UNA PUBBLICAZIONE DI STILE LIBERO IDEE DALLA VAL DI CORNIA

La lunga e tortuosa strada costellata di rifiuti

· Inserito in Sotto la lente
Redazione

PIOMBINO 25 mar­zo 2018 — “Val di Cor­nia: la lun­ga e tor­tu­osa stra­da costel­la­ta di rifiu­ti 3 otto­bre 2012/25 mar­zo 2018″ è la pub­bli­cazione in cui  sono rac­colti gli arti­coli com­par­si su Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia dall’ottobre 2012 al mar­zo 2018 aven­ti come ogget­to argo­men­ti legati al set­tore rifiu­ti.
La sto­ria del­la ristrut­turazione delle aziende locali oper­an­ti nel cam­po dei rifiu­ti urbani e di quel­li indus­tri­ali (Asiu e Tap), le dif­fi­coltà prog­et­tuali e real­iz­za­tive degli impianti, le pesan­tis­sime situ­azioni finanziarie, le quan­tità irrisorie del­la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta e tan­ti altri temi ven­gono affrontati, fino al seque­stro degli impianti di RiMa­te­ria, soci­età deriva­ta dall’ Asiu mes­sa in liq­uidazione.
Una sto­ria nel­la quale si incro­ciano, fino ad ingener­are un invilup­po dan­noso, prob­le­mi irrisolti e prob­le­mi nem­meno affrontati:

  • l’in­trec­cio nel­la stes­sa soci­età (Asiu) di fun­zioni atti­nen­ti ad un servizio pub­bli­co di ril­e­van­za eco­nom­i­ca (la ges­tione dei rifiu­ti soli­di urbani) ed una attiv­ità com­mer­ciale (la ges­tione dei rifiu­ti indus­tri­ali) che, anche qualo­ra fos­se raf­fig­ura­bile come servizio di inter­esse gen­erale, niente ha a che fare con le com­pe­ten­ze delle ammin­is­trazioni comu­nali;
  • la man­ca­ta atten­zione ai liv­el­li di effi­cien­za del­la ges­tione del servizio pub­bli­co e al rap­por­to tra costi ed entrate derivan­ti dalle tar­iffe pagate da cit­ta­di­ni ed imp­rese, anche per la com­mistione tra attiv­ità di servizio pub­bli­co ed attiv­ità di mer­ca­to;
  • l’ac­cu­mu­lo di tem­pi più che dilazionati fino a con­fig­u­rare opere non real­iz­zate e finanzi­a­men­ti asseg­nati ma non spe­si, sopratut­to nel set­tore delle boni­fiche, oppure opere real­iz­zate ma non fun­zio­nan­ti, molte delle quali finanzi­ate con sol­di pub­bli­ci;
  • la per­ma­nen­za di liv­el­li bassis­si­mi ma costan­ti nel­la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta tali da col­lo­car­si a per­centu­ali ben dis­tan­ti da quelle sta­bilite per legge nazionale e regionale e così gener­are un servizio sca­dente su cui i cit­ta­di­ni pagano un sovrap­prez­zo;
  • un’in­for­mazione pub­bli­ca pres­soché inesistente dal­la quale con­segue un’im­pos­si­bil­ità per i cit­ta­di­ni di esercitare una qualche pres­sione per una mag­giore effi­cien­za, lad­dove per cit­ta­di­ni si inten­dono anche i con­siglieri comu­nali;
  • la con­duzione di impianti ril­e­van­ti dal pun­to di vista tec­no­logi­co, pro­dut­ti­vo ed ambi­en­tale sen­za il rispet­to delle pre­scrizioni det­tate nel momen­to in cui furono autor­iz­za­ti (è la sto­ria recen­tis­si­ma delle pre­scrizioni date in sede Autor­iz­zazione inte­gra­ta ambi­en­tale alla dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano e mai rispet­tate).

Ci auguri­amo che la doc­u­men­tazione che met­ti­amo a dis­po­sizione del pub­bli­co ser­va per una migliore com­pren­sione dei prob­le­mi e per l’assunzione di deci­sioni respon­s­abili.

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