La rivoluzione culturale di Genti di Calabria

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PIOMBINO 21 mar­zo 2018 — La Cal­abria ed il mon­do visti con gli occhi dei cal­abre­si, un atlante umano uni­ver­sale del­la Cal­abria che attra­ver­so i volti par­la del sud di casa nos­tra e dei tan­ti sud del mon­do. Tut­to questo e cer­ta­mente anche molto di più è “Gen­ti di Cal­abria”, un’iniziativa ded­i­ca­ta ai volti ed alle voci di una ter­ra che avverte forte la neces­sità di rac­con­tar­si in modo libero e spon­ta­neo, lon­tana dai luoghi comu­ni. E dopo l’esordio tedesco a Colo­nia e i tan­ti tour itin­er­an­ti in Italia, Gen­ti di Cal­abria è approda­to qualche giorno addi­etro anche a Milano, gra­zie alla part­ner­ship tra l’associazione Cul­tur­ale Gaudi­um che ha ospi­ta­to l’evento e l’agenzia di Mar­ket­ing di Pasquale De Masi. Pre­sen­ti all’evento, oltre a Pasquale Addisi, pres­i­dente dell’Associazione Gaudi­um e Pino Bertel­li e Francesco Maz­za, autori del doppio lavoro fotografi­co e video, anche il gior­nal­ista Gian­fran­co Mari­noMau­r­izio Rebuzzi­ni docente di Sto­ria del­la Fotografia all’Università Cat­toli­ca di Milano.
Gen­ti di Cal­abria è un lavoro com­p­lesso che com­prende  una pub­bli­cazione di cir­ca due­cen­to foto, una mostra itin­er­ante di cinquan­ta stampe in espo­sizione in Italia ed all’estero e un docu­film con inter­viste e con­tenu­ti extra. Si trat­ta di una vera riv­o­luzione cul­tur­ale attra­ver­so cui si intende pre­sentare la Cal­abria non più attra­ver­so le immag­i­ni dei luoghi ma attra­ver­so le voci ed i volti del­la sua gente. “Nel­la nos­tra fotografia di stra­da – spie­ga Pino Bertel­li –  vor­rem­mo cogliere lo stra­or­di­nario nell’ordinario, non c’interessano i per­son­ag­gi ma le per­sone e non impor­ta a quale liv­el­lo sociale appartengano, cias­cuno è sta­to fotografa­to fuori dal­la cronaca del reportage e del ritrat­to soci­o­logi­co. In questo lavoro – spie­ga poi Francesco Maz­za –  Bertel­li ha fotografa­to sen­za alcun pregiudizio i cal­abre­si, è nel­la sua natu­ra, ed ecco allo­ra uno spac­ca­to ined­i­to… (nel­la fotografia e nel cin­e­ma) i cal­abre­si appaiono per­sone nor­mali… ma non per­ché gli è sta­to chiesto di fin­gere, al con­trario, per­ché non gli è sta­to impos­to nul­la! I cal­abre­si dell’Atlante di Geografia Umana di Bertel­li sono le gen­ti che sono, tutte al medes­i­mo liv­el­lo siano essi impren­di­tori, tossi­codipen­den­ti, antropolo­gi, rac­cogli­tori di berg­amot­to, col­lab­o­ra­tori di gius­tizia e sono cal­abre­si ma potreb­bero essere di qual­si­asi altro sud del mon­do… sono uni­ver­sali per­ché sono per­sone… un uomo, una don­na, un bam­bi­no devono con­tin­uare a rimanere tali, sem­pre ad ogni lat­i­tu­dine, la loro dig­nità non può essere calpes­ta­ta mai spe­cial­mente se sono per­sone oneste come la stra­grande mag­gio­ran­za dei cal­abre­si Ciò che più ci preme è lavo­rare sull’immaginario del vero, rac­con­tare l’uomo o la don­na non per quel­lo che si vedono ma per quel­lo che sono. Nel pen­sare questo lavoro – pros­egue Francesco – ci siamo con­vin­ti di come tut­ti abbiano dirit­to alla bellez­za, ci siamo con­vin­ti che la bellez­za è l’ultima fer­ma­ta pri­ma del par­adiso in ter­ra, la bellez­za sep­pel­lirà tut­ti, ma con grazia.
Con queste idee in tes­ta – con­clude Maz­za – abbi­amo cre­ato quel­la che per noi è un’opera di fotografia sociale, la real­iz­zazione di un’avventura cul­tur­ale che ha pre­so for­ma anche gra­zie all’impegno di tan­ti pas­satori di con­fine o brac­conieri di sog­ni, tan­ti volti che abbi­amo incon­tra­to in un lun­go tour che ci sta por­tan­do in tut­ta Europa.
Numerosi sono sta­ti gli inter­ven­ti del pub­bli­co inter­venu­to che ha riconosci­u­to al prog­et­to Gen­ti di Cal­abria una valen­za stra­or­di­nar­ia, l’Atlante Umano dei cal­abre­si e il docu­film “ I col­ori del cielo” sono gli stru­men­ti che potran­no far cam­biare al mon­do l’idea dis­tor­ta che ha dei cal­abre­si!
Pro­muo­vere l’immagine del­la Cal­abria attra­ver­so le per­sone e non i soli­ti stereotipi è forse il modo gius­to per il cam­bi­a­men­to pos­si­bile?
Gen­ti di Cal­abria è un con­teni­tore di con­sid­er­azioni, di lamentele, di ipote­si che ruotano quo­tid­i­ana­mente   nel­la tes­ta, di ogni cal­abrese… di qua­si tut­ti i cal­abre­si!
Qua­si per­ché c’è anco­ra chi non pen­sa più ad un pos­si­bile cam­bi­a­men­to, c’è chi pen­sa che non sarà più pos­si­bile un’inversione di rot­ta, che non ci sarà più un sud vis­to e vis­su­to dal sud ma rimar­rà il sud vis­to dal nord che arran­ca ver­so un’improbabile moder­nità!

Uffi­cio Stam­pa Gen­ti di Cal­abria 

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