La tutela dei lavoratori prima preoccupazione

PIOMBINO 26 mar­zo 2014 — Pub­blichi­amo il comu­ni­ca­to stam­pa emana­to dal Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co al ter­mine del­l’in­con­tro avvenu­to il 25 mar­zo tra Gov­er­no, Regione Toscana, Provin­cia di Livorno e Comune di Piom­bi­no:
“Alla luce dell’iter ormai avvi­a­to per la ces­sione dei siti di Piom­bi­no e Lec­co del­la LUCCHINI SpA in Ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia, è nec­es­sario ora accel­er­are con l’Accordo di Pro­gram­ma attua­ti­vo del Pro­to­col­lo d’Intesa Sta­to-Isti­tuzioni per la ricon­ver­sione eco­log­i­ca dell’impianto siderur­gi­co toscano. E’, questo, l’esito dell’incontro che si è svolto nel tar­do pomerig­gio al Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co.
Alla riu­nione- pre­siedu­ta dal Vice Min­istro Clau­dio De Vin­cen­ti- han­no pre­so parte il Pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi e l’Assessore regionale alle Attiv­ità Pro­dut­tive Gian­fran­co Simonci­ni, il Pres­i­dente del­la Provin­cia di Livorno Gior­gio Kutufà e il Sin­da­co di Piom­bi­no Gian­ni Ansel­mi.
Il Vice Min­istro- nel riferire sul­lo sta­to del­la pro­ce­du­ra ad evi­den­za pub­bli­ca in atto- ha sot­to­lin­eato che le offerte pre­sen­tate dalle aziende che sono state ammesse alla due dili­gence sono di rilie­vo indus­tri­ale.
Nel cor­so del con­fron­to si è inoltre con­venu­to che adesso occorre pro­cedere rap­i­da­mente alla definizione e all’approvazione dell’Accordo di Pro­gram­ma per Piom­bi­no che, insieme a quel­lo già real­iz­za­to per l’adeguamento del por­to, ha l’obiettivo di attrarre imp­rese e con­tribuire al rilan­cio pro­dut­ti­vo dell’area in ques­tione.
De Vin­cen­ti ha infine assi­cu­ra­to che per il Gov­er­no la tutela dei lavo­ra­tori rap­p­re­sen­ta la “pri­ma pre­oc­cu­pazione” e che quin­di, per accom­pa­g­narli nel­la fase non breve di ricon­ver­sione del sito, ver­rà appronta­ta una rete di pro­tezione con il ricor­so agli ammor­tiz­za­tori sociali, sia per gli addet­ti al siderur­gi­co sia per l’indotto.”

(Foto di Pino Bertel­li)

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