L’ urbanistica a San Vincenzo non è normale

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SAN VINCENZO 24 mar­zo 2018 — Regole chiare, sem­pli­ci, valide per chi­unque. Un prin­ci­pio banale che troppe volte dob­bi­amo ricor­dare all’amministrazione. L’inchiesta giudiziaria sull’ex Faro ha i suoi tem­pi e farà il suo cor­so, abbi­amo fidu­cia nell’azione del­la mag­i­s­tratu­ra e non ci inter­es­sa sos­ti­tuir­la nell’emettere sen­ten­ze di colpev­olez­za.
Nat­u­ral­mente l’assessore all’urbanistica, in un paese nor­male, dovrebbe rasseg­nare imme­di­ata­mente le dimis­sioni. Ma non ci fac­ciamo illu­sioni. In un paese nor­male avrebbe dovu­to rasseg­narle già per il caso Park Alba­tros. In un paese nor­male lo sta­bil­i­men­to bal­n­eare in via del Tir­reno, non aven­do più alcun tito­lo abil­i­ta­ti­vo per stare in pie­di, non ci sarebbe più, come sarebbe sta­to demoli­to tem­po addi­etro il cosid­det­to eco­mostro dei Lec­ci.
La polit­i­ca urban­is­ti­ca a San Vin­cen­zo non è nor­male, da molti anni, e sarà il caso si com­in­ci a chiedere il per­ché ai pro­tag­o­nisti. Sarebbe ben stra­no che i numero­sis­si­mi casi di anom­alie con i già per­mis­sivi stru­men­ti urban­is­ti­ci, fos­sero deter­mi­nati dall’ultimo fun­zionario impazz­i­to.
Nel caso dell’ex Faro quel­lo che con­ta è capire cosa abbia spin­to l’assessore all’urbanistica e il sin­da­co, veri e pri­mi respon­s­abili in una vicen­da appro­da­ta più volte in con­siglio comu­nale e al TAR, ad igno­rare le denunce delle oppo­sizioni e di sin­goli cit­ta­di­ni sul palese con­trasto con gli stru­men­ti urban­is­ti­ci vigen­ti.
C’è da capire per­ché asses­sore e sin­da­co abbiano accetta­to che si negasse l’autorizzazione a mod­i­fi­care lo sky­line alla vec­chia pro­pri­età e la si ammettesse per la nuo­va. È fon­da­men­tale capire per­ché si sia elab­o­ra­ta la fan­ta­siosa teo­ria dei buchi nel­la nor­ma­ti­va del piano rego­la­tore pur di per­me­t­tere ad un pri­va­to di real­iz­zare una palazz­i­na di tre piani a pic­co sul­la spi­ag­gia.
Occorre capire cosa abbia spin­to sin­da­co, asses­sore e l’intera giun­ta a ricor­rere con­tro le sen­ten­ze del TAR pur di ammet­tere un inter­ven­to del quale sfugge ogni col­lega­men­to con l’interesse pub­bli­co.
C’è da capire come mai sia sta­to invi­a­to un con­trol­lo che ha ril­e­va­to un abu­so edilizio per un bag­no nel­lo sta­bile dei ricor­ren­ti con­tro la real­iz­zazione dell’ex Faro, pro­prio al momen­to “gius­to” su seim­i­la case che esistono nel ter­ri­to­rio comu­nale.
È urgente che sin­da­co e asses­sore all’urbanistica spiegh­i­no per­ché la dife­sa polit­i­ca e ammin­is­tra­ti­va di ques­ta oper­azione edilizia sia sta­ta con­dot­ta con così grande ener­gia ed enfasi, a trat­ti con smac­ca­ta arro­gan­za, nonos­tante pog­giasse su basi urban­is­tiche e di dirit­to inesisten­ti.
Ci auguri­amo, per il bene del paese, di con­di­videre la curiosità con gli inquiren­ti in modo che si pos­sa com­pren­dere quali respon­s­abil­ità han­no col­oro che gestis­cono la macchi­na ammin­is­tra­ti­va for­nen­do gli ind­i­rizzi e con­trol­lan­do il cor­ret­to oper­a­to degli uffi­ci.

Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

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