UE NE AUTORIZZA ANCHE IN DANIMARCA, FINLANDIA, TURCHIA E STATI UNITI

Impianto riciclaggio navi San Giorgio spa a Genova

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PIOMBINO 1 gen­naio 2019 — La Com­mis­sione euro­pea ha aggior­na­to, con una deci­sione del 30 novem­bre 2018,  l’elen­co europeo degli impianti di rici­clag­gio delle navi aggiun­gen­do all’e­len­co già approva­to un impianto in Dan­i­mar­ca, uno in Italia, uno in Fin­lan­dia, due in Turchia, uno negli Sta­ti Uni­ti. L’impianto ital­iano è del­la San Gior­gio del Por­to SpA. (San Gior­gio al Por­to, insieme a Saipem, ha, a suo tem­po, demoli­to e rici­cla­to i mate­ri­ali del­la Cos­ta Con­cor­dia, ndr) con un meto­do di rici­clag­gio lat­erale con  baci­no di care­nag­gio per navi le cui dimen­sioni mas­sime sono lunghez­za 350 metri, larghez­za 75 metri, pescag­gio 16 metri, staz­za lor­da 130 000 (la staz­za lor­da è una misura con­ven­zionale che rap­p­re­sen­ta il vol­ume di tut­ti gli spazi chiusi, o chi­udi­bili, sit­uati sopra o sot­to il ponte prin­ci­pale di una nave; la “ton­nel­la­ta di staz­za”, che cos­ti­tu­isce la base di tut­ti i sis­te­mi di staz­zatu­ra, è equiv­a­lente a 100 pie­di cubi, pari a 2,832 metri cubi, ndr). La sede è in  Cala­ta Boc­car­do a Gen­o­va in Italia.
L’ar­ti­co­lo 6, para­grafo 2, del rego­la­men­to (UE) n. 1257/2013, impone agli arma­tori di assi­cu­rare che le navi des­ti­nate al rici­clag­gio in Europa o in Pae­si terzi lo siano uni­ca­mente negli impianti di rici­clag­gio delle navi inclusi nel­l’e­len­co europeo degli impianti di rici­clag­gio delle navi pub­bli­ca­to a nor­ma del­l’ar­ti­co­lo 16 di tale rego­la­men­to.
Gli altri Pae­si che han­no uno o più impianti di rici­clag­gio navi già com­pre­si nel­l’e­len­co europeo sono:
Bel­gio, Dan­i­mar­ca, Esto­nia, Spagna, Fran­cia, Let­to­nia, Litu­a­nia, Pae­si Bassi, Por­to­gal­lo, Fin­lan­dia, Reg­no Uni­to, Turchia, Sta­ti Uni­ti d’Amer­i­ca.
Ricor­diamo anche che San Gior­gio del Por­to di Gen­o­va è attual­mente e con­tem­po­ranea­mente socio fonda­tore, insieme a Fratel­li Neri di Livorno, del­la soci­età Piom­bi­no Indus­trie Marit­time che, dopo aver ottenu­to dal­la Regione Toscana il 30 mag­gio 2017 la non assogget­ta­bil­ità alla Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale per un impianto di demolizione navale con­trol­la­ta a Piom­bi­no, ha richiesto per lo stes­so il 10 agos­to 2017 l’Au­tor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale regionale non anco­ra accor­da­ta.
Recen­te­mente, esat­ta­mente il 30 novem­bre 2018, la Regione Toscana  nel com­mentare la fir­ma di un pro­to­col­lo sot­to­scrit­to da Regione Toscana, Autorità por­tuale e Comune di Piom­bi­no con Piom­bi­no Indus­trie Marit­time così ave­va illus­tra­to i con­tenu­ti del­lo stes­so pro­to­col­lo: “…Met­tere in atto tutte le azioni nec­es­sarie al fine di real­iz­zare un cen­tro por­tuale per lo sman­tel­la­men­to delle navi sec­on­do i prin­cipi eco-com­pat­i­bili del rici­clo sta­bil­i­ti dalle nor­ma­tive comu­ni­tarie…La prospet­ti­va è di far diventare Piom­bi­no l’unico cen­tro del mediter­ra­neo a svol­gere ques­ta fun­zione” (nel­la foto a sin­is­tra del 12 dicem­bre 2018 la zona por­tuale dove è pre­vis­to l’impianto, ndr).
Nes­sun com­men­to, tan­to evi­dente è la con­trad­dizione con la realtà, sal­vo il rin­vio all’ arti­co­lo Regione, Comune, Autorità por­tuale e i pro­to­col­li dove Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia spie­ga­va i con­tenu­ti reali del pro­to­col­lo.
Del resto di annun­ci smen­ti­ti dal­la realtà è las­tri­ca­to il lun­go sen­tiero del prog­et­to del­l’impianto di demolizioni navi di Piom­bi­no se è vero, come è vero,

  • che il 13 aprile 2016 il con­sulente del pres­i­dente del­la Regione Toscana Gian­fran­co Simonci­ni annun­ci­a­va: “Entro giug­no dovreb­bero avviar­si i lavori di com­ple­ta­men­to del polo di Piom­bi­no per lo sman­tel­la­men­to navi, che dovrebbe entrare in fun­zione a dicem­bre
  • e che il 6 giug­no 2016 l’al­lo­ra com­mis­sario del­l’Au­torità por­tuale di Piom­bi­no Luciano Guer­ri­eri affer­ma­va: “Han­no già chiesto  l’Aia (Autor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale, ndr) e la dovreb­bero avere entro set­tem­bre. Quin­di inizier­an­no i lavori sul­la banchi­na, da ter­minare entro l’anno. Il polo del­la rot­ta­mazione dovrebbe essere atti­vo già all’inizio del 2017”
  • e che, sem­pre uffi­cial­mente, la Regione Toscana il 9 set­tem­bre 2016 assi­cu­ra­va  che “l’o­bi­et­ti­vo del­la Piom­bi­no Indus­trie Marit­time (com­pos­ta dal cantiere gen­ovese San Gior­gio del Por­to, leader in Europa e pun­to di rifer­i­men­to a liv­el­lo mon­di­ale nelle riparazioni e trasfor­mazioni navali così come in prog­et­ti di nuove costruzioni e dal­la livor­nese Fratel­li Neri, impeg­na­ta da oltre cen­to anni in attiv­ità di sal­vatag­gio, rimor­chio navale, dife­sa ambi­en­tale e ter­mi­nal­is­mo por­tuale) è quel­lo di iniziare a real­iz­zare le infra­strut­ture nei pri­mi mesi del 2017 e avviare le attiv­ità nel­la sec­on­da metà del prossi­mo anno”.

E, come se non bas­tasse, a mar­gine del comu­ni­ca­to stam­pa regionale del 9 set­tem­bre 2016, il video ren­der­ing del nuo­vo polo por­tuale:

Sono solo alcu­ni esem­pi delle tante dichiarazioni recitate a gran voce ma tutte rimaste fla­tus vocis. Oggi più che mai.

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