La scorciatoia per arrivare dal Gagno al porto

· Inserito in Vicenda Lucchini

PIOMBINO 21 dicem­bre 2013 - Non si capisce quale sia l’intoppo e se, nonos­tante il nero su bian­co di un provved­i­men­to approva­to dal Par­la­men­to, il Cipe abbia davvero voglia di stanziare i 50 mil­ioni di euro pre­visti nel decre­to del 26 aprile, che riconosce Piom­bi­no come area di crisi com­p­lessa. La legge di con­ver­sione di quel decre­to ha fis­sato inequiv­o­ca­bil­mente nel 25 agos­to scor­so il ter­mine ulti­mo entro cui il Comi­ta­to per la pro­gram­mazione eco­nom­i­ca avrebbe dovu­to delib­er­are lo stanzi­a­men­to nec­es­sario (50 mil­ioni di euro) al com­ple­ta­men­to del­la stra­da 398 nel trat­to da Mon­tege­moli al Gag­no. Dal mese di agos­to ad oggi il Cipe si è riu­ni­to sette volte (2 e 8 agos­to, 9 e 27 set­tem­bre, 8 novem­bre, 13 e 17 dicem­bre)  ed ha deciso su un buon numero di inter­ven­ti. Mai, anche solo dis­trat­ta­mente, in quegli incon­tri è sta­to pro­nun­ci­a­to il nome di Piom­bi­no. Com­ple­ta­mente igno­ra­ta la volon­tà del Gov­er­no e del Par­la­men­to, neanche prese in con­sid­er­azione le sol­lecitazioni dei dep­u­tati locali, ridot­ti a perdite di tem­pi i viag­gi romani  che pure i rap­p­re­sen­tan­ti delle isti­tuzioni locali han­no intrapre­so. Fino­ra questo è lo sta­to dell’arte e men­tre la sper­an­za più viva è che qual­cosa sol­lecita­mente cam­bi,  non si può non con­sid­er­are Tratto 1 - 398l’attuale andaz­zo come una bef­fa ver­so Piom­bi­no ed i suoi reali prob­le­mi. Al pun­to che fa scuo­la l’adagio tra­p­at­to­ni­ano, da noi poco osser­va­to,  per cui non con­viene “dire gat­to se non si ha nel sac­co”. Eppure poco meno di un anno fa, il 24 gen­naio scor­so, nel sito del Comune di Piom­bi­no si pote­va leg­gere un comu­ni­ca­to stam­pa dal tito­lo: “E’ pron­to il prog­et­to defin­i­ti­vo per la real­iz­zazione dell’intero pro­l­unga­men­to del­la 398, da Mon­tege­moli fino a Pog­gio Bat­te­ria, attual­mente deposi­ta­to al min­is­tero delle Infra­strut­ture e dei trasporti”. Una notizia che così veni­va com­men­ta­ta dal sin­da­co Gian­ni Ansel­mi: “Siamo sta­ti noi a con­cor­dare con il Cipe questo iter per­ché vol­e­va­mo essere sicuri di avere in mano la prog­et­tazione dell’intero trat­to fino al por­to e non soltan­to del lot­to 7, da Mon­tege­moli a Gag­no. Per non cor­rere questo ris­chio, abbi­amo prefer­i­to avere la prog­et­tazione defin­i­ti­va di tut­ta la stra­da, definen­done i tem­pi in maniera chiara e preve­den­do poi un sec­on­do ritorno al Cipe per l’approvazione di tut­to il prog­et­to. Purtrop­po con la crisi isti­tuzionale il Cipe non potrà essere riu­ni­to a breve, ma bisogn­erà aspettare l’insediamento del nuo­vo gov­er­no. In ogni caso nel­la delib­era si dice chiara­mente che finché il Cipe non approverà il prog­et­to defin­i­ti­vo dei lot­ti non anco­ra rat­i­fi­cati, tra i quali anche il nos­tro, non saran­no avviati i lavori del­la Tir­reni­ca. Il nuo­vo gov­er­no dovrà scegliere se rimanere col­le­ga­to all’autostrada oppure se ci darà la pos­si­bil­ità, pren­den­do atto del­la grave situ­azione eco­nom­i­ca del ter­ri­to­rio, di estrap­o­lar­la preve­den­do un per­cor­so alter­na­ti­vo che ne velo­cizzi la real­iz­zazione. Intan­to però l’elaborazione del prog­et­to da parte di Sat rap­p­re­sen­ta un risul­ta­to molto impor­tante, che ci con­sente di gio­care un ruo­lo con i prossi­mi inter­locu­tori isti­tuzion­ali per definire le modal­ità di attuazione dell’opera com­ple­ta”. Nel det­taglio si speci­fi­ca­va anche il per­cor­so pre­vis­to. “Il trac­cia­to stradale – si dice­va — si sno­da per oltre 5 chilometri e ha inizio in cor­rispon­den­za del pun­to finale del­la SS 398 a Mon­tege­moli. Qui sarà real­iz­za­ta una rota­to­ria e un cav­al­cavia che dovrebbe col­le­gare la 398 sopra la stra­da Geo­det­i­ca, sen­za soluzione di con­ti­nu­ità per chi arri­va quin­di da Ven­tu­ri­na. Il trac­cia­to pros­eguirà poi par­al­le­la­mente al fos­so Cor­nia man­te­nen­dosi affi­an­ca­to alla sua spon­da destra, e attra­ver­so il fos­so Mon­tege­moli.  Con un viadot­to ver­rà scav­al­ca­ta la lin­ea fer­roviaria di col­lega­men­to Luc­chi­ni-FS e il fos­so Cor­nia vec­chia, pros­eguen­do alla sin­is­tra del­lo stes­so e man­te­nen­dosi per poco più di un chilometro nel­la zona tra la fer­rovia e il fos­so. Un altro svin­co­lo impor­tante è pre­vis­to nel­la zona ex Irfid, vici­no alle “Terre Rosse”, pun­to cen­trale del trac­cia­to, che garan­tisce il col­lega­men­to alla futu­ra zona cantieris­ti­ca, alla strut­tura di dipor­to su via delle Terre Rosse, e poi su viale Unità d’Italia. Il col­lega­men­to sarà reso pos­si­bile da un’altra rota­to­ria pos­ta a destra del fos­so Cor­nia vec­chia che per­me­t­terà lo smis­ta­men­to dei flus­si. Il sec­on­do trat­to del per­cor­so, che pros­eguirà a due cor­sie, è carat­ter­iz­za­to invece dal pas­sag­gio all’interno del­la zona indus­tri­ale di pro­pri­età Luc­chi­ni e dal­la pre­sen­za del­la fer­rovia Campiglia-Piom­bi­no. Il trac­cia­to attra­verserà la via­bil­ità stradale e la lin­ea fer­roviaria, entrambe di pro­pri­età Luc­chi­ni, con un viadot­to. Pros­eguen­do ver­so il por­to il trac­cia­to attra­verserà la lin­ea fer­roviaria che, nel trat­to fino alla stazione di Por­tovec­chio, ver­rà ricon­fig­u­ra­ta con un viadot­to. A Tratto 2 - 398Por­tovec­chio sono pre­viste inoltre due rampe per il col­lega­men­to con il por­to com­mer­ciale di Piom­bi­no, in usci­ta e in entra­ta. A questo pun­to il trac­cia­to prin­ci­pale si alza per pas­sare al di sopra del cav­al­ca­fer­rovia pre­vis­to e pros­eguire ver­so il por­to con solo due delle quat­tro cor­sie orig­i­nali. La stra­da si divide poi in due rampe che per­me­t­tono il col­lega­men­to, con un sis­tema di col­lega­men­to ad anel­lo, alla zona di imbar­co del por­to com­mer­ciale e al futuro por­to tur­is­ti­co di Pog­gio Bat­te­ria. I costi di real­iz­zazione sono di 50 mil­ioni per il pri­mo trat­to, 64 mil­ioni il sec­on­do trat­to dal Gag­no fino a Por­to Vec­chio e altri 30 mil­ioni per il trat­to più cos­toso in soprael­e­va­ta da Por­to Vec­chio fino a Pog­gio Bat­te­ria”. Dopo un anno e dopo il decre­to di aprile siamo al pun­to in cui siamo. Tan­to che il Comune di Piom­bi­no è dovu­to cor­rere ai ripari. Mer­coledì 18 dicem­bre ha infat­ti approva­to un “prog­et­to pre­lim­inare dei lavori di real­iz­zazione del­la nuo­va stra­da di ingres­so al por­to di Piom­bi­no redat­to dall’Autorità por­tuale di Piom­bi­no e dell’Isola d’Elba”. La pos­si­bil­ità di avere un col­lega­men­to, che non inter­es­si il cen­tro abi­ta­to nel­la fase dei lavori al por­to (aus­pi­ca­bil­mente dovreb­bero essere di prossi­mo inizio), si è resa nec­es­saria una soluzione meno cos­tosa e più imme­di­a­ta per garan­tire l’accesso alle ban­chine. Il prog­et­to costerà 12 mil­ioni e 432mila euro e ver­rà finanzi­a­to con i fon­di mes­si insieme nel decre­to sull’area di crisi com­p­lessa. Nel­la delib­era con cui il con­siglio comu­nale ha approva­to i lavori si fa som­mario rifer­i­men­to alle carat­ter­is­tiche del­la nuo­va opera. “Il prog­et­to – si dice – real­iz­za una bretel­la che orig­i­na da Gag­no, scende lun­go un trat­to già pre­vis­to da Sat, giunge ad una roton­da in zona ex Irfird e da qui in sin­is­tra idrauli­ca del Cor­nia Vec­chio rag­giunge la nuove ban­chine. Al fine di miglio­rare l’ingresso da nord alla bor­ga­ta Cotone- Pogget­to è sta­ta introdot­ta una rota­to­ria in cor­rispon­den­za del Par­co del Pogget­to”. Appare evi­dente che siamo lon­tani dal prog­et­to defin­i­ti­vo illus­tra­to un anno fa. Non sfugge che la parte da Mon­tege­moli al Gag­no res­ta nelle attese del Cipe e che il prob­le­ma di un più fun­zionale acces­so alla cit­tà non viene risolto. Stret­ti dalle evi­den­ti esi­gen­ze pare che si sia cer­ca­to di trovare un modo pos­si­bile per servire più i cantieri aus­pi­ca­bil­mente prossi­mi che non le esi­gen­ze di una via­bil­ità nec­es­saria per futuri svilup­pi urban­is­ti­ci di Piom­bi­no.

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