Le scelte per passare dai fallimenti alla speranza

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Luigi Faggiani

PIOMBINO 23 mag­gio 2014 — Il 25 mag­gio prossi­mo si andrà a votare a Piom­bi­no per eleg­gere il nuo­vo sin­da­co e il nuo­vo con­siglio comu­nale. Dopo 10 anni di ammin­is­trazione Ansel­mi si cam­bia.
Cre­do sia doveroso fare un bilan­cio delle due ultime leg­is­la­ture per­ché un’attenta anal­isi del pas­sato con­sente di vedere il futuro più niti­da­mente.
La pri­ma doman­da che nat­u­ral­mente ci si fa in questi casi è la seguente : la cit­tà da un pun­to di vista eco­nom­i­co è miglio­ra­ta, è rimas­ta uguale o è peg­gio­ra­ta?
Purtrop­po i dati che tut­ti conoscono ci dicono che Piom­bi­no è diven­ta­ta una delle cit­tà più povere del­la Toscana e questo è doc­u­men­ta­to anche da uno stu­dio del­la Regione Toscana redat­to nel feb­braio 2014.
Il tas­so di dis­oc­cu­pazione fem­minile e gio­vanile è a liv­el­lo del merid­ione d’Italia e le cose sono in via di peg­gio­ra­men­to in con­sid­er­azione del­la crisi che stan­no viven­do Luc­chi­ni e Mag­o­na .
Si dirà che tut­to questo non dipende dall’amministrazione comu­nale ma da una con­tin­gen­za gen­erale neg­a­ti­va.
Questo può essere vero ma altret­tan­to sicuro è che nes­suna delle cose di peso promesse nei pro­gram­mi di inizio manda­to è sta­to real­iz­za­to e che queste cose non era­no di sec­on­daria impor­tan­za ma avreb­bero dovu­to cos­ti­tuire la strut­tura por­tante per forme diverse di svilup­po e di econo­mia.
La tan­to sbandier­a­ta inno­vazione che avrebbe dovu­to inon­dare non solo Piom­bi­no ma tut­ta la Val di Cor­nia non si è pro­prio vista.
Si par­lò di svol­ta epocale facen­do credere con ques­ta frase bib­li­ca la pos­si­bil­ità di trasfor­mare Piom­bi­no e la Val di Cor­nia in una sor­ta di ter­ra promes­sa tut­to lat­te e miele.
Le cose purtrop­po non sono andate così anzi sono state peg­giori di quel­lo che si pote­va prevedere con­sideran­do l’andamento regionale e nazionale.
Del lun­go elen­co di promesse, prog­et­ti e pro­gram­mi redat­ti non rimane che un muc­chio di car­ta per di più costa­to molto come ad esem­pio è accadu­to per i fanghi di Bag­no­li o per Cit­tà Futu­ra. Si par­la di cir­ca 750 mila euro solo per Cit­tà Futu­ra come costi vivi per non par­lare di tut­to il tem­po per­so dagli uffi­ci comu­nali e non.
La mega pisci­na olimpi­ca, la 398 data per inizia­ta fin dal 2010, le boni­fiche mai iniziate nonos­tante i fon­di a dis­po­sizione, il por­to sot­to pog­gio Bat­te­ria che non si farà mai, l’ospedale a Riotor­to ( con­tes­ta­to dagli stes­si diri­gen­ti nazion­ali del PD ), andare sot­to la provin­cia di Gros­se­to quan­do le province era­no in pun­to di morte, per non par­lare poi del­la Pat­ri­mo­ni­ale una soci­età nata per vendere gli immo­bili del comune e fini­ta per occu­par­si di parcheg­gi a paga­men­to e di lam­pade votive .
E se qual­cuno come i revi­sori dei con­ti fan­no pre­sente anom­alie gravi nel­la redazione del bilan­cio sono minac­ciati di allon­tana­men­to sal­vo poi fare una repenti­na retro­mar­cia di fronte all’evidenza dei fat­ti con­tes­ta­ti e forse per pau­ra di qualche denun­cia.
In poche parole una ges­tione arro­gante, impro­dut­ti­va , inef­fi­ciente e inef­fi­cace.
Si sono rot­ti i rap­por­ti che lega­vano la cit­tà con tut­ta la Val di Cor­nia e anche nel­la ges­tione di beni comu­ni come i parchi si è pro­ce­du­to come ele­fan­ti in cristal­le­ria. Ognuno per sé per­ché il Comune di Piom­bi­no si è trova­to in gravi dif­fi­coltà eco­nomiche e quin­di ha dis­det­to l’accordo di coop­er­azione inter­co­mu­nale per pro­cedere per­sonal­mente nel­la riscos­sione dei parcheg­gi las­cian­do la Soci­età Parchi in braghe di tela.
lamiIl fal­li­men­to ter­ri­bile del­la Luc­chi­ni, poi, è sta­to gesti­to come peg­gio non si pote­va.
Si è fat­to credere a gente pre­oc­cu­pa­ta e inti­mori­ta da una prospet­ti­va cat­a­strofi­ca come la chiusura del­lo sta­bil­i­men­to che si era trova­ta la soluzione a tut­ti i prob­le­mi.
Un mag­nate arabo era pron­to ad inve­stire com­p­lessi­va­mente nelle acciaierie e su Piom­bi­no tre mil­iar­di di euro, assi­cu­ran­do oltre­tut­to la con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va di un alto­forno vec­chio e dis­ec­o­nom­i­co.
La cit­tà indot­ta in questo sog­no è cadu­ta in una sor­ta di son­nam­bu­lis­mo. Non sap­pi­amo del per­ché anche col­oro che sape­vano quale bufala fos­se la pro­pos­ta ara­ba siano rimasti silen­ti, non abbiano det­to la ver­ità, non abbiano sen­ti­to il bisog­no di avver­tire la cit­tà.
Mi sono fat­to l’idea che il per­ché risie­da nel fat­to che è dimostra­to essere peri­coloso sveg­liare un son­nam­bu­lo, si rischia l’incolumità fisi­ca nel vero sen­so del­la paro­la.
Se la cit­tà si risveg­lia e se avre­mo la for­tu­na che Luc­chi­ni sia acquisi­ta da indus­tri­ali veri forse piano piano potremo anche ripren­dere il nos­tro stori­co cam­mi­no pro­dut­ti­vo, ma una cosa è cer­ta : ques­ta vicen­da un seg­no l’ha las­ci­a­to.
E il seg­no è quel­lo di una comu­nità molto frag­ile men­tre la sec­o­lare attiv­ità di for­gia­re acciaio avrebbe fat­to scom­met­tere su di una col­let­tiv­ità granit­i­ca.
Adesso tutte le sper­anze sem­bra­no riposte nel­l’ar­ri­vo del­la Con­cor­dia ed invece la vera sper­an­za è che il nuo­vo sin­da­co, chi­unque esso sia, pos­sa dare una pos­sente spal­la­ta al grande e gius­ti­fi­ca­to pes­simis­mo che aleg­gia in cit­tà.
Per questo abbi­amo bisog­no di un’ ammin­is­trazione forte, com­pos­ta da per­sone com­pe­ten­ti, libere da lac­ci e decise nell’azione ma nel­lo stes­so tem­po umili ed in gra­do di ascoltare la soci­età.
Abbi­amo bisog­no che arro­gan­za e boria siano defin­i­ti­va­mente con­ge­date dal­la vita pub­bli­ca per­ché capaci di procu­rare soltan­to dan­ni.

(Foto di Pino Bertel­li)

Una risposta a “Le scelte per passare dai fallimenti alla speranza”

  1. Agostino Carpo says:

    Otti­ma anal­isi, luci­da, ogget­ti­va, con­di­vis­i­bile… bra­vo!
    Man­cano i GRAVI “errori” con­cor­su­ali (via Amen­dola), le spese pazze (P.zza Bovio) e la situ­azione DISASTROSA delle coste…

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