JSW e Governo: scaricabarile alibi all’immobilismo

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 9 novem­bre 2019 — Abbi­amo segui­to con atten­zione la visi­ta di Jin­dal a Piom­bi­no attra­ver­so le cronache dei media. Telegrafi­ca­mente indichi­amo la nos­tra val­u­tazione su quan­to accadu­to.
Dal pun­to di vista for­male, non ci è piaci­u­to che sia sta­to il sin­da­co a recar­si in fab­bri­ca per il col­lo­quio e non Jin­dal a recar­si in visi­ta pres­so il Munici­pio, cosa che avrebbe espres­so meglio il rispet­to per l’ isti­tuzione e la cit­tad­i­nan­za. A noi piac­erebbe vedere una net­ta dis­con­ti­nu­ità rispet­to alla sub­or­di­nazione pas­si­va (e pesan­te­mente dan­nosa) che fu espres­sa in tut­to il per­cor­so di redazione dell’ accor­do di pro­gram­ma.
Dovrebbe allar­mare non poco il fat­to che non sia sta­ta for­ni­ta alcu­na antic­i­pazione, anche solo som­maria, sul “piano di fat­tibil­ità” almeno per il pri­mo forno elet­tri­co, dopo che si era volu­to imporre un peri­o­do di atte­sa sproposi­tata­mente lun­go per dirci quale potrebbe essere il futuro del­la fab­bri­ca. Ciò raf­forza la val­u­tazione che abbi­amo già espres­so da tem­po : il “mega piano” da un mil­iar­do di inves­ti­men­ti non esiste piu’; è molto prob­a­bile che Jin­dal non las­ci Piom­bi­no, ma che real­izzi molto meno di quan­to ha promes­so. Sol­leciti­amo di nuo­vo isti­tuzioni, sin­da­cati e par­ti­ti a pren­derne atto e cor­rere rap­i­da­mente ai ripari, pas­san­do con deci­sione alla costruzione delle alter­na­tive occu­pazion­ali.
Dal pun­to di vista sostanziale, l’ uni­ca novità emer­sa ci sem­bra la riduzione di 8,7 mil­ioni degli inves­ti­men­ti sino­ra promes­si sui treni attuali. Infat­ti, a fronte di 48,7 mil­ioni (30 già annun­ciati sul­la tem­pra delle rotaie e 18,7 per manuten­zioni stra­or­di­nar­ie, come indi­ca­to nel busi­ness plan), ieri ne sono sta­ti con­fer­mati solo 40. Inoltre, con­tin­ua lo scar­i­ca-bar­ile tra azien­da, che deve avviare gli inves­ti­men­ti, e Gov­er­no , che deve assi­cu­rare l’ abbat­ti­men­to dei costi dell’ ener­gia; scar­i­cabar­ile utile ad ambedue come ali­bi all’immobilismo.
In con­clu­sione a noi pare che con­tinui la strate­gia azien­dale del “rin­vio e risparmio all’ osso” (su per­son­ale e impianti) , “tenen­do la postazione” di Piom­bi­no, per tem­pi inde­fin­i­ti, in fun­zione dei pos­si­bili svilup­pi futuri del­la guer­ra tra colos­si dell’ acciaio; con ciò bloc­can­do le scelte del­la cit­tà in mate­ria di asset­ti urban­is­ti­ci, di bonifi­ca e di uti­liz­zo di vasti ter­ri­tori a fini di diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca.
Le orga­niz­zazioni sin­da­cali, i comi­tati, i cit­ta­di­ni devono mobil­i­tar­si ed andare a Roma per il prossi­mo incon­tro al MiSE (prob­a­bile per dicem­bre), per man­i­festare una decisa oppo­sizione ai rin­vii e alle vaghe promesse che ci las­ciano nel­la palude del­la crisi e osta­colano il risana­men­to e la rinasci­ta eco­nom­i­ca delle nos­tre zone.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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