UN PARERE DEL 17 DICEMBRE FATTO CONOSCERE SOLO L'11 GENNAIO

La vendita a Navarra può essere ancora fermata

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Francesco Ferrari

PIOMBINO 18 gen­naio 2019 — Nel cor­so del­la sedu­ta con­sil­iare dell’11 gen­naio, giun­ti alla dis­cus­sione dell’ordine del giorno teso a sospendere la pro­ce­du­ra di ven­di­ta del 30% delle azioni di RIMa­te­ria alla soci­età Navar­ra, è stra­or­di­nar­i­a­mente sbu­ca­to fuori dai banchi del­la giun­ta un parere di uno stu­dio legale di Pisa. In esso si affer­ma che non pro­cedere imme­di­ata­mente alla ces­sione delle azioni a Navar­ra com­porterebbe il con­cre­to peri­co­lo di “gravi respon­s­abil­ità”. Da qui la gius­ti­fi­cazione del riget­to del­la richi­es­ta prove­niente dalle oppo­sizioni e, ancor più ril­e­vante, la fine delle sper­anze di un ref­er­en­dum, nonos­tante tra pochi giorni il Tri­bunale Civile di Livorno sia chiam­a­to a pro­nun­cia­r­si sul ricor­so pre­sen­ta­to il 29 dicem­bre dal Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca.
A las­cia­re increduli è la data del parere legale: il 17 dicem­bre. Un tem­p­is­mo tutt’altro che per­fet­to quel­lo con cui il parere salta fuori: le oppo­sizioni, infat­ti, ven­gono a conoscen­za di tale parere solo l’11 gen­naio, qualche min­u­to pri­ma che il con­siglio comu­nale dis­cu­ta pro­prio l’ulteriore sospen­sione del­la ven­di­ta a Navar­ra. In altre parole, qual­cuno, tra il pres­i­dente di RIMa­te­ria, il liq­uida­tore di Asiu ed il sin­da­co di Piom­bi­no, ha tenu­to colpevol­mente in un cas­set­to un parere rice­vu­to qua­si un mese pri­ma.
Stante anche il tema trat­ta­to, la cir­costan­za com­por­ta una gravis­si­ma respon­s­abil­ità polit­i­ca da parte di almeno uno dei tre sogget­ti. Il respon­s­abile di tale ritar­do dovrà rispon­derne con ciò che in una soci­età civile non ci sarebbe nep­pure neces­sità di chiedere: le dimis­sioni.
Nel mer­i­to del­la ques­tione, poi, quel parere non può cer­to essere con­sid­er­a­to oro cola­to; i pareri esistono per­ché il dirit­to è suscettibile di inter­pre­tazioni. Ed a propos­i­to di inter­pre­tazioni, las­cia assai per­p­lessi la con­clu­sione a cui giunge il pro­fes­sion­ista incar­i­ca­to da RIMa­te­ria.
Tralas­cian­do il fat­to che non ci risul­ta che il pres­i­dente del seg­gio di gara potesse aggiu­di­care provvi­so­ri­a­mente le quote a Navar­ra Spa, ad oggi la pro­ce­du­ra non si è anco­ra con­clusa e, con­trari­a­mente a quan­to sostenu­to nel sud­det­to parere, siamo con­vin­ti che l’ag­giu­di­cazione pos­sa essere moti­vata­mente sospe­sa o addirit­tura annul­la­ta dal­l’assem­blea di Asiu (i Comu­ni), sen­za il ris­chio di penali sostanziose, come invece stru­men­tal­mente prospet­ta­to. Ecco che se solo ci fos­se la volon­tà, la ven­di­ta potrebbe essere sospe­sa sino a quan­do il Tri­bunale di Livorno non si pro­nuncerà sull’ammissibilità del ref­er­en­dum e, in caso affer­ma­ti­vo, sino a quan­do non si conoscerà la volon­tà espres­sa dal­la cit­tà intera su di un tema fon­da­men­tale per il nos­tro futuro.
Gli ulti­mi quindi­ci anni di ges­tione del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano sono sta­ti dis­as­trosi; sarebbe d’ora in avan­ti indis­pens­abile che l’amministrazione comu­nale pren­desse in esame l’idea di uti­liz­zare tut­ti gli stru­men­ti a sua dis­po­sizione, com­pre­si quel­li urban­is­ti­ci, per impedire il rad­doppio dei volu­mi di dis­car­i­ca e ricon­sid­er­are l’intera ques­tione RIMa­te­ria.

(Foto di Pino Bertel­li)

 

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