Tra le novità, le oscurità e le lacune del PD

· Inserito in Teoria e pratica
Paolo Benesperi

PIOMBINO 14 dicem­bre 2013 — Dopo l’elezione diret­ta dei seg­re­tari ter­ri­to­ri­ali, comu­nali e di cir­co­lo il par­ti­to demo­c­ra­ti­co del­la Val di Cor­nia e del­l’Iso­la d’El­ba ha approva­to un pri­mo doc­u­men­to pro­gram­mati­co che, sem­bra di capire dal­la sua let­tura, è il pri­mo pas­so di un per­cor­so che porterà ad un prog­et­to di gov­er­no del ter­ri­to­rio, tes­su­to unif­i­cante per i pro­gram­mi elet­torali dei sin­goli comu­ni. È dunque un doc­u­men­to impor­tante su cui vale la pena di spendere qualche paro­la. Già il fat­to che esista con questo fine è fat­to pos­i­ti­vo per­ché supera un cos­tume di stuc­chev­ole retor­i­ca e prosopopea che va per la mag­giore da alcu­ni anni. Anche lo stile è in con­tro­ten­den­za con ques­ta dele­te­ria moda ed è una buona cosa dal pun­to di vista politi­co più che stilis­ti­co. Den­tro tro­vi­amo novità, oscu­rità e lacune. Vale la pena di par­larne sia pur parzial­mente e sin­teti­ca­mente.
VillamarinaSi ammette implici­ta­mente che l’or­ga­niz­zazione san­i­taria non è adegua­ta e si pone l’o­bi­et­ti­vo di real­iz­zare per la Val di Cor­nia un pre­sidio ospedaliero più mod­er­no, rag­giun­gi­bile da un ter­ri­to­rio ampio e capace di rispon­dere alle esi­gen­ze san­i­tarie di un baci­no più largo di uten­za rispet­to all’at­tuale Ospedale di Vil­la mari­na. Nel frat­tem­po si pun­ta ad un dial­o­go tra le strut­ture ospedaliere ed in par­ti­co­lare tra quelle di Piom­bi­no e dell’ iso­la d’El­ba. Sem­bra insom­ma di capire che è abban­do­na­ta l’ipote­si di un nuo­vo ospedale per la Val di Cor­nia e le colline met­al­lif­ere sul­la cui bon­tà si era giu­ra­to e spergiu­ra­to sen­za per­al­tro fare alcunché. Anche se non det­ta chiaris­si­ma­mente si trat­ta di una buona cosa.
Così come è buona cosa la rin­un­cia defin­i­ti­va al pas­sag­gio di Piom­bi­no nel­la provin­cia di Gros­se­to a favore di un rilan­cio di una polit­i­ca uni­taria del­la Val di Cor­nia. Sem­bra di capire che dal pun­to di vista isti­tuzionale questo sig­nifi­ca il rilan­cio del­l’o­bi­et­ti­vo di costruzione di una Unione comu­nale (abban­do­na­ta dunque anche l’idea del Comune uni­co) anche se qualche suc­ces­si­va polem­i­ca san­vin­cen­ziana ha mes­so in dis­cus­sione ques­ta let­tura. In questo caso, vista le biz­zarre vicende pas­sate fat­te di silen­zi pro­l­un­gati e di firme isti­tuzion­ali in tes­ta a petizioni popo­lari, l’as­so­lu­ta chiarez­za diven­ta indis­pens­abile.
Si affos­sa l’ipote­si di annullare la soci­età dei parchi in un ente par­co regionale e si dichiara scelta fon­da­men­tale il rilan­cio del­la soci­età. Anzi, qui si spre­cano perfi­no le ripe­tizioni per tornare ad uno dei motivi fon­dan­ti che sta­vano alla base del­la costruzione del­la soci­età dei parchi e cioè la sua natu­ra impren­di­to­ri­ale basa­ta sul­l’e­cono­mia del­la cul­tura. L’asi­no cade, ed è un pec­ca­to, quan­do con­tem­po­ranea­mente si ipo­tiz­za l’al­larga­men­to del­la com­pagine azionar­ie pub­bli­ca che è ipote­si in con­trad­dizione con il fine riaf­fer­ma­to. Evi­den­te­mente non si vuole affrontare il tema del­la pos­si­bile
san silvestropri­va­tiz­zazione e questo è un lim­ite che diven­ta più forte nel momen­to in cui emerge una delle lacune mag­giori del doc­u­men­to: il fat­to che non si affron­ti il tema delle soci­età parte­ci­pate dai comu­ni da un lato e del­l’in­ter­feren­za tra attiv­ità di servizio pub­bli­co e attiv­ità impren­di­to­ri­ale in spazi che dovreb­bero essere di mer­ca­to dal­l’al­tro, situ­azione che cos­ti­tu­isce un buco nero non da poco nel­la situ­azione isti­tuzionale ed eco­nom­i­ca del­la Val di Cor­nia. La pat­ri­mo­ni­ale di Piom­bi­no, l’A­siu e la TAP ne sono esem­pi ecla­tan­ti e cos­ti­tu­is­cono esem­pi ben più pre­oc­cu­pan­ti del­la Parchi.
Ed infine le ques­tioni del­l’in­dus­tria e del rilan­cio pro­dut­ti­vo del­la Val di Cor­nia in pen­den­za del­la crisi del­la siderur­gia. Ripe­tizioni si unis­cono a spun­ti nuovi ed inter­es­san­ti. È inter­es­sante l’am­mis­sione che il pub­bli­co può svol­gere un ruo­lo che non si esaurisca nel­la pur nec­es­saria ricer­ca di finanzi­a­men­ti pub­bli­ci, ori­en­tan­dosi sulle con­dizioni com­pet­i­tive per gli inves­ti­men­ti, Si sarebbe potu­to aggiun­gere che ciò è anche dimostra­to dalle ripetute dichiarazioni di finanzi­a­men­ti pub­bli­ci ottenu­ti poi cadute mis­era­mente, ma in ogni caso l’am­mis­sione è politi­ca­mente impor­tante per­ché spos­ta rad­i­cal­mente e pos­i­ti­va­mente la fun­zione delle isti­tuzioni facen­do assumere loro non il ruo­lo di dis­trib­utri­ci di denari, anche quan­do non ci sono, ma di agen­ti di creazione di con­dizioni ed oppor­tu­nità. Non è cosa da poco. Pec­ca­to poi che il trasci­na­men­to del pas­sato fac­cia apparire l’o­bi­et­ti­vo “del­la tenu­ta in mar­cia del­l’alto­forno durante la costruzione conc­re­ta degli sce­nari futuri” il che vor­rebbe dire, nel­la migliore delle ipote­si, per qualche anno e la cosa è impos­si­bile. Con­ti non fat­ti che non sci­ol­go­no nodi che si scioglier­an­no comunque da soli e non in maniera pos­i­ti­va se non aper­ta­mente, sin­ce­ra­mente e real­is­ti­ca­mente gui­dati. Suc­cede anche nel momen­to in cui si riaf­fer­ma l’inizia­ti­va del Comune di Piom­bi­no e del­la Regione per indi­vid­uare Piom­bi­no come pos­si­bile sito europeo per la rot­ta­mazione delle navi ma si ritiene indis­pens­abile, una vol­ta rag­giun­ta una pro­pos­ta prog­et­tuale pre­cisa, l’aper­tu­ra di una dis­cus­sione sug­li aspet­ti pro­dut­tivi, ambi­en­tali e di inte­grazione con il mod­el­lo di svilup­po del ter­ri­to­rio. Il che sig­nifi­ca, pare di capire, che acquisi­ta la con­sapev­olez­za che la Cos­ta Con­cor­dia non arriverà e vis­to che la Regione pri­ma o poi farà degli appro­fondi­men­ti prog­et­tuali è il caso di pren­der­si del tem­po per appro­fondire un po’ le cose.
immigrazoioneNon si affrontano min­i­ma­mente argo­men­ti cor­posi come le ques­tioni del­l’en­er­gia, del­l’al­lunga­men­to del­la vita o del­l’im­mi­grazione ed altri anco­ra ma il PD avrà tem­po per affrontar­li. È ciò che sta dietro e moti­va le sin­gole scelte, anche solo quelle esplic­i­tate, che è anco­ra più impor­tante, la visione polit­i­ca insom­ma. Sul­lo sfon­do si col­lo­ca infat­ti una affer­mazione sul­la situ­azione eco­nom­i­ca del ter­ri­to­rio di grande rilie­vo e cioè la con­statazione che “siamo di fronte ad un pas­sag­gio cru­ciale che a dif­feren­za delle crisi del pas­sato non si riduce ad una ristrut­turazione azien­dale, ma affon­da le radi­ci in un vero e pro­prio cam­bi­a­men­to del mod­el­lo pro­dut­ti­vo”. Pare di capire che si ha la con­vinzione che un equi­lib­rio è salta­to com­ple­ta­mente e che un nuo­vo equi­lib­rio non si può creare sen­za met­tere rad­i­cal­mente in dis­cus­sione le con­dizioni su cui quel­lo vec­chio si era ret­to. Non si dice esplici­ta­mente ma la stra­da è aper­ta per arrivare a sta­bilire che pen­sare di risol­vere i prob­le­mi basan­dosi sul­la spe­sa pub­bli­ca che in un modo o nel­l’al­tro ha ret­to per tan­ti anni, pri­ma e dopo la pri­va­tiz­zazione, anche la siderur­gia, ma anche tan­ta occu­pazione in set­tori diver­si, è pro­prio fuori luo­go e comunque non più pos­si­bile. Non ne esistono più le con­dizioni e questo cam­bia rad­i­cal­mente la stes­sa fun­zione delle isti­tuzioni pub­bliche alle quali occorre richiedere sia di qual­i­fi­care la loro fun­zione d’ ind­i­riz­zo sia di selezionare for­tis­si­ma­mente i pro­pri campi d’in­ter­ven­to. Chissà se il PD vor­rà fare questo ulte­ri­ore pas­so che pri­ma che un sig­ni­fi­ca­to eco­nom­i­co ne ha uno preva­len­te­mente politi­co. E di non poco con­to. Ma c’è poco da fare: hic Rho­dus hic salta. Averne dato lo spun­to è comunque un mer­i­to per­ché almeno c’è qual­cosa su cui dis­cutere e questo è molto apprez­z­abile ed impor­tante per­ché vuol dire che qual­cosa si è sposta­to dal­la situ­azione stag­nante nel­la quale il pun­to era solo quel­lo di las­cia­re indis­tur­ba­to il manovra­tore nel­l’as­so­lu­to silen­zio. Un silen­zio assor­dante.

 

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