L’ambulatorio ematologico parta subito

· Inserito in Spazio aperto
Rossana Soffritti

PIOMBINO 3 novem­bre 2016 — Quan­do si prende un impeg­no va rispet­ta­to, soprat­tut­to quan­do si trat­ta di pren­dere in cari­co e seguire per­sone affette da malat­tie gravi che com­por­tano la nec­es­saria pre­sen­za di un sis­tema pub­bli­co che non solo curi la loro malat­tia, ma con­tribuis­ca anche a miglio­rare la loro qual­ità del­la vita.
Il prog­et­to del­l’Am­bu­la­to­rio Ema­to­logi­co su Piom­bi­no una vol­ta a set­ti­mana, risponde a quei prin­cipi di cui tut­ti i cit­ta­di­ni han­no dirit­to e per questo va garan­ti­ta loro la fruizione di medes­i­mi liv­el­li di assis­ten­za san­i­taria che, sem­pre più spes­so ormai, ven­gono assi­cu­rati attra­ver­so le équipe di medici, che si spostano sui ter­ri­tori per coprire tali bisog­ni. I cit­ta­di­ni di aree come la nos­tra, più lon­tane dai gran­di ospedali, devono pot­er avere l’assistenza come quel­la di cui sti­amo par­lan­do che è conosci­u­ta e pro­gram­ma­bile, sen­za dover­si muo­vere dal pro­prio ter­ri­to­rio.
Per questi motivi l’azien­da ha con­di­vi­so che i bisog­ni dei pazi­en­ti del­la Val di Cor­nia potessero essere segui­ti sul pos­to invece che a Livorno, con­cen­tran­done le prestazioni a Piom­bi­no ogni lunedì.
È quin­di inac­cetta­bile che i medici respon­s­abili di questo non sen­tano l’e­si­gen­za di far­lo fun­zionare come pre­vis­to e con­corda­to.
Non sta a me, né alle asso­ci­azioni, a mio modesto avvi­so, indi­care con quante unità di per­son­ale il servizio fun­zioni in modo effi­cace. Si pos­sono aumentare le per­sone all’in­fini­to, se poi le stesse non si pren­dono l’onere e la respon­s­abil­ità di far­lo fun­zionare, il prob­le­ma rimane. L’o­bi­et­ti­vo è il servizio con­tin­u­a­ti­vo per come l’azien­da lo ha pre­vis­to, sen­za inter­ruzioni né man­can­za di comu­ni­cazione. Altri­men­ti oltre che di un servizio non effi­cace si scende anche nel­la man­can­za di rispet­to delle per­sone coin­volte che devono affrontare prob­le­mi ben più gravi che uno sposta­men­to di sede da Livorno a Piom­bi­no.
Mi auguro che sia sta­ta solo una parten­za dif­fi­cile del servizio e che tut­to ripar­ta nel modo migliore.

*Rossana Sof­frit­ti  è Pres­i­dente del­la Soci­età del­la Salute Val di Cor­nia

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