale dell’aspirante sin­da­co Francesco Loli­ni, il gov­er­na­tore ha tenu­to a pre­cis­are, in uno dei pas­sag­gi essen­ziali del suo inter­ven­to,: “Io sono un uomo delle isti­tuzioni”.
Ovvi­a­mente “gli uomi­ni delle isti­tuzioni” invi­tano a schier­are una cate­na di pic­cole imbar­cazioni per impedire l’uso del Van­guard che – si pre­sume – ver­rebbe, nel caso,  autor­iz­za­to dal­la Con­feren­za dei servizi volu­ta dal Gov­er­no di cen­trosin­is­tra e di cui la Regione – rib­a­di­amo – è parte essen­ziale.
Ma andi­amo oltre, in cam­pagna elet­torale se ne sono sen­tite anche di più clam­orose.
Per­ché Rossi non vuole il Van­guard? Gli argo­men­ti che il pres­i­dente del­la Regione accam­pa a sosteg­no del­la pro­pria tesi sono due.
“Pri­ma di tut­to — dice Rossi — la Van­guard alz­erebbe il relit­to di quat­tro metri sul liv­el­lo del mare e così si sversereb­bero in mare tut­ti i liqua­mi con­tenu­ti nel­lo scafo, un inquina­men­to asso­lu­ta­mente inac­cetta­bile”. E anco­ra “ricor­ren­do alla Van­guard si potrebbe portare il relit­to all’es­tero, comunque in por­ti lon­tani, dove le demolizioni ven­gono real­iz­zate in con­dizioni altret­tan­to inac­cetta­bili per i lavo­ra­tori”.
Va pre­mes­so, per obbi­et­tiv­ità, che il Van­guard, o la Van­guard come si voglia chia­mare, rap­p­re­sen­ta la più evo­lu­ta tec­nolo­gia con  la quale sia oggi pos­si­bile trasportare in sicurez­za il relit­to. Si può scarta­bel­lare per Inter­net quan­to si vuole, si pos­sono con­sultare i testi più raf­fi­nati, si pos­sono ascoltare i più qual­i­fi­cati tec­ni­ci, non si tro­verà qual­cuno che, in buona fede, con­testi ques­ta tesi. Che per inciso non è mai sta­ta mes­sa in dis­cus­sione neanche da Rossi dal 10 otto­bre 2013, giorno dell’annuncio del pos­si­bile impiego del chi­at­tone, a ieri. E che il Van­guard sia quan­to di meglio esista sul mer­ca­to lo si deduce anche dal cos­to del suo impiego (30 mil­ioni di dol­lari per il noleg­gio che pagherà, nel caso, l’armatore).
L’alternativa all’uso del­la nave semi­som­mergi­bile sono i rimorchi­a­tori che pos­sono pro­cedere solo a veloc­ità ridot­tis­sime, che devono trascinare qual­cosa che non assomiglia più neanche ad una nave, un enorme aggeg­gio che gal­leg­gia alla meglio gra­zie ad una serie di cas­soni. Tan­to che è ogget­ti­va­mente scon­ve­niente prevedere lunghi viag­gi. Ovvero si può arrivare a Piom­bi­no, a Civitec­chia e, con gran­di rischi, anche a mete un po’ più lon­tane, Gen­o­va tan­to per inten­der­si.
È ovvio che all’interno del­la parte anco­ra som­m­er­sa del­la Con­cor­dia ci sia acqua e che quest’acqua pos­sa essere inquina­ta. Tan­to è vero che pro­prio questo è uno dei prob­le­mi per il rigal­leg­gia­men­to che farà alzare la nave non di quat­tro ma di otto metri. Anche di recente sono state for­nite notizie su oper­azioni di pom­pag­gio di cir­ca 4mila metri cubi da due aree a liv­el­lo del ponte C, a prua e a pop­pa, con lo scopo di alleg­gerire le con­cen­trazioni soprat­tut­to di fta­lati e di idro­car­buri.
Non sono mai sta­ti resi noti piani di uti­liz­zo del Van­guard facen­do rifer­i­men­to all’acqua con­tenu­ta nel­la parte som­m­er­sa del­la nave e quin­di è dif­fi­cile affrontare un prob­le­ma del genere. E niente, in con­seguen­za,  gius­ti­fi­ca la tesi  che soluzioni non ve ne siano e che l’acqua inquina­ta pos­sa river­sar­si tut­ta sulle coste e nel mare del Giglio.
Di più. I liq­ui­di inquinati, con l’uso dei rimorchi­a­tori restereb­bero nel­la parte del­la nave des­ti­na­ta a rimanere sott’acqua e ver­reb­bero quin­di trasportati col traino. Non sono rari i tec­ni­ci che dubi­tano del fat­to che, durante il trasci­na­men­to, tut­ta ques­ta acqua resti buona e tran­quil­la all’interno del­la nave e non invece sia dis­sem­i­na­ta lun­go il cam­mi­no.
Per non par­lare di un dub­bio che, per esem­pio, è sta­to man­i­fes­ta­to da un vec­chio coman­dante di enor­mi navi da Crociera. “Basterebbe nul­la, un pic­co­lo sban­da­men­to, per esem­pio,  – dice il mari­naio – per­ché l’enorme quan­tità di acqua anco­ra nel­la nave pre­messe sulle paratie col ris­chio di sfon­dar­le”. E in quel caso sareb­bero prob­le­mi davvero molto grossi.
Sul trasfer­i­men­to attra­ver­so il Van­guard del­la nave in por­ti lon­tani pesa purtrop­po il giudizio espres­so spes­so da enti non sec­on­dari, con cui lo stes­so Rossi ha avu­to modo di polem­iz­zare. Sec­on­do, per esem­pio, Fin­cantieri, non esistono in Italia por­ti suf­fi­cien­te­mente attrez­za­ti per accogliere e demolire un bestione come la Con­cor­dia. E’ vero, non è vero? La dis­cus­sione non è mai appro­da­ta a qual­cosa di con­cre­to men­tre sono con­tem­po­ranea­mente cresciute le diverse can­di­da­ture ital­iane per smaltire il relit­to.
Il gov­er­na­tore Rossi ha anche accom­pa­g­na­to la sua nota con l’immagine di por­ti stranieri dove si prat­i­ca lo spi­ag­gia­men­to delle navi da demolire e dove le con­dizioni di lavoro per la man­od­opera sono molto pre­carie e davvero insosteni­bili.
È innega­bile che situ­azioni del genere esis­tano e che siano state più volte denun­ci­ate dagli ambi­en­tal­isti e dal mon­do sci­en­tifi­co. Il rifer­i­men­to alla Turchia, tante volte indi­ca­ta come des­ti­nazione preferi­ta dall’armatore va però ogget­ti­va­mente riv­is­to alla luce delle val­u­tazioni che su quel­la realtà sono emerse in sede di dis­cus­sione, a liv­el­lo europeo, del rego­la­men­to recen­te­mente approva­to per lo smal­ti­men­to del grande nav­iglio. Si legge tes­tual­mente negli atti del provved­i­men­to Ue questi due pas­si: “…. l’attuale situ­azione del mer­ca­to favorisce gli impianti di rici­clag­gio delle navi in Bangladesh, India e, in misura minore, Pak­istan, men­tre i con­cor­ren­ti nell’UE, in Turchia e in Cina, che han­no stan­dard tec­ni­ci più ele­vati, pos­sono occu­pare soltan­to mer­cati di nic­chia, come quel­li per le navi di pic­cole dimen­sioni, per le navi di Sta­to com­p­rese le navi da guer­ra e per la flot­ta di arma­tori impeg­nati a liv­el­lo ambi­en­tale…..” e poi “…negli ulti­mi ven­ti anni il numero di impianti di demolizione nel­l’UE è dimi­nu­ito. La capac­ità di demolizione “puli­ta” esistente nel­l’UE e in altri pae­si OCSE (soprat­tut­to la Turchia) è suf­fi­ciente per tutte le navi da guer­ra e altre navi di Sta­to che saran­no sman­tel­late nei prossi­mi dieci anni”.
È ovvio infine che pen­sare ad uno spi­ag­gia­men­to per la demolizione del­la Con­cor­dia è sem­plice­mente ridi­co­lo. Innanzi tut­to la nave non ha più propul­sori e, anche se li avesse, finirebbe are­na­ta, più o meno come si è vista per mesi al Giglio, ben pri­ma di arrivare sul­la cos­ta.

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