Le bonifiche sono necessarie ma chi le fa?

· Inserito in Sotto la lente

A Piom­bi­no si par­la da anni di boni­fiche dei ter­reni indus­tri­ali inquinati. E’ sta­to det­to, ripetu­ta­mente, che sen­za boni­fiche non può esser­ci né svilup­po, né risana­men­to del­la cit­tà.
La realtà è che delle boni­fiche non si vede nem­meno l’om­bra.
Nel 2007 è sta­to fir­ma­to un accor­do con tre Min­is­teri (Ambi­ente, Svilup­po Economico,Infrastrutture), defini­to epocale dagli ammin­is­tra­tori del­la cit­tà, che prevede­va di trasferire a Piom­bi­no i rifiu­ti del­la col­ma­ta e dei sed­i­men­ti mari­ni di Bag­no­li, un sito inquina­to di Napoli anal­o­go al nos­tro. Furono annun­ciati centi­na­ia di mil­ioni, grande vasche sul por­to per accogliere i rifiu­ti, la real­iz­zazione imme­di­a­ta del­la stra­da per il por­to, la bonifi­ca delle aree di pro­pri­età comu­nale, tra cui quelle di Cit­tà Futu­ra sulle quali il Comune ave­va pre­vis­to un ambizioso pro­gram­ma urbano (PIUSS) che avrebbe dovu­to aiutare il risana­men­to e la ricon­ver­sione eco­nom­i­ca di Piom­bi­no.
Il tut­to dove­va con­clud­er­si in pochi mesi, gra­zie a pro­ce­dure d’urgenza che avreb­bero con­sen­ti­to di evitare gare di evi­den­za pub­bli­ca.
I fat­ti tes­ti­mo­ni­ano di un gigan­tesco fal­li­men­to. I sol­di promes­si in realtà non ci sono mai sta­ti, la bonifi­ca di Bag­no­li non si è fat­ta, non sono state real­iz­zate le vasche nel por­to di Piom­bi­no e la stra­da per col­le­gar­lo, non è sta­ta fat­ta nep­pure la bonifi­ca di Cit­tà Futu­ra per la quale, invece, i sol­di il Comune li ha rice­vu­ti almeno dal 2008. Sol­di veri e spendibili. Nat­u­ral­mente sen­za bonifi­ca nes­suna delle opere per il risana­men­to urbano ha potu­to essere attua­ta, tant’è che il Comune ha dovu­to rin­un­cia­re a oltre 20 mil­ioni di con­tribu­ti europei, già con­ces­si alla cit­tà dal­la Regione. Immag­ini­amo, invece, che siano sta­ti spe­si molti mil­ioni per fare piani e prog­et­ti per gran­di opere che non vedran­no mai la luce.
Salta Bag­no­li, salta il Piuss, ma almeno i sol­di delle boni­fiche già nelle casse del Comune pote­vano essere spe­si. E invece niente.
Nel sup­ple­men­to alla Gazzetta dell’Unione Euro­pea deL 27 luglio 2010 viene pub­bli­ca­to dal Comune di Piom­bi­no un avvi­so per l’ appal­to inte­gra­to per la bonifi­ca delle aree di “Cit­tà Futu­ra” con decor­ren­za delle pro­ce­dure di aggiu­di­cazione dal 4 0ttobre 2010 data che poi viene por­ta­ta con un ulte­ri­ore avvi­so all’ 1 mar­zo 2011. Val­ore delle opere tra gli undi­ci e i dod­i­ci mil­ioni di euro e avverten­za alle imp­rese inter­es­sate «che i tem­pi con­trat­tuali del lavoro di bonifi­ca saran­no ridot­ti al min­i­mo».
Ma, con­trari­a­mente all’urgenza che traspare dall’avviso, la gara non prende mai avvio e, nell’aprile del 2012, viene annun­ci­a­to alla stam­pa che la bonifi­ca di Cit­tà Futu­ra sarà affi­da­ta, sen­za gara, alla soci­età pub­bli­ca Asiu e alla con­trol­la­ta Tap per un impor­to di 13,5 mil­ioni di euro; 2,5 in più rispet­to alla base d’asta. Sen­za prog­et­to pron­to per essere real­iz­za­to e nonos­tante che l’ Autorità per la vig­i­lan­za sui con­trat­ti pub­bli­ci di lavori, servizi e for­ni­ture abbia det­to e ridet­to che è da esclud­ere l’af­fi­da­men­to in house di lavori pub­bli­ci, la cui dis­ci­plina non con­tem­pla una sim­i­le even­tu­al­ità. Fig­u­rar­si l’af­fi­da­men­to ad una soci­età mista pub­bli­co-pri­va­to come è la Tap. Il Pres­i­dente delle due soci­età, Ful­vio Murzi, annun­cia di essere pron­to a par­tire entro una set­ti­mana, ma in realtà tut­to si fer­ma e il sin­da­co Ansel­mi annun­cia che, nonos­tante ci siano i sol­di in cas­sa, i lavori dovran­no durare almeno tre anni per i vin­coli di spe­sa del pat­to di sta­bil­ità. Sono pas­sati cinque anni da quan­do i sol­di sono arrivati a Piom­bi­no, uno dall’annuncio dell’inizio dei lavori, ma a Piom­bi­no non è sta­to boni­fi­ca­to nep­pure un metro quadra­to.
Il resto è cronaca e dipende dall’ennesimo “even­to salv­i­fi­co”: il naufra­gio del­la Con­cor­dia e le sper­anze di portare a Piom­bi­no il relit­to per la demolizione. Ser­vono però gran­di opere sul por­to, le stesse che sareb­bero servite per i fanghi di Bag­no­li e che Comune e Autorità Por­tuale han­no inclu­so nei loro piani rego­la­tori.
Per quelle opere occor­rono però molti sol­di pub­bli­ci. Come sem­pre, quan­do si fan­no annun­ci, le cifre “bal­lano” da un giorno all’altro. Fino a poche set­ti­mane fa era­no sta­ti sti­mati 150 mil­ioni di euro tra opere a mare e a ter­ra. Il 28 mar­zo, dal­la stam­pa, viene dato come immi­nente un decre­to del Con­siglio dei Min­istri con il quale saran­no mes­si a dis­po­sizione di Piom­bi­no 73 mil­ioni di euro, di cui “25 già trasfer­i­ti al Comune in forza dell’accordo di Bag­no­li, 25 a dis­po­sizione dell’Autorità por­tuale e 10,8 stanziati dal­la Regione per la bonifi­ca del Sin”.
Dunque l’operazione Con­cor­dia, se sarà fat­ta, si finanzierà soprat­tut­to con i fon­di mes­si a dis­po­sizione del Comune e dell’Autorità Por­tuale per le boni­fiche. Anche tralas­cian­do il fat­to che i sol­di nelle casse del Comune, per ammis­sione del sin­da­co, sem­bra­no bloc­cati dal pat­to di sta­bil­ità, sarebbe il caso di dire esplici­ta­mente ai cit­ta­di­ni che Piom­bi­no rin­un­cia alle boni­fiche per con­sen­tire il recu­pero del­la Con­cor­dia. Si può fare di tut­to, ma dicen­do che le boni­fiche a Piom­bi­no pos­sono atten­dere anco­ra.

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