JSW, niente manutenzioni ma tagli ai posti di lavoro

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PIOMBINO 6 set­tem­bre 2019JSW rap­p­re­sen­ta la prin­ci­pale respon­s­abile del­la situ­azione attuale per­ché non ha fa gli inves­ti­men­ti promes­si, non effet­tua nep­pure le indis­pens­abili manuten­zioni, men­tre taglia i posti di lavoro. Sin­da­cati e isti­tuzioni devono pren­derne atto e rea­gire di con­seguen­za, Comune di Piom­bi­no inclu­so. A fronte delle evi­den­ti manovre neg­a­tive del­l’azien­da, come un déjà-vu ci viene ripro­pos­ta una “strate­gia sin­da­cale” che già in pas­sato si è dimostra­ta fal­li­menta­re e cioè la divi­sione tra lavo­ra­tori che fu usa­ta con gli operai del­l’in­dot­to, esclu­den­doli dalle assem­blee di fab­bri­ca men­tre, nel tem­po, si assis­te­va alla scom­parsa di centi­na­ia e centi­na­ia di posti di lavoro. Ques­ta “strate­gia”, già da mesi, viene usa­ta pure con i dipen­den­ti diret­ti JSW e viene oggi ripro­pos­ta con assem­blee sep­a­rate repar­to per repar­to. Lunedì 2 set­tem­bre alle 15, nel­la sala del Con­siglio di fab­bri­ca , si è svol­ta una assem­blea dei lavo­ra­tori del TVE, con­vo­ca­ta da Fim, Fiom e Uilm. I rap­p­re­sen­tan­ti sin­da­cali han­no par­la­to di una “ques­tione tec­ni­ca”, una “ristrut­turazione” del­l’area STELMOR del treno TVE, la quale, sec­on­do noi, ha invece tut­ta l’aria di una pura e sem­plice riduzione del per­son­ale, pari a 2–3 posti di lavoro. L’operazione pros­eguirà in altri repar­ti, come rifer­i­to dai sin­da­cal­isti. Da tem­po l’azienda ave­va pre­an­nun­ci­a­to i tagli, provo­can­do il 26 giug­no scor­so il pri­mo sciopero dell’era Jin­dal . Ad esso le citate orga­niz­zazioni sin­da­cali non det­tero segui­to, dicen­do che sta­vano affrontan­do la ques­tione con l’azien­da.
Che sig­ni­fi­ca­to assume poi il trasfer­i­men­to in cor­so, dal­lo sta­bil­i­men­to di Piom­bi­no pres­so un’acciaieria berga­m­as­ca, di alcune decine di cola­tori alta­mente pro­fes­sion­al­iz­za­ti? Da notare che ciò avviene in regime di aspet­ta­ti­va dal lavoro, non già in regime di prestazione. Nel pieno rispet­to delle vicende indi­vid­u­ali delle per­sone coin­volte, ci chiedi­amo se l’azienda non stia gio­can­do a nascondi­no e se tali posti di lavoro non saran­no defin­i­ti­va­mente can­cel­lati dagli organi­ci del­lo sta­bil­i­men­to di Piom­bi­no. Noi temi­amo che in entram­bi i casi in realtà si stia par­lan­do di esuberi. E pen­si­amo che tali ques­tioni vadano affrontate quan­to pri­ma in una assem­blea gen­erale, non già in riu­nioni repar­to per repar­to. Le incom­pren­sioni e le stesse divi­sioni fra i lavo­ra­tori van­no affrontate a viso aper­to tut­ti insieme. Il ruo­lo autonomo dall’azienda del sin­da­ca­to deve essere pro­prio quel­lo di lavo­rare per costru­ire la con­sapev­olez­za comune dei prob­le­mi di cias­cuno e la con­seguente rispos­ta da dare col­let­ti­va­mente alle manovre che l’azienda sta attuan­do.
Il Camp­ing CIG, infine, esprime la pro­pria sol­i­da­ri­età ai lavo­ra­tori del­la DueEmme, buona parte dei quali rischia di perdere il lavoro. Il dis­as­tro che ha col­pi­to le indus­trie piom­bi­ne­si in questi anni è sta­to affronta­to azien­da per azien­da, men­tre è asso­lu­ta­mente nec­es­sario unifi­care e gen­er­al­iz­zare verten­ze e mobil­i­tazioni. Azien­da per azien­da, repar­to per repar­to, si colleziona una scon­fit­ta dopo l’altra.

Asso­ci­azione Coor­di­na­men­to Art.1‑Camping CIG

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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