L’ospedale come, dove e quando

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Redazione

Men­tre la popo­lazione è diven­ta­ta sem­pre più anziana ed i bisog­ni san­i­tari sono pro­porzional­mente aumen­tati in Val di Cor­nia i servizi sono dimi­nu­iti sia di quan­tità sia di qual­ità e così col­oro che han­no bisog­no sono sem­pre più indife­si e le famiglie sem­pre più in dif­fi­coltà.
Ne fa testo, ad esem­pio, la perdi­ta di un numero con­sid­erev­ole di pri­mariati ospedalieri a Vil­la­ma­ri­na: urolo­gia, otori­no, radi­olo­gia, med­i­c­i­na, aneste­sia, lab­o­ra­to­rio anal­isi, chirur­gia, oculis­ti­ca, orto­pe­dia.
E’ vero che la minore disponi­bil­ità di risorse finanziarie può aver con­tribuito a questo decadi­men­to ma è pro­prio in queste situ­azioni che chi gov­er­na le isti­tuzioni pub­bliche respon­s­abili deve assumer­si l’onere di deci­sioni rior­ga­niz­za­tive che per­me­t­tano di man­tenere il liv­el­lo di dife­sa del­la salute dei cit­ta­di­ni. Si è ver­i­fi­ca­to invece che si sono fat­ti ten­ta­tivi di rior­ga­niz­zazione (inten­sità di cure) che han­no peg­gio­ra­to la situ­azione e che, cosa ancor più grave, gli ammin­is­tra­tori dei Comu­ni ed i diri­gen­ti del­la Azien­da San­i­taria, invece di met­tere al cen­tro del­la loro azione i cit­ta­di­ni, han­no nega­to l’evidenza del decadi­men­to.
Ma ancor più grave è che si lan­ci­no idee e pro­gram­mi che non han­no nes­sun fon­da­men­to e se ne fac­cia dis­cutere come cose real­iz­z­abili. E’ il caso del­l’idea di costruzione di “un nuo­vo ospedale per la Val di Cor­nia più mod­er­no e rin­no­va­to nelle fun­zioni, capace di dare risposte adeguate a una doman­da san­i­taria sem­pre più con­dizion­a­ta dal peso dell’invecchiamento del­la popo­lazione e dall’incidenza di patolo­gie croniche”, così come si è progetto villamarinapro­nun­ci­a­to recen­te­mente il Comune di Piom­bi­no nel­la Ric­og­nizione sul­lo sta­to di attuazione dei pro­gram­mi e ver­i­fi­ca degli equi­lib­ri di bilan­cio 2012. Già il fat­to che nel­lo stes­so doc­u­men­to pri­ma si col­lo­ca il nuo­vo ospedale “sul­lo sfon­do” e poi si pone nel 2011 l’avvio del per­cor­so per la sua real­iz­zazione dimostra qualche man­can­za di chiarez­za di idee, ma, come se non bas­tasse, se ne par­la come Ospedale del­la Val di Cor­nia e non del­la val di Cor­nia e delle Colline Met­al­lif­ere come, invece, è sta­to pre­sen­ta­to pub­bli­ca­mente. Ma ciò che chiaris­si­ma­mente dimostra l’in­sus­sis­ten­za del­la pro­pos­ta è il fat­to che niente di ciò che è nec­es­sario per la costruzione di un nuo­vo ospedale ad oggi esiste; né una pre­vi­sione pro­gram­mat­i­ca regionale né il con­sen­so di tutte le ammin­is­trazioni comu­nali né uno stu­dio di fat­tibil­ità né una pre­vi­sione urban­is­ti­ca.
Nel­lo stes­so tem­po niente si fa per costru­ire una rete tra i pre­si­di ospedalieri di Porto­fer­raio, Piom­bi­no e Ceci­na e così fer­mare lo sman­tel­la­men­to dei servizi esisten­ti, rilan­cia­re un polo chirur­gi­co deg­no di questo nome, poten­ziare la car­di­olo­gia fino a dotar­la di un servizio di emod­i­nam­i­ca sen­za il quale la car­di­olo­gia non ha ragione di esistere,  ristrut­turare, poten­ziare e qual­i­fi­care il Pron­to Soc­cor­so sia dal pun­to di vista edilizio, sia dal pun­to di vista del­la disponi­bil­ità di per­son­ale e posti let­to, sia da quel­lo delle relazioni con gli altri servizi ed in par­ti­co­lare con quel­lo di radi­olo­gia, ristrut­turare, poten­ziare e qual­i­fi­care i servizi ter­ri­to­ri­ali al fine di garan­tire un liv­el­lo di pro­tezione al cit­tadi­no più mar­cata­mente ind­i­riz­za­to alla pre­ven­zione, real­iz­zare un rap­por­to stret­to e col­lab­o­ra­ti­vo con i medici di famiglia e impedire il sovrac­cari­co sulle strut­ture ospedaliere di prestazioni impro­prie.

 

Una risposta a “L’ospedale come, dove e quando”

  1. Tut­ta ques­ta pro­pa­gan­da rel­a­ti­va al nuo­vo ospedale di Riotor­to pare, più che un ten­ta­ti­vo di razion­al­iz­zazione dei servizi san­i­tari, un fuo­co di cop­er­tu­ra fun­zionale agli appeti­ti spec­u­la­tivi dei soli­ti noti sug­li immo­bili del pre­sidio di Vil­la­ma­ri­na che così ver­reb­bero liberati .…..
    L’in­tera oper­azione sec­on­do me sta stag­nan­do a segui­to del­la crisi del set­tore immo­bil­iare altri­men­ti lo sman­tel­la­men­to di Vil­la­ma­ri­na sarebbe già a buon pun­to; ognuno ha gli ammin­is­tra­tori che si meri­ta .…. Salu­ti.

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