MONTA LA PROTESTA CONTRO LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITE

Lasciateci nascere a Piombino: sit-in in ospedale

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PIOMBINO 21 giug­no 2019 — Pub­blichi­amo alcu­ni comu­ni­cati rispet­ti­va­mente del Comi­ta­to Las­ci­ate­ci nascere a Piom­bi­no, del Comune di Piom­bi­no, di Car­la Bezzi­ni, del­la Cgil del­la provin­cia di Livorno, di Sab­ri­na Nigro, Seg­re­tario gen­erale Ugl Livorno, del Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia, di Usb pub­bli­co impiego Piom­bi­no, Assem­blea Popo­lare Suvere­to e Grup­po 2019 sul­la chiusura del pun­to nasci­ta dell’ospedale Vil­la­ma­ri­na a Piom­bi­no.

Comi­ta­to Las­ci­ate­ci nascere a Piom­bi­no
Il Comi­ta­to Las­ci­ate­ci nascere a Piom­bi­no non ha alcu­na inten­zione di mol­lare ed è pron­to a met­tere insieme anco­ra una vol­ta tutte le sue forze per con­trastare la chiusura del pun­to nasci­ta dell’ospedale Vil­la­ma­ri­na a Piom­bi­no.
Una chiusura che temi­amo da molto tem­po, da mesi teni­amo acce­si i riflet­tori sul futuro del pun­to nasci­ta, abbi­amo orga­niz­za­to incon­tri ed even­ti per sen­si­bi­liz­zare la cit­tad­i­nan­za. Dopo il sit-in in piaz­za Ver­di il Comi­ta­to tornerà a man­i­festare ques­ta vol­ta diret­ta­mente in ospedale.
Purtrop­po, in questi mesi, nes­suno ci ha dato cred­i­to, par­lan­do addirit­tura di nos­tre amenità e bufale elet­torali. La stes­sa Azien­da Usl Toscana Nord Ovest ha invi­a­to una nota il 4 giug­no 2018 in cui alle nos­tre pre­oc­cu­pazioni sulle sor­ti del repar­to e alla caren­za del per­son­ale si rispon­de­va con ras­si­cu­razioni scon­giu­ran­do la chiusura del pun­to nasci­ta.
Anche il pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi si era espres­so attra­ver­so una let­tera aper­ta esor­den­do “Il pun­to nasci­ta di Piom­bi­no deve rimanere aper­to” e sol­lecitan­do una rispos­ta da parte del Min­is­tero del­la Salute per la richi­es­ta di pro­ro­ga.
Erava­mo infor­mal­mente a conoscen­za del­la riu­nione avvenu­ta nel­la gior­na­ta di lunedì 17 giug­no. I con­tenu­ti di tale incon­tro, ripor­tati sul­la stam­pa locale, par­lano di chiusura. Des­ti­no che noi seg­na­liamo da mesi, purtrop­po nell’indifferenza gen­erale. Chi dava ras­si­cu­razioni e smen­ti­va le nos­tre parole, oggi chiede infor­mazioni e chiarez­za.
Chiarez­za la chiedi­amo noi, per­ché le donne e il per­son­ale han­no il dirit­to di sapere.
Per questo mer­coledì 19 giug­no dalle ore 14 sare­mo nell’atrio dell’ospedale Vil­la­ma­ri­na di Piom­bi­no per man­i­festare il nos­tro dis­senso. Il sit-in è aper­to a tut­ta la cit­tad­i­nan­za, a tutte le forze politiche e a tutte le sigle sin­da­cali; chi­unque vuole parte­ci­pare si potrà aggiun­gere, noi del Comi­ta­to sare­mo lì a oltran­za fino a quan­do non ricev­er­e­mo risposte chiare da Regione e Asl. Non sare­mo al quar­to piano per non ostru­ire il lavoro di medici, ostet­riche e infer­mieri.

Comune di Piom­bi­no
Il sin­da­co Francesco Fer­rari inter­viene in mer­i­to alla notizia del­la prossi­ma chiusura del pun­to nasci­ta di Vil­la­ma­ri­na.
“Ave­va­mo dura­mente e più volte denun­ci­a­to questo peri­co­lo in cam­pagna elet­torale.
Ora sap­pi­amo che ave­va­mo ragione, nonos­tante le notizie di tutt’altro tenore che era­no state dif­fuse imme­di­ata­mente pri­ma del voto.
Adesso abbi­amo la respon­s­abil­ità di gov­er­no e lot­ter­e­mo per far sen­tire la nos­tra voce in Regione. A questo propos­i­to ho già chiesto un appun­ta­men­to al pres­i­dente  Enri­co Rossi, all’assessore Ste­fa­nia Sac­car­di e  alla direzione gen­erale dell’Asl.
Il nos­tro obi­et­ti­vo è quel­lo di difend­ere in tut­ti i modi i servizi essen­ziali sul nos­tro ter­ri­to­rio, sia il pun­to nasci­ta ma anche pedi­a­tria,  gine­colo­gia e il poten­zi­a­men­to del con­sul­to­rio per garan­tire  la qual­ità del­la vita dei nos­tri cit­ta­di­ni e  pre­sidiare la nos­tra iden­tità.
Il gov­er­na­tore del­la Toscana nei suoi recen­ti comu­ni­cati ave­va ras­si­cu­ra­to tut­ti dicen­do che era in cor­so un sol­lecito da parte del­la Regione  al Min­is­tero del­la Salute per ottenere una dero­ga che, a Piom­bi­no, man­ca da anni – con­tin­ua il sin­da­co.
Anni in cui, nonos­tante la nor­ma­ti­va pre­scrivesse che ogni pun­to nasci­ta dovesse avere una sala par­to attigua alla sala oper­a­to­ria (e si può com­pren­dere il per­ché), nes­suno ha fat­to niente.
Le deroghe, del resto, dove­vano servire pro­prio a con­sen­tire ai sin­goli pre­si­di ospedalieri di con­for­mar­si ai det­ta­mi del­la legge.
È chiaro come a questo pun­to sia dif­fi­cile reperire per­son­ale medico e san­i­tario dis­pos­to ad andare a lavo­rare in una strut­tura non rispet­tosa del­la nor­ma­ti­va e des­ti­na­ta a chi­ud­ere.
Adesso  non potrà arrivare nes­suna dero­ga, anzi: le recen­ti ver­i­fiche dis­poste dal Min­is­tero han­no riscon­tra­to la man­can­za dei req­ui­si­ti min­i­mi del pun­to nascite; da qui il parere neg­a­ti­vo giun­to pro­prio dal Min­is­tero.
Anche a Piom­bi­no, come in altri ospedali che infat­ti la dero­ga min­is­te­ri­ale l’hanno ottenu­ta da tem­po, dove­vano essere prete­si inves­ti­men­ti che per­me­ttessero l’adeguamento strut­turale e di per­son­ale.
Se quel repar­to chi­ud­erà non è per il numero esiguo dei par­ti ma per un man­ca­to rispet­to dei req­ui­si­ti di cui la polit­i­ca locale si deve assumere la respon­s­abil­ità.
L’unico modo per con­tin­uare a far nascere i figli a Piom­bi­no sarà quel­lo di lottare per la qual­ità di un servizio e per il rispet­to delle nor­ma­tive piut­tosto che per ottenere una qualche dero­ga”.

Car­la Bezzi­ni
Ci siamo arrivati: il pun­to nasci­ta chi­ude! Lo sti­amo denun­cian­do da tem­po e per questo ci han­no riv­olto le accuse più sprez­zan­ti. Ma ora il re è nudo. A Piom­bi­no, dove da anni aspet­ti­amo una sec­on­da stra­da di acces­so e dove sta per iniziare la ormai con­sue­ta “emer­gen­za” degli ingorghi, le donne dovran­no andare a par­torire a Ceci­na con il ris­chio di trovar­si bloc­cate nel traf­fi­co. La chiusura del pun­to nasci­ta è una scelta inac­cetta­bile in sé, ma la nos­tra cit­tà ha anche ques­ta aggra­vante “infra­strut­turale” che rischia di trasfor­mare l’even­to  più fisi­o­logi­co e  più bel­lo nel­la vita di una don­na, in un cal­vario cari­co di ten­sione. Una ver­gogna  per chi non ha colpevol­mente mes­so in atto gli inter­ven­ti strut­turali  richi­esti, las­cian­do che un repar­to fun­zio­nante e con provate pro­fes­sion­al­ità andasse incon­tro a morte cer­ta. Il gov­er­na­tore Rossi ave­va promes­so pub­bli­ca­mente che il pun­to nasci­ta non sarebbe sta­to chiu­so; alti fun­zionari politi­ci han­no nega­to fino a ieri qualunque pre­vi­sione di chiusura. Ora è il momen­to di atti­var­si per rispon­dere agli  impeg­ni pre­si di fronte alla cit­tà nel peri­o­do elet­torale. Devono dare risposte e man­tenere le promesse fat­te.  Il nuo­vo sin­da­co si attiverà, met­ten­do in atto tut­to ciò che rien­tra nelle sue com­pe­ten­ze e lo farà non solo per cer­car di sal­vare il pun­to nasci­ta, ma per riportare a Piom­bi­no un servizio san­i­tario dig­ni­toso. Chi ha ammin­is­tra­to fino ad ora ha abban­do­na­to la cit­tà e l’ha las­ci­a­ta in una situ­azione di estremo affan­no: ora inizia il duro lavoro di ricostruzione. A Piom­bi­no devono anco­ra nascere bam­bi­ni!

Cgil provin­cia di Livorno
L’indis­crezione di stam­pa sec­on­do cui l’Asl sarebbe inten­zion­a­ta a chi­ud­ere il pun­to nasci­ta del­l’ospedale di Vil­la­ma­ri­na ci las­cia scon­cer­tati. La direzione del­l’Asl non ci ha comu­ni­ca­to nul­la in mer­i­to: nes­sun tavo­lo, nes­suna con­vo­cazione, nes­suna notizia uffi­ciale. Ci auguri­amo dunque che la direzione azien­dale smen­tis­ca quan­to pri­ma e con­fer­mi la pro­pria volon­tà di man­tenere aper­to il pun­to nascite garan­ten­do servizi appro­priati per la cit­tad­i­nan­za.
Piom­bi­no ha bisog­no di questo impor­tante repar­to, una sua chiusura sarebbe un colpo inac­cetta­bile non solo per i cit­ta­di­ni piom­bi­ne­si ma anche per quel­li delle zone lim­itrofe.
La deci­sione di chi­ud­ere il pun­to nascite sarebbe in totale con­trasto con quan­to dichiara­to soltan­to un mese fa dal­la direzione azien­dale in occa­sione del­la visi­ta al repar­to: in quel­la cir­costan­za venne infat­ti rib­a­di­ta ulte­ri­or­mente l’in­ten­zione di val­oriz­zare il pun­to nascite.
Se il repar­to fino a oggi ha potu­to offrire un servizio impor­tante alla cit­tad­i­nan­za lo si deve soprat­tut­to alla pro­fes­sion­al­ità dei dipen­den­ti in esso pre­sen­ti. Non pos­si­amo accettare che la deci­sione di chi­ud­ere il repar­to sia lega­to alla caren­za di per­son­ale: il tim­o­re è che in futuro altri repar­ti spe­cial­is­ti­ci pos­sano subire la stes­sa sorte. Sen­za con­tare le crit­ic­ità legate ai ritar­di del ban­do per il nuo­vo pri­mario di oste­tri­cia e gine­colo­gia di Livorno.
L’ipote­si di un pos­si­bile accen­tra­men­to del pun­to nascite a Ceci­na ci pre­oc­cu­pa, essa dovrebbe essere dis­cus­sa e anal­iz­za­ta in tut­ti i suoi det­tagli, soprat­tut­to in relazione alla pianta organ­i­ca nec­es­saria.
Per tutte queste ragioni chiedi­amo con urgen­za un tavo­lo di con­fron­to all’Asl: i cit­ta­di­ni mer­i­tano risposte.

Sab­ri­na Nigro, Seg­re­tario gen­erale Ugl Livorno
Inac­cetta­bile la notizia del­la chiusura del pun­to nascite di Piom­bi­no.
Viene nega­to, ad una madre, il dirit­to di pot­er vivere  tran­quil­la­mente la gravi­dan­za ed avere, dove abi­ta, un ospedale per l’as­sis­ten­za nec­es­saria e par­torire in sicurez­za.
Tra l’al­tro con un’u­ni­ca stra­da e il traf­fi­co esti­vo sarà tut­to più com­pli­ca­to e ris­chioso!
Sicu­ra­mente il pri­mo grave prob­le­ma è  la sicurez­za per  madre e nasc­i­turo.
Ma c’e’ un sec­on­do aspet­to: un ter­ri­to­rio, il nos­tro, con­tin­u­a­mente  penal­iz­za­to e depri­va­to di servizi.
Ci sti­amo riducen­do, per scelte fat­te negli anni, ad una “per­ife­ria”.
Con ques­ta mossa si met­terà a ris­chio un’al­tra  realtà lavo­ra­ti­va, quel­la del­l’ospedale di Vil­la­ma­ri­na  e del suo indot­to.
Per molto tem­po è sta­to nega­ta  la chiusura del pun­to nasci­ta. Oggi i fat­ti han­no dimostra­to il con­trario.  Qual­cuno deve dare spie­gazioni e riv­e­lare  quali altri scelte sono state già pre­viste   per l’ospedale ed i suoi repar­ti.
Domani, come sin­da­ca­to provin­ciale, la Ugl  sarà pre­sen­ti al sit-in di protes­ta orga­niz­za­to dal comi­ta­to “Las­ci­ate­ci nascere a Piom­bi­no”.
Occorre  rispet­to per la salute e per il lavoro di chi in questi anni ha con­tin­u­a­to a credere nel futuro del ter­ri­to­rio.
Bas­ta con le inutili ras­si­cu­razioni del pas­sato è il momen­to delle certezze non di ulte­ri­ori  deroghe accettate e subite  fino ad oggi.

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia
Il Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca è sol­i­dale con il grup­po “Las­ci­ate­ci nascere a Piom­bi­no” che da mesi com­bat­te per evitare la chiusura del pun­to nasci­ta di Vil­la­ma­ri­na. Offri­amo la nos­tra piena col­lab­o­razione per con­trastare la chiusura defin­i­ti­va del repar­to, cosa fra l’altro fino all’al­tro ieri nega­ta con forza dai ver­ti­ci del Pd locale, regionale e, più in gen­erale, da tut­ta la coal­izione di cen­trosin­is­tra.
La stam­pa indi­ca il 21 giug­no come data di chiusura di questo repar­to che è sta­to il fiore all’oc­chiel­lo del­la san­ità locale. Sap­pi­amo che le bugie han­no le gambe trop­po corte e adesso ci tro­vi­amo di fronte a una sca­den­za immi­nente e per­en­to­ria, oltre­tut­to in un momen­to in cui Piom­bi­no e tut­ta la Val di Cor­nia rad­doppi­ano le loro pre­sen­ze, gra­zie all’ar­ri­vo di migli­a­ia di tur­isti.
Per trop­po tem­po chi dove­va infor­mare non lo ha fat­to, chi prende le deci­sioni non solo ha taci­u­to ma addirit­tura ha nega­to ed offe­so chi osa­va gri­dare, sui social e nelle piazze, che mater­nità era a ris­chio. Dal­l’azien­da Asl sono trapelate poche infor­mazioni, ad uso e con­sumo del momen­to elet­torale che abbi­amo appe­na vis­su­to, che non han­no fat­to altro che traghettare un repar­to in ago­nia al dopo bal­lot­tag­gio, las­cian­do la pata­ta bol­lente nelle mani del­l’at­tuale sin­da­co. È un copi­one che abbi­amo già vis­to con la dis­car­i­ca, quel­lo di negare i fat­ti sen­za rim­boc­car­si le maniche.
La nos­tra è soprat­tut­to una battaglia civi­ca e di civiltà: vogliamo che le nos­tre madri non siano costrette ad andare altrove per par­torire e che le gen­er­azioni di piom­bi­ne­si pos­sano con­tin­uare a nascere e vivere nel­la nos­tra cit­tà. Per questo la battaglia delle mamme, dei medici, delle famiglie che adesso chiedono di sal­vare il pun­to nasci­ta è anche la nos­tra. Oltre­tut­to a nos­tro avvi­so non c’è solo a ris­chio un repar­to, ma la fun­zion­al­ità del­l’in­tero ospedale (sap­pi­amo bene che ogni vol­ta che si vuole chi­ud­ere un ospedale, il pri­mo pas­so è quel­lo di chi­ud­ere il pun­to nasci­ta). Il pro­gres­si­vo sman­tel­la­men­to del nos­tro ospedale è in realtà in cor­so da anni: se non si provvede a rein­te­grare il per­son­ale nei repar­ti e si con­tin­u­ano a ridurre i mezzi a dis­po­sizione, la qual­ità del servizio offer­to sarà sem­pre peg­giore, tan­to da far crol­lare la fidu­cia dei cit­ta­di­ni costrin­gen­doli a riv­ol­ger­si diret­ta­mente agli ospedali di Livorno, Pisa o Firen­ze. Sarà facile poi fare come per il pun­to nasci­ta: pochi uten­ti, quin­di si chi­ude. Per questo moti­vo ci appel­liamo anche agli altri sin­daci, oltre a quel­lo di Piom­bi­no, affinché il pun­to di nasci­ta di Vil­la­ma­ri­na non chi­u­da, né adesso né mai, e affinché si ricom­in­ci a inve­stire sul nos­tro ospedale. Invi­ti­amo allo stes­so modo tutte le forze politiche ad una mobil­i­tazione gen­erale nel­l’in­ter­esse del­la salute dei cit­ta­di­ni: solo se lot­ti­amo tut­ti insieme avre­mo la forza di sal­vare il nos­tro ospedale. Se non ci muovi­amo, il des­ti­no di Piom­bi­no è seg­na­to: non sarà più una cit­tà dove si nasce, ma dove si muore.

Usb pub­bli­co impiego Piom­bi­no
È l’inizio dei tagli alla san­ità pub­bli­ca.
L’Asl è pronta a chi­ud­ere il pun­to nasci­ta del­l’ospedale di Vil­la­ma­ri­na di Piom­bi­no e il fat­to non ci las­cia scon­cer­tati dato che era già nel­l’aria da alcu­ni mesi.
Ci auguri­amo dunque che la direzione azien­dale smen­tis­ca quan­to pri­ma e con­fer­mi la volon­tà di man­tenere aper­to il pun­to nasci­ta garan­ten­do servizi per la cit­tad­i­nan­za.
Piom­bi­no ha bisog­no di questo impor­tante repar­to, una sua chiusura sarebbe un colpo inac­cetta­bile non solo per i cit­ta­di­ni piom­bi­ne­si ma anche per quel­li delle zone lim­itrofe. La pro­fes­sion­al­ità dei dipen­den­ti ha fat­to sì che fino ad oggi il repar­to fun­zionasse al top. Non pos­si­amo accettare una chiusura in totale silen­zio come fat­to già in alcu­ni servizi,.
Cogliamo l’oc­ca­sione per denun­cia­re che in totale silen­zio ci stan­no toglien­do il servizio san­i­tario nazionale. A farne le spese oggi è una classe sociale già in dif­fi­coltà, i dis­abili, dato che a Piom­bi­no han­no tolto l’uf­fi­cio ausili per dis­abili spo­stan­do il tut­to a Pont­ed­era, dove nat­u­ral­mente sia via tele­fono che via e‑mail non risponde mai nes­suno, por­tan­do un grosso dis­a­gio a per­sone che già han­no dif­fi­coltà per­son­ali.
Per­ché tut­to questo? Per­ché é in atto un forte taglio al Fon­do San­i­tario Nazionale, sos­ti­tu­ito da un sis­tema mutu­al­is­ti­co medi­ante la mas­s­ic­cia detas­sazione dei Fon­di san­i­tari inte­gra­tivi, di fat­to un sis­tema par­al­le­lo di san­ità pri­va­ta.
Per tutte queste ragioni abbi­amo chiesto un incon­tro con il nuo­vo sin­da­co Francesco Fer­rari e chieder­e­mo un con­fron­to all’Asl.

Assem­blea Popo­lare Suvere­to e Grup­po 2019
Se da mesi si paven­ta­va la chiusura del pun­to nascite di Piom­bi­no, oggi si conosce una data cer­ta: ven­erdì 21 giug­no 2019 il repar­to cesserà di fat­to la sua attiv­ità con il trasfer­i­men­to delle sue fun­zioni all’ospedale di Ceci­na. A Piom­bi­no rimar­rà sola­mente un pre­sidio nelle ore diurne e una reperi­bil­ità not­tur­na, con un solo gine­col­o­go.
Se durante la cam­pagna elet­torale si è cer­ca­to di cal­mare gli ani­mi di chi a quel­la chiusura si è sem­pre oppos­to, oggi ci tro­vi­amo din­nanzi alla certez­za che il pun­to nascite cesserà di essere oper­a­ti­vo, nonos­tante le ripetute dichiarazioni del con­sigliere regionale, nonché ex sin­da­co di Piom­bi­no, Gian­ni Ansel­mi che ave­va espres­so ras­si­cu­razioni sul­la con­ti­nu­ità del servizio pres­so l’ospedale di Vil­la­ma­ri­na, in forza dei numerosi inter­ven­ti del­lo stes­so pres­i­dente Enri­co Rossi e del­l’asses­so­ra Sac­car­di che han­no sem­pre mil­lan­ta­to il man­ten­i­men­to in attiv­ità del pun­to nascite. Evi­den­te­mente, stan­do ai fat­ti, deve esser­si ver­i­fi­ca­to qualche cor­to­cir­cuito nel­la comu­ni­cazione vis­to che lo stes­so Gian­ni Ansel­mi, a propos­i­to del­la chiusura del pun­to nascite, si tro­va a dover dichiarare, sul­la sua pag­i­na face­book, “(..) a me per­sonal­mente e alla cit­tad­i­nan­za era­no state dette cose diverse, delle quali mi ero fida­to, sto facen­do le mie ver­i­fiche”.
Sarebbe sta­to oppor­tuno che le ver­i­fiche, dato che si ave­vano le com­pe­ten­ze e gli stru­men­ti per poter­le fare, si fos­sero fat­te pri­ma che la situ­azione diven­tasse irrepara­bile.
Per­tan­to oggi ci tro­vi­amo davan­ti alle con­seguen­ze del­l’ir­re­spon­s­abil­ità di chi, medi­ante deroghe e indu­gi, non ha pos­to in atto le nec­es­sarie mis­ure per l’adegua­men­to del repar­to alla nor­ma­ti­va, che prevede che ogni pun­to nasci­ta deb­ba avere una sala par­to attigua alla sala oper­a­to­ria, prob­le­ma che, assieme alla caren­za del per­son­ale, ha por­ta­to alla par­al­isi del repar­to stes­so.
La polit­i­ca locale per­tan­to si deve assumere la respon­s­abil­ità di non aver prete­so l’im­pel­lente adegua­men­to strut­turale e di per­son­ale del repar­to nascite, che oggi chi­ude a causa del­la scarsa lungimi­ran­za di una polit­i­ca locale supina ai tagli e agli inter­ven­ti di rior­ga­niz­zazione, che ledono i servizi e la tutela del­la salute dei cit­ta­di­ni.
Il Grup­po 2019 e Assem­blea Popo­lare Suvere­to si acco­ra­no all’ap­pel­lo del Comi­ta­to “Las­ci­ate­ci nascere a Piom­bi­no”, impeg­nan­dosi a porre in essere tutte le azioni nec­es­sarie per con­trastare la chiusura del pun­to nascite del­l’ospedale di Vil­la­ma­ri­na, soste­nen­do le azioni del neo sin­da­co di Piom­bi­no che si tro­va a gestire pesan­ti ered­ità las­ci­ate dalle ammin­is­trazioni Pd.

 

 

 

 

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