Qui incubatori e start-up house non piacciono

PIOMBINO 22 mar­zo 2017 — Da anni i ter­mi­ni più usati nel lin­guag­gio par­la­to delle isti­tuzioni locali e delle forze politiche che ne han­no la mag­gio­ran­za sono inno­vazione e sis­tema. Tut­to quel­lo che viene deciso è inno­v­a­ti­vo gra­zie al fat­to che si è capaci di fare sis­tema tra tutte le isti­tuzioni e non solo.
Pec­ca­to che la realtà dimostra esat­ta­mente il con­trario. Ed oggi c’è un nuo­vo ele­men­to che lo dimostra: la con­tem­po­ranea ven­di­ta del Bic di Ven­tu­ri­na e l’ avvi­so per l’accreditamento degli incu­ba­tori e delle start-up house approva­to dal­la Regione Toscana.
Ques­ta intende favorire lo svilup­po di una nuo­va impren­di­to­ri­al­ità inno­v­a­ti­va attra­ver­so la mes­sa a dis­po­sizione di incu­ba­tori di impre­sa e start-up house esisten­ti quali luoghi di elezione per l’inse­di­a­men­to di neo-imp­rese anche inno­v­a­tive e per l’avvio del­la loro oper­a­tiv­ità. Per­ché essi siano di alto liv­el­lo rilas­cia l’ac­cred­i­ta­men­to sul­la base di stan­dard sta­bil­i­ti nel ban­do e così gli incu­ba­tori e le start-up accred­i­tate andran­no a cos­ti­tuire una “Rete regionale” che sarà ogget­to di speci­fi­ca attiv­ità di pro­mozione pres­so le imp­rese.
L’ incu­ba­to­rie di impre­sa è un’or­ga­niz­zazione che accel­era e rende sis­tem­ati­co il proces­so di creazione di nuove imp­rese for­nen­do loro una vas­ta gam­ma di servizi di sup­por­to inte­grati che includono gli spazi fisi­ci del­l’in­cu­ba­tore, i servizi di sup­por­to allo svilup­po del busi­ness e le oppor­tu­nità di inte­grazione e di net­work­ing.
La start-up house è un’or­ga­niz­zazione che favorisce il proces­so di creazione di nuove imp­rese offren­do servizi di sup­por­to medi­ante spazi attrez­za­ti e infra­strut­turali com­pren­sivi di servizi immo­bil­iari di base, di affi­da­men­to e tutor­ag­gio.
Insom­ma niente di meglio per una zona di crisi indus­tri­ale com­p­lessa che vuole risoll­e­var­si. Non ci sarebbe nem­meno molto da spendere dato che la strut­tura del Bic di Ven­tu­ri­na pro­prio per questo è nata e dunque Svilup­po Toscana, la soci­età in house del­la Regione Toscana che lo possiede, a questo dovrebbe lavo­rare. Se non lo volesse pro­prio fare niente di meglio che con­ced­erne l’u­so ai Comu­ni che, vis­to il loro inter­esse per l’in­no­vazione e lo svilup­po qual­i­fi­ca­to, lo potreb­bero gestire.
Ed invece no, il Bic viene mes­so in ven­di­ta ed ai Comu­ni non impor­ta nul­la né del Bic né del suo accred­i­ta­men­to.
Però, a pen­sar­ci bene, l’in­no­vazione è per­sa ma il sis­tema fun­ziona dato che ques­ta perdi­ta è respon­s­abil­ità sia del­la Regione sia dei Comu­ni. Pec­ca­to che è un sis­tema per non creare né lavoro né impren­di­to­ria, né svilup­po.
Meglio che un sim­i­le sis­tema non ci fos­se.

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