Il PD sulla siderurgia e sulla vendita della Lucchini

· Inserito in Lettere, Vicenda Lucchini
pervenuta in redazione

PIOMBINO 11 mar­zo 2014 — Il des­ti­no del polo siderur­gi­co di Piom­bi­no è lega­to a doppio filo al futuro del­l’in­dus­tria ital­iana oltreché alle prospet­tive di una intera comu­nità. Per questo pen­si­amo che la polit­i­ca e le isti­tuzioni non pos­sano accon­tentar­si di assis­tere pas­si­va­mente allo svol­gi­men­to del­la pro­ce­du­ra di ven­di­ta del Grup­po Luc­chi­ni sen­za assumere una forte inizia­ti­va sul piano delle politiche indus­tri­ali. È inter­esse di tut­ti che la pro­ce­du­ra si svol­ga nel pieno rispet­to delle regole, dan­do la pos­si­bil­ità al Com­mis­sario Stra­or­di­nario di esam­inare atten­ta­mente e ser­e­na­mente le diverse man­i­fes­tazioni di inter­esse che si sono pale­sate. Noi non fac­ciamo il tifo per nes­suno e inten­di­amo rib­adire che a Piom­bi­no chi­unque inten­derà fare un inves­ti­men­to all’al­tez­za delle nos­tre aspet­ta­tive tro­verà “con­dizioni ambi­en­tali” favorevoli, ma sen­ti­amo l’e­si­gen­za, nel rispet­to del ruo­lo di cias­cuno, di esprimere lib­era­mente le nos­tre val­u­tazioni, rib­aden­do e difend­en­do le pre­rog­a­tive e le esi­gen­ze del nos­tro ter­ri­to­rio.
In questo sen­so esprim­i­amo forte pre­oc­cu­pazione per la vicen­da che si sta con­suman­do attorno alla man­i­fes­tazione di inter­esse del grup­po gior­dano SMC, un prog­et­to che abbi­amo avu­to modo di conoscere, essendo l’u­ni­co che è sta­to pre­sen­ta­to pub­bli­ca­mente, e apprez­zare per i con­tenu­ti, riscon­tran­dovi molti ele­men­ti di coeren­za con il lavoro di questi anni, le ambizioni del ter­ri­to­rio e quel prog­et­to di ricon­ver­sione eco­log­i­ca del polo siderur­gi­co defini­to dal pro­to­col­lo d’in­te­sa fir­ma­to lo scor­so 16 gen­naio da Gov­er­no, Regione e isti­tuzioni locali. Ma pro­prio per questo abbi­amo chiesto, e con­tinuiamo a chiedere, che ven­ga fat­ta chiarez­za, da parte degli stes­si pro­po­nen­ti, sul­la solid­ità finanziaria e indus­tri­ale, poiché il liv­el­lo di incertez­za che pesa sul futuro di migli­a­ia di lavo­ra­tori e delle loro famiglie non ammette approssi­mazioni o salti nel vuo­to. Questo vale ovvi­a­mente per SMC così come per tut­ti gli altri sogget­ti che si sono fat­ti avan­ti.
La diret­ta pre­sa in cari­co di ques­ta vicen­da da parte del gov­er­no rap­p­re­sen­ta un pun­to di svol­ta che va nel­la direzione gius­ta, da noi stes­si indi­ca­ta e sol­lecita­ta. Per la por­ta­ta del­la par­ti­ta che si sta gio­can­do, infat­ti, è nec­es­saria tut­ta la forza polit­i­ca che solo un inter­ven­to diret­to del Gov­er­no è in gra­do di garan­tire. È sta­to impor­tante, inoltre, con­fer­mare la volon­tà di accom­pa­gnare la pro­ce­du­ra di ven­di­ta con un per­cor­so di con­fron­to fra Isti­tuzioni di ogni liv­el­lo ed orga­niz­zazioni sin­da­cali.
Avver­ti­amo comunque il bisog­no di richia­mare l’at­ten­zione del Gov­er­no a par­tire dal Pres­i­dente del Con­siglio e dal Min­istro del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co attorno all’e­si­gen­za indero­ga­bile di ricon­durre la pro­ce­du­ra di ven­di­ta Luc­chi­ni all’in­ter­no di una strate­gia nazionale per la siderur­gia, scom­met­ten­do su inno­vazione e ambi­en­tal­iz­zazione delle pro­duzioni, su boni­fiche e ricon­ver­sione eco­log­i­ca in lin­ea con quan­to pre­vis­to dal nuo­vo Piano Europeo del­l’ac­ciaio. Chiedi­amo al nuo­vo Gov­er­no di ricon­fer­mare l’im­peg­no con­tenu­to nel sud­det­to pro­to­col­lo e di agire tem­pes­ti­va­mente, con­sideran­do Piom­bi­no uno stra­or­di­nario lab­o­ra­to­rio nazionale e di evitare che una chiusura antic­i­pa­ta del­l’alto­forno per esauri­men­to di materie prime con­tribuis­ca a dis­perdere un pat­ri­mo­nio di pro­fes­sion­al­ità delle maes­tranze, di qual­ità dei prodot­ti (a patire dalle rotaie di 108 metri), di com­pet­i­tiv­ità logis­ti­ca deter­mi­na­ta dal­l’af­fac­cio sul mare del­lo sta­bil­i­men­to e dalle prospet­tive che si pos­sono aprire gra­zie al poten­zi­a­men­to infra­strut­turale del­l’area por­tuale. In defin­i­ti­va, sot­to­lin­e­an­do i seg­nali pos­i­tivi di questi giorni, ma con­sapevoli dei rischi cui la nos­tra comu­nità è espos­ta, chiedi­amo al Gov­er­no di:
Favorire le con­dizioni di man­ten­i­men­to del­la con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va che garan­tis­ca la mar­cia del­l’alto­forno almeno fino all’in­di­vid­u­azione di un nuo­vo part­ner e di un nuo­vo piano indus­tri­ale. A tale scopo è indis­pens­abile la nuo­va for­ni­tu­ra di materie prime per evitare ad aprile la for­ma­ta di quel­l’impianto;
Con­cretiz­zare gli impeg­ni assun­ti nel Pro­to­col­lo d’in­te­sa del 16 gen­naio, varan­do rap­i­da­mente l’Ac­cor­do di Pro­gram­ma su cui si sta lavo­ran­do da mesi;
Vig­i­lare affinché l’e­si­to del­la pro­ce­du­ra di ven­di­ta del Grup­po Luc­chi­ni sia coer­ente con quel prog­et­to di ricon­ver­sione eco­log­i­ca del­lo sta­bil­i­men­to e di mod­ern­iz­zazione e rior­ga­niz­zazione del­l’in­tera area indus­tri­ale di Piom­bi­no.

Direzione del­la Fed­er­azione Val di Cor­nia-Eba e Direzione del­l’U­nione Comu­nale di Piom­bi­no del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co

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