NEI PROSSIMI GIORNI ARRIVERANNO ANCHE I CANI OGGI A CAMPAGNATICO

Il nuovo canile all’esame del caldo torrido

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PIOMBINO 1 agos­to 2018 - Un pri­mo grup­po di cani (una quindic­i­na) è sta­to trasfer­i­to nel nuo­vo canile comu­nale di Mon­tege­moli. Nell’occasione del­la “pri­ma”, una sor­ta di inau­gu­razione domes­ti­ca con gestori e alcu­ni tec­ni­ci e ammin­is­tra­tori comu­nali, si è fat­to vedere anche il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani che ha dichiara­to: “È una bel­lis­si­ma gior­na­ta per­ché dopo mesi trascor­si in altra strut­tura oggi pos­si­amo accogliere nuo­va­mente i nos­tri ami­ci a quat­tro zampe nel nuo­vo canile, in una strut­tura fun­zionale e adat­ta alle esi­gen­ze degli ani­mali. È sta­to fat­to un gran lavoro da parte dell’assessore Clau­dio Capuano, dei tec­ni­ci del Comune e dei volon­tari dell’Enpa: le gab­bie offrono adegua­to riparo dal cal­do e dal fred­do e, men­tre si sta con­clu­den­do la mes­sa a pun­to dell’area di sgam­bat­u­ra, tutte le postazioni sono provviste di aree di sgam­bat­u­ra comu­ni ombreg­giate”.
Poco da com­mentare ma mag­a­ri dici­amo­la tut­ta. La strut­tura è nata in con­seguen­za di un’emergenza impor­tante con una sen­ten­za di con­dan­na per il Comune e con l’obbligo di trasferire, in via imme­di­a­ta, gli ani­mali ospi­tati nel vec­chio canile dei Macel­li. Le opere dove­vano essere ter­mi­nate (fonte uffi­ciale) il 21 novem­bre 2017; i pri­mi cani sono sta­ti trasfer­i­ti il 31 luglio 2018. Otto mesi di ritar­do per real­iz­zare una strut­tura, defini­ta “min­i­ma” dal Comune, che dove­va richiedere solo tre mesi di lavori. E, a leg­gere il comu­ni­ca­to stam­pa emes­so per la cir­costan­za dall’ente locale il 31 luglio 2018, c’è da dire che un bel po’ di opere sono anco­ra da com­piere. Così infat­ti è sta­to scrit­to: “Rimane da com­pletare l’area a verde, con siepi ed alber­a­ture (pre­viste 30 piante di pla­tano più siepi e iner­bi­men­to) e l’impianto di irrigazione. Per questi inter­ven­ti dis­tin­ti sono state effet­tuate delle gare che han­no asseg­na­to i lavori rel­a­tivi al verde alla Coop­er­a­ti­va gio­vanile di lavoro, per 10mila euro cir­ca e all’azien­da Ter­moso­lare sns di Piom­bi­no per quan­to riguar­da l’impianto di irrigazione, per altri 10mila euro. I lavori saran­no effet­tuati il pri­ma pos­si­bile per con­sen­tire di creare un ambi­ente il più pos­si­bile ombreg­gia­to e godi­bile dagli ani­mali”.
Chi ha segui­to le vicende di questo canile potrebbe dire di aver già ascolta­to il ritor­nel­lo delle cose anco­ra da fare. Accadde, per esem­pio, il 21 giug­no scor­so quan­do venne orga­niz­za­to un incon­tro con i cro­nisti per illus­trare le carat­ter­is­tiche del­la strut­tura. Molti giorni trascor­si sen­za che qual­cosa di con­cre­to sia sta­to real­iz­za­to  “per con­sen­tire di creare un ambi­ente il più pos­si­bile ombreg­gia­to e godi­bile dagli ani­mali”.
L’impianto di irrigazione, a cui mag­a­ri si dove­va pen­sare un po’ pri­ma, è sta­to deciso con una deter­mi­na diri­gen­ziale del 4 luglio 2018. È pas­sato qua­si un mese; sono iniziati i lavori? Oggi, poco dopo le 12, un pic­co­lo esca­v­a­tore, con tan­to di ombrelli­no gial­lo mon­ta­to a pro­tezione del mac­chin­ista, era fer­mo poco oltre l’ingresso del canile. Forse una macchi­na uti­liz­za­ta per piaz­zare i tubi dell’irrigazione? Spe­ri­amo.
Le trenta piante di pla­tano (il 21 giug­no ci venne rifer­i­to di gel­si pla­tanoi­di da sis­temare a ridos­so delle due teorie delle postazioni per gli ani­mali), non era­no pre­viste nel prog­et­to orig­i­nario. Sono state inserite suc­ces­si­va­mente pro­prio per­ché ci si rese con­to dei pos­si­bili dis­a­gi (cal­do soprat­tut­to) che i cani pote­vano incon­trare nei box esposti al sole per tut­ta la gior­na­ta. La lana di roc­cia è una buona pro­tezione ma col cal­do di questi giorni il rime­dio potrebbe riv­e­lar­si insuf­fi­ciente. Tan­to per chiarire oggi,  poco dopo le 12, il ter­mometro, nel­la zona del canile, seg­na­va 43 gra­di al sole e 34 all’ombra. For­tu­nata­mente, nel­la zona, spi­ra­va un otti­mo ven­ti­cel­lo da ovest che notevol­mente rius­ci­va a mit­i­gare la calu­ra. Nelle aree brulle in cui sorge la strut­tura abbi­amo reg­is­tra­to 14 piante messe a dimo­ra da tem­po lun­go i mar­gi­ni al con­fine col fos­so e nel­la zona ovest del canile. Alberi che han­no pochissime foglie, che non pro­ducono ombra e che offrono, per ora, un’immagine abbas­tan­za dis­ador­na. Poco dis­tan­ti, a ridos­so delle file dei box,  anche sette piante con fogliame modesto ma di cer­to assai più con­sis­tente rispet­to alle altre. Una novità perfi­no rispet­to a quel­lo che indi­ca il comu­ni­ca­to del Comune. Che siano i pri­mi dei 30 alberi dal­l’uf­fi­cio stam­pa? E nel caso, quan­do e dove ver­ran­no sis­temati gli altri 23?
Delle opere a verde affi­date alla Coop­er­a­ti­va gio­vanile di lavoro per ora non c’è trac­cia, L’affidamento è sta­to deciso con una deter­mi­na diri­gen­ziale del 20 giug­no scor­so. Sono pas­sati, in questo caso, più di 40 giorni e quel che anco­ra appare è una dis­te­sa di ter­ra mar­rone, bru­ci­a­ta dal sole.
Davvero in brutte con­dizioni è il fos­so che costeggia l’area del nuo­vo canile. Erbac­ce che non han­no mai conosci­u­to una falce. In questo caso non ci sono colpe del Comune. L’impegno dovrebbe essere del Con­sorzio di bonifi­ca che è davvero il caso di sol­lecitare con assiduità. Anche per evitare il pro­lif­er­are di inset­ti che potreb­bero creare dif­fi­coltà all’attività del canile.
Cer­to, la gior­na­ta del pri­mo trasfer­i­men­to dei cani è sta­ta  davvero “bel­lis­si­ma”, come ha sot­to­lin­eato il sin­da­co. Alta pres­sione dalle Alpi a Capo Passero, non una nuvola, sole pieno e luce adat­ta anche per una foto del pri­mo cit­tadi­no che carez­za uno degli ani­mali durante i traslochi. Più belle anco­ra potran­no essere le gior­nate quan­do si avrà la certez­za che la strut­tura reg­ga alle tem­per­a­ture tor­ride di questi giorni ed al fred­do inver­nale sen­za che i cani ne risen­tano.

L’occasione del traslo­co degli ani­mali a Mon­tege­moli si pres­ta per spendere due parole sul­la ges­tione del servizio di accalap­pi­a­cani nel Comune di Campiglia Marit­ti­ma. Un argo­men­to che è venu­to alla rib­al­ta nei giorni scor­si su Face­book.
Premet­ti­amo come non sia facile spie­gare il moti­vo per cui, a Mon­tege­moli, non sia sta­ta pen­sa­ta una strut­tura, più ampia e migliore,  a liv­el­lo sovra­co­mu­nale con l’apporto almeno di Campiglia e San Vin­cen­zo. Chiara­mente la polit­i­ca con­cepi­ta a liv­el­lo di com­pren­so­rio è ormai un option­al di anti­ca memo­ria.

Il gab­bione per il servizio accalap­pi­a­cani a Ven­tu­ri­na

Nel mer­i­to dici­amo che nel Comune di Campiglia non esiste un canile ma un gab­bione ai mag­a­zz­i­ni comu­nali di via Sardeg­na a Ven­tu­ri­na. Una strut­tura decisa­mente inadegua­ta e sen­za pro­tezioni reali, espos­ta al sole per l’intera gior­na­ta. Questo gab­bione serve per il servizio di accalap­pi­a­cani affida­to al cor­po di Polizia munic­i­pale. I cani randa­gi cat­turati ven­gono provvi­so­ri­a­mente sis­temati nel recin­to e, dopo breve tem­po, se nes­suno li recla­ma, ven­gono trasportati in un canile di Pis­toia con cui il Comune ha stip­u­la­to una con­ven­zione. È accadu­to in questi giorni che una famiglia che ave­va smar­ri­to il pro­prio ani­male, l’ab­bia ritrova­to nel gab­bione dopo un po’ di per­ma­nen­za sot­to il sole. Ne è risul­ta­ta una protes­ta con post di sosteg­no su Face­book da parte di altri “nav­i­ga­tori”.
Inter­pel­lati al riguar­do, gli asses­sori Jacopo Bertoc­chi e Vito Bar­bale­si han­no pre­so impeg­no a far sis­temare strut­ture ombreg­gianti per alle­viare i dis­a­gi dei cani nel gab­bione. Che dire? Meglio di nul­la… Ma cer­to, e comunque, un servizio del genere non bril­la per effi­cien­za.

Sul­la vicen­da del canile munic­i­pale di Mon­tege­moli ha pre­so posizione con la seguente nota la respon­s­abile del­l’as­so­ci­azione ani­mal­ista La casa di Mar­got, Maria Cristi­na Biagi­ni.
“Ieri ho let­to su face­book che il Comune di Piom­bi­no ha già trasfer­i­to nel canile min­i­mo in local­ità Mon­tege­moli, anco­ra da com­pletare, un cer­to numero di cani e altri ne trasferirà nei prossi­mi giorni, cioè nel­la set­ti­mana più cal­da dell’anno con viag­gi che van­no da pochi a centi­na­ia di chilometri.
Logi­ca­mente non pos­so avere apprez­za­to la notizia, per vari motivi, ma pri­ma fac­ciamo un po’ di sto­ria.
L ‘ 11 mag­gio 2018 a segui­to di mie molte insis­ten­ze l’assessore Capuano con­vocò una riu­nione con tutte le asso­ci­azioni pro­tezion­is­tiche locali sul nuo­vo canile min­i­mo. Uscim­mo da una salet­ta rossa affol­latis­si­ma sod­dis­fat­te da due assi­cu­razioni. Che ci avrebbe por­ta­to a ved­er­lo e che avrebbe con­vo­ca­to un tavo­lo per col­lab­o­rare con tut­ti. Già allo­ra gli fu det­to di arrivare a set­tem­bre, sia per­ché anco­ra non c’era verde sia per evitare ai cani lo stress di un viag­gio nel­la calu­ra.
Il 21 giug­no andammo a vedere il canile. Non mi piacque per niente, ma ritene­vo di pot­er fare pro­poste miglio­ra­tive, aiu­ta­ta da un architet­to volon­tario.
Il 22 giug­no l’assessore ebbe le nos­tre pro­poste, una deci­na, da dis­cutere al famoso tavo­lo.
Il 3 luglio, il 16 e il 26 luglio sol­lecita­vo la con­vo­cazione del tavo­lo, rac­co­man­dan­do di non far entrare anco­ra i cani in canile. Una sola rispos­ta, gar­ba­ta, ma eva­si­va.
Il 31 luglio il blitz. I cani com­in­ciano ad essere trasfer­i­ti.
Ecco, io non so come sia ora quel canile. Vedo dalle immag­i­ni che han­no real­iz­za­to l’ambulatorio, che non era pre­vis­to, che la legge richiede espres­sa­mente e che non vol­e­vano asso­lu­ta­mente fare. Era una delle nos­tre richi­este.
Vedo anche che non c’è anco­ra un filo d’erba, ma di più non pos­so dire, tranne che i cani avreb­bero dovu­to entrare con le piante e con l’erba.
Ma ciò che oggi mi colpisce di più è la por­ta in fac­cia sbat­tuta di nuo­vo al volon­tari­a­to locale.
Non ci han­no volu­to, e non è cer­to la pri­ma vol­ta. Han­no prefer­i­to avere un uni­co ref­er­ente, come sem­pre, con il quale per­al­tro han­no prog­et­ta­to questo canile min­i­mo, ma molto cos­toso.
Ecco per­ché io cre­do che ieri 31 luglio sia sta­ta una pes­si­ma gior­na­ta per i cani, per il volon­tari­a­to di Piom­bi­no e anche per la democrazia”.

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