La parità di trattamento del M5S è una bufala

PIOMBINO 12 novem­bre 2018 — Da quel­lo che si può capire dal comu­ni­ca­to del M5S locale si evince che si appog­giano in toto le scelte fat­te dal gov­er­no. Quin­di pos­si­amo dimen­ti­car­ci di avere una spon­da per portare a Roma le istanze di migli­a­ia di lavo­ra­tori del­la Val di Cor­nia.
Comu­ni­ca­to che è una dife­sa, anche approssi­ma­ti­va, dell’operato del gov­er­no del popo­lo , del gov­er­no del cam­bi­a­men­to.
Rispon­di­amo per pun­ti.
1) Si fa men­zione dell’accordo del 12 aprile tra sin­da­cati, Regione e gov­er­no PD, ma ci dimen­tichi­amo di nom­inare altri ver­bali di incon­tro legati all’accorto di pro­gram­ma fir­ma­to da questo gov­er­no, in par­ti­co­lare quel­lo del 12 giug­no in cui si nom­i­nano gli ammor­tiz­za­tori sociali disponi­bili per legge al momen­to, ma si speci­fi­ca , esat­ta­mente al pun­to k, per chi volesse andare ad appro­fondire, “res­ta sal­va la pos­si­bil­ità di cogliere oppor­tu­nità di miglior favore che si dovessero ver­i­fi­care”. Il far­le ver­i­fi­care spet­ta­va alla volon­tà polit­i­ca di questo gov­er­no, il gov­er­no del cam­bi­a­men­to, esat­ta­mente come fu fat­to dal gov­er­no prece­dente col DL 99553. Non aven­do volu­to far­lo ha com­por­ta­to l’accesso alla CIG con decur­tazione di 300 euro dalle buste paga di 1800 operai e con­seguente man­can­za di potere di acquis­to che met­terà in crisi una econo­mia già prova­ta
2) Il M5S si chiede per­ché gli operai di Piom­bi­no dovreb­bero usufruire di un ammor­tiz­za­tore sociale migliore di quel­lo a dis­po­sizione degli operai di Set­ti­mo Tori­nese. Doman­da inter­es­sante, ma provi­amo a roves­cia­re la ques­tione. Per­ché  gli operai di Piom­bi­no non dovreb­bero avere il soli­to trat­ta­men­to degli operai di Taran­to? Viene il dub­bio che da bravi sol­da­ti­ni  si siano fat­ti con­vin­cere che la frase det­ta da un espo­nente politi­co del MISE sia plau­si­bile, “ gli operai di Piom­bi­no non han­no il fiocchi­no rosso”.
Come abbi­amo già scrit­to non chiedi­amo alcun trat­ta­men­to di favore e quin­di i fioc­chi­ni rossi non ci inter­es­sano, gli operai di Piom­bi­no sono abit­uati a strin­gere i den­ti.
Quel­lo che chiedi­amo è il rispet­to di un pro­gram­ma che neces­si­ta di sosteg­no per il 2019 per poi riag­gan­cia­re il con­trat­to di sol­i­da­ri­età dal 2020.
Niente di più, niente di meno. Nat­u­ral­mente se questo gov­er­no, il gov­er­no del cam­bi­a­men­to, crede anco­ra nel­la siderur­gia come ave­va più volte fat­to il gov­er­no prece­dente soprat­tut­to con l’operato e l’attenzione mostrati dal min­istro Car­lo Cal­en­da che si era spe­so nel­la ricer­ca di soluzioni, di con­cer­to con i sin­da­cati, ai molti prob­le­mi che si era­no pre­sen­tati.
Anco­ra più diret­ta­mente: Di Maio crede nel­la siderur­gia a Piom­bi­no e nel prog­et­to Jin­dal o l’assenza da qual­si­asi tavo­lo di trat­ta­ti­va svolto in questi ulti­mi quat­tro mesi è sin­to­mo di un cam­bio di rot­ta e un ridi­men­sion­a­men­to di quel­li che era­no inter­es­si strate­gi­ci per il gov­er­no prece­dente?
Queste sono le domande che il M5S dovrebbe riv­ol­gere ai “cit­ta­di­ni” che occu­pano gli scran­ni del Par­la­men­to e le poltrone del gov­er­no gial­lo-verde.
Ma l’impressione è che abbiano avu­to un brus­co risveg­lio e si siano resi con­to che nel famoso mot­to “uno vale uno” non tut­ti gli uno siano uguali.
Siamo curiosi di vedere come spiegher­an­no agli operai che è nor­male e gius­to dis­at­ten­dere accor­di in nome di una par­ità di trat­ta­men­to che di fat­to è una bufala.

Fed­er­azione PD Val di Cor­nia Elba
Cir­co­lo delle Fab­briche PD

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