Lettera a Di Maio su un accordo pieno di buchi

PIOMBINO 31 agos­to 2018 — L’ Asso­ci­azione Art. 1 – Camp­ing CIg ha scrit­to la seguente let­tera aper­ta all’ on. Lui­gi Di Maio, Min­istro del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co e del Lavoro, all’ on. Dario Gal­li, Sot­toseg­re­tario allo Svilup­po Eco­nom­i­co, al sen­a­tore Gre­go­rio De Fal­co:

Siamo i lavo­ra­tori dell’Associazione Art. 1 – Camp­ing CIG a cui Voi avete avu­to la corte­sia di con­cedere un incon­tro al MiSE per pre­sentare le nos­tre osser­vazioni sull’acquisto degli impianti Afer­pi di Piom­bi­no da parte del Grup­po JSW.
In quell’incontro, nel quale avem­mo un fran­co e aper­to dibat­ti­to che, lo dicem­mo subito, non ci sod­dis­fece pien­amente, ci fu promes­so che il sign­or Min­istro stes­so (o un suo qual­i­fi­ca­to rap­p­re­sen­tante), una vol­ta fir­ma­to l’Ac­cor­do di Pro­gram­ma e cer­ti­fi­ca­ta la ven­di­ta, sarebbe venu­to a Piom­bi­no per incon­trare i lavo­ra­tori e la cit­tad­i­nan­za, udire le loro osser­vazioni e dare le spie­gazioni del caso.
Oggi ci riv­ol­giamo a Voi per ricor­darVi ques­ta promes­sa e sol­lecitare che ven­ga rispet­ta­ta, per­ché ci sono varie osser­vazioni che sor­gono nel ter­ri­to­rio alle quali c’è bisog­no di avere un’autorevole rispos­ta.
In pri­mo luo­go man­ca un Piano Indus­tri­ale, in realtà sos­ti­tu­ito da una sem­plice dichiarazione di inten­ti dove si desume soltan­to che si cercherà di far ripar­tire la lam­i­nazione nei tre treni pre­sen­ti e con­tem­po­ranea­mente si cercherà di ricostru­ire una rete com­mer­ciale sen­za pre­cis­are ver­so quali pro­duzioni e quali mer­cati (tranne un breve accen­no alla pro­duzione di rotaie per RFI) e con un impeg­no finanziario ris­i­bile per la manuten­zione ed il revamp­ing di impianti fer­mi ormai da anni. Anche su sman­tel­la­men­ti e mes­sa in sicurez­za del ter­ri­to­rio nes­sun impeg­no viene assun­to.
In sec­on­do luo­go man­ca un qualunque impeg­no for­male ad effet­tuare inves­ti­men­ti per la ripresa dell’attività di fusione e colag­gio di acciaio; JSW si impeg­na solo a fare per 18 mesi un’analisi dei mer­cati per poi decidere se e cosa fare e come far­lo. Nel frat­tem­po per il ter­ri­to­rio di Piom­bi­no e per i suoi abi­tan­ti viene sostanzial­mente impedi­ta ogni vera oper­azione di diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca, sia di tipo indus­tri­ale che di qualunque altro genere, vis­to che il ter­ri­to­rio even­tual­mente disponi­bile (com­p­rese le aree retro­por­tu­ali di un por­to che non può, anch’ esso, decidere del suo des­ti­no) è in ostag­gio alle deci­sioni future del “padrone delle fer­riere”. Per tut­to questo con­ti­amo sull’impegno assun­to di atti­vare la pro­ce­du­ra di alien­azione del­la pro­pri­età in caso di inadem­pien­za e rin­novi­amo la nos­tra richi­es­ta di pro­l­un­gare la sorveg­lian­za oltre i due anni pre­visti e la richi­es­ta di con­dizionare gli aiu­ti del­lo Sta­to al rag­giung­i­men­to di obi­et­tivi presta­bil­i­ti.
In ter­zo luo­go, nel nuo­vo Accor­do di Pro­gram­ma non si sta­bilis­cono vin­coli alle aree da uti­liz­zare per gli impianti siderur­gi­ci, apren­do di fat­to alla pos­si­bil­ità che siano instal­lati nelle vec­chie aree a ridos­so del cen­tro del­la cit­tà, in con­trasto con la scelta di allon­ta­narli, for­mal­iz­za­ta nei prece­den­ti stru­men­ti urban­is­ti­ci.
Ulti­ma, ma asso­lu­ta­mente pri­or­i­taria, la garanzia di assi­cu­rare a tut­ti i lavo­ra­tori attual­mente in CIG la con­ti­nu­ità di questo ammor­tiz­za­tore sociale con lo stes­so liv­el­lo di cop­er­tu­ra salar­i­ale attuale e la creazione di forme di sosteg­no al red­di­to per tut­ti col­oro che sono sta­ti col­pi­ti dal­la crisi del­la siderur­gia (lavo­ra­tori degli appalti, indi­ret­ti esterni, arti­giani, liberi pro­fes­sion­isti, com­mer­cianti…) fino a quan­do un cir­co­lo eco­nom­i­co vir­tu­oso non sarà ricre­ato. Per non par­lare di con­dizioni di rein­ser­i­men­to pro­dut­ti­vo per quei lavo­ra­tori che comunque ver­ran­no con­siderati “esuberi”.
La ringrazi­amo per l’attenzione e La atten­di­amo fiduciosi a Piom­bi­no”.

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