La natura ambigua della società parchi fa danni

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PIOMBINO 15 aprile 2015 — I Comu­ni del­la Val di Cor­nia stan­no approvan­do un con­trat­to di servizio con la Soci­età dei parchi per il peri­o­do com­pre­so tra il 2015 ed il 2017.
Molte le attiv­ità pre­viste. C’è di nuo­vo che più che in pas­sato la mis­sione del­la soci­età viene sposta­ta ver­so il tur­is­mo. Non le attiv­ità di pro­mozione dei parchi ma pro­prio le attiv­ità di pro­mozione del tur­is­mo del ter­ri­to­rio, tan­t’è che nel­la relazione alle­ga­ta (per leg­gere clic­ca qui)  si par­la di “book­ing”, cioè di preno­tazioni per le strut­ture ricettive del ter­ri­to­rio e del­la volon­tà di cos­ti­tuire un rete di imp­rese insieme a quelle pri­vate esisten­ti ed oper­an­ti appun­to nel set­tore tur­is­ti­co. Tra le attiv­ità ci sarà anche la ges­tione dei parcheg­gi in tut­ti i Comu­ni del­la Val di Cor­nia eccettua­to Piom­bi­no che per­al­tro con una delib­era diver­sa l’ha affi­da­ta alla stes­sa Soci­età dei parchi. Questo ha com­por­ta­to nel tem­po una dimin­uzione di sol­di disponi­bili per la soci­età per qualche centi­naio di mil­ioni ma sem­bra una situ­azione ormai unanime­mente accetta­ta.
Vale la pena di par­lare un po’ invece di due ele­men­ti:
# lo sposta­men­to di atten­zione di una soci­età pub­bli­ca ver­so attiv­ità com­mer­ciali nel cam­po tur­is­ti­co,
# la natu­ra di ques­ta soci­età.
Lo sposta­men­to di atten­zione ver­so il tur­is­mo (ammes­so che si pos­sa fare sen­za una mod­i­fi­ca statu­taria) è gius­ti­fi­ca­to con la «sem­pre cres­cente ril­e­van­za che riveste la vocazione tur­is­ti­ca del nos­tro ter­ri­to­rio e la con­seguente esi­gen­za di sostenere e incen­ti­vare lo svilup­po tur­is­ti­co con azioni di pro­mozione e di mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale, di raf­forzare il ruo­lo del­la Soci­età Parchi nel­la ges­tione di attiv­ità ed inizia­tive da met­tere in cam­po nel set­tore tur­is­ti­co».
Affer­mazioni gen­er­ali e gener­ichi ma, fuor di metafo­ra, abbi­amo vis­to che si trat­ta di attiv­ità com­mer­ciali e di relazioni soci­etarie con impren­di­tori pri­vati.
Si pos­sono con­cil­iare questi due aspet­ti, cioè quel­lo di con­ser­vazione e val­oriz­zazione dei beni cul­tur­ali e quel­lo di attiv­ità com­mer­ciali ben al di fuori dei beni cul­tur­ali?
Facile prevedere che si ver­i­ficher­an­no prob­le­mi seri che impedi­ran­no di qual­i­fi­care le prime fun­zioni ma con­tem­po­ranea­mente anche di svol­gere con prof­it­to ed effi­cien­za le altre.
Se si vol­e­va che la Soci­età dei parchi avesse un ruo­lo com­mer­ciale meglio sarebbe sta­to pri­va­tiz­zarla, se si vol­e­va qual­i­fi­car­la nel suo ambito speci­fi­co meglio sarebbe sta­to non debor­dare, nem­meno pro­gram­mati­ca­mente.
Ques­ta con­trad­dizione pog­gia per­al­tro su un prob­le­ma irrisolto e cioè quel­lo del­la natu­ra del­la soci­età.
Si dice nelle delib­er­azioni dei Comu­ni che la soci­età svolge attiv­ità stru­men­tali nei con­fron­ti dei Comu­ni soci e che i Comu­ni soci eserci­tano sul­la soci­età un con­trol­lo anal­o­go a quel­lo eserci­ta­to sui pro­pri servizi e che in gen­erale ricor­ra­no tutte le con­dizioni del cosid­det­to “ in house pro­vid­ing”, cioè del­l’af­fi­da­men­to diret­to. Tesi che sostiene anche il Comune di Piom­bi­no nel momen­to in cui, riap­pro­pri­atosi dei parcheg­gi costieri per­ché la Soci­età dei parchi non li pote­va gestire , ne ha affida­to imme­di­ata­mente dopo la ges­tione pro­prio alla Soci­età dei parchi a cui l’ave­va tolti. Già nel­la relazione al bilan­cio 2011 lo stes­so pres­i­dente del­la soci­età ave­va infor­ma­to che da parte del garante del­la con­cor­ren­za era sta­to chiesto di evitare attiv­ità eco­nomiche che «pos­sono, di fat­to, creare van­tag­gi rispet­to ad altri sogget­ti eco­nomi­ci pri­vati pre­sen­ti sul mer­ca­to». Non pare dal­la let­tura del­lo statu­to che questo ele­men­to sia sta­to elim­i­na­to ma in ogni caso nel momen­to in cui si spos­ta l’at­ten­zione del­la soci­età dei parchi ver­so il set­tore tur­is­ti­co con attiv­ità che, almeno in parte sono com­mer­ciali, il prob­le­ma si ripresen­ta.
Di nuo­vo, delle due l’u­na: o la soci­età parchi è soci­età di servizio per la ges­tione del beni cul­tur­ali o è impre­sa com­mer­ciale fuori di quest’am­bito. Ter­tium non datur.
Non sceglien­do, e di scelta polit­i­ca si trat­ta, si fan­no solo dan­ni.

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