La giravolta dei “responsabili” Bandini e Ticciati

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CAMPIGLIA MARITTIMA 20 novem­bre 2019 — “Respon­s­abil­ità” è la paro­la chi­ave, siamo per­fet­ta­mente d’accordo. I sin­daci di San Vin­cen­zo e Campiglia Marit­ti­ma si assumono la “respon­s­abil­ità” di asserire che occorre importare anco­ra rifiu­ti spe­ciali da fuori riem­pi­en­dovi la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni. Lo fan­no dopo aver più volte solen­nemente dichiara­to che il loro impeg­no era per la bonifi­ca e che i rifiu­ti di cui si pre­oc­cu­pa­vano era­no quel­li già pre­sen­ti e quel­li prodot­ti ora e in futuro dal­la siderur­gia.
La “respon­s­abil­ità” del­la memo­ria, quel­la non c’è mai sta­ta. Altri­men­ti chi ora si dimostra pron­to a dare “respon­s­abil­ità” alle nuove ammin­is­trazioni eretiche di Piom­bi­no e Suvere­to per il fal­li­men­to di RIMa­te­ria ricorderebbe che l’attuale dev­as­tante risul­ta­to è sta­to colti­va­to nei decen­ni dalle Ammin­is­trazioni PD – quelle buone – “respon­s­abili”, è il caso di dir­lo, di aver prodot­to con l’Asiu una vor­agine di 50 mil­ioni di
euro e di aver las­ci­a­to che la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano operasse al di fuori di qual­si­asi nor­ma. Ricordereb­bero Ban­di­ni e Tic­ciati che le ammin­is­trazioni del PD sono “respon­s­abili” del pas­sag­gio dall’Asiu a RIMa­te­ria e dell’ingigantimento del­la dis­car­i­ca d’Ischia di Cro­ciano con rifiu­ti prove­ni­en­ti da ovunque tranne che da Piom­bi­no in bar­ba agli annun­ci sulle boni­fiche.
Un’operazione che ha per­me­s­so che si glis­sasse ele­gan­te­mente sulle “respon­s­abil­ità” di chi quel buco di 50 mil­ioni l’ha cre­ato, ingi­gan­ti­to e poi riem­pi­to coi rifiu­ti di ogni dove.
Ora la posizione “respon­s­abile” sec­on­do Tic­ciati e Ban­di­ni è quel­la di scon­fes­sare plateal­mente le pre­scrizioni del­la Regione sul­la prove­nien­za locale e sul­la tipolo­gia derivante dal ciclo siderur­gi­co dei rifiu­ti e ripar­tire come se nul­la fos­se suc­ces­so a scari­care roba prove­niente da ogni dove e di varia natu­ra nel­la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni, esat­ta­mente come fat­to sino­ra a Ischia di Cro­ciano.
Chi dovesse aval­lare una sim­i­le ipote­si si assumerebbe delle “respon­s­abil­ità” enor­mi. La pri­ma nei con­fron­ti del­la Regione che ha espres­so con chiarez­za come ciò sarebbe incom­pat­i­bile con l’ambiente. La sec­on­da nei con­fron­ti del­la cit­tà di Piom­bi­no che ha espres­so la volon­tà di archiviare la sta­gione dell’importazione di rifiu­ti spe­ciali che pre­figu­ra la real­iz­zazione del­la dis­car­i­ca totale nel SIN. La terza nei con­fron­ti dell’intera Val di Cor­nia che se vuol avere in futuro un’economia sana, deve cer­ta­mente bonifi­care il SIN ma con­tes­tual­mente archiviare l’obiettivo di importare rifiu­ti da fuori.
Assumer­si la “respon­s­abil­ità” invo­ca­ta da Tic­ciati e Ban­di­ni sig­nifi­ca estir­pare la pos­si­bil­ità di ricon­ver­sione pro­dut­ti­va ver­so i set­tori eco­nomi­ci
carat­ter­iz­zan­ti del nos­tro ter­ri­to­rio e ver­so gli ele­men­ti attrat­tivi uni­ci e non ripro­ducibili.
Non ci mer­av­iglia che le Ammin­is­trazioni PD rimangano sole a vol­er­si assumere sim­ili “respon­s­abil­ità.

Lista civi­ca “Grup­po 2019”

Una risposta a “La giravolta dei “responsabili” Bandini e Ticciati”

  1. Luciano Peisih says:

    In effet­ti solo la Val di Cor­nia possiede “ELEMENTI ATTRATTIVI” da val­oriz­zare che man­cano sicu­ra­mente in tut­to il ter­zo mon­do, in cui quin­di gius­ta­mente sver­si­amo ogni pos­si­bile rifi­u­to nazionale, tan­to sono abit­uati.
    In effet­ti le dis­cariche abu­sive sono sicu­ra­mente “SETTORI ECONOMICI CARATTERIZZANTI” di vaste zone del­la Cam­pa­nia e di aree dein­dus­tri­al­iz­zate del­la Lom­bar­dia e non si vede per­ché non avvaler­si, per il ciclo dei rifiu­ti, di questi ele­men­ti “UNICI E NON RIPRODUCIBILI”.
    Un vocabo­lario insul­so per un’ipotesi di gov­er­no del ter­ri­to­rio in cui tan­ti pic­coli sovran-local­is­mi saran­no l’un con­tro l’altro ed in cui l’ultimo rimar­rà col ceri­no in mano, pref­er­en­do spostare anziché affrontare il prob­le­ma del trat­ta­men­to dei rifiu­ti.

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