Il preliminare di palazzo Chigi non è stato ancora reso pubblico

Lucchini: nonostante tutto non è diplomazia aperta

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Redazione

PIOMBINO 20 gen­naio 2015 — Non c’è bisog­no di invo­care la diplo­mazia aper­ta riven­di­ca­ta dal Pres­i­dente degli Sta­ti Uni­ti Woodrow Wil­son e dal Pres­i­dente del Con­siglio dei Com­mis­sari del popo­lo del­la Repub­bli­ca Social­ista Fed­er­a­ti­va Sovi­et­i­ca Rus­sa Vladimir Ilic Uljanov Lenin per chiedere che ven­ga reso pub­bli­co il pre­lim­inare d’ac­quis­to del­la Luc­chi­ni, fir­ma­to in pom­pa magna il 9 dicem­bre a palaz­zo Chi­gi davan­ti al Pres­i­dente del Con­siglio Mat­teo Ren­zi dal Com­mis­sario stra­or­di­nario del­la Luc­chi­ni Piero Nar­di e da Issad Rebrab CEO di CEVITAL. Sarebbe sem­plice­mente un atto di trasparen­za e di corte­sia date l’im­por­tan­za del­l’at­to e la pub­blic­ità del­la cer­i­mo­nia del­la fir­ma. C’er­a­no anche il Pres­i­dente del­la Regione Toscana Enri­co Rossi ed il Sin­da­co di Piom­bi­no Mas­si­mo Giu­liani che evi­den­te­mente si sono dimen­ti­cati di chiedere una foto­copia e così nem­meno loro ad oggi ce l’han­no. Così come pare non ce l’ab­biano i diri­gen­ti sin­da­cali anche se qual­cuno di loro ha inneg­gia­to al piano indus­tri­ale che sarebbe parte di ciò che è sta­to fir­ma­to. Sal­vo poi ammet­tere che nes­sun piano indus­tri­ale esiste.
Sono pas­sati molti giorni da quel­la fir­ma ma pare che, ancorché richiesto, nes­suno abbia rice­vu­to quel pre­lim­inare.
E così si con­tin­ua a dis­cutere del nul­la in un cam­po seg­na­to da un lato da un “bien­v­enue Cevi­tal” e dal­l’al­tro da un “mer­ci Cevi­tal”.

Quali sono gli impeg­ni veri pre­si in quel pre­lim­inare?
O si trat­ta di ipote­si tutte da ver­i­fi­care sul­la base di futuri busi­ness plan e/o del­l’an­da­men­to dei mer­cati?
E quali sono le ipote­si da appro­fondire?
Il diavo­lo, si sa, si nasconde dietro le vir­gole e nei det­tagli ed allo­ra meglio squadernarlo quel pre­lim­inare onde evitare supp­po­sizioni ed ipote­si che fan­no perdere tem­po.
In realtà aiu­tano questo cli­ma di incertez­za anche le tante, troppe dichiarazioni fat­te da tut­ti. Dichiarazioni, appun­to, non atti.
Ne citi­amo alcune.
Il giorno stes­so del­l’ac­cor­do il CEO di Cevi­tal assi­cu­ra che non solo han­no un grande prog­et­to per il siderur­gi­co ma per la creazione di una piattafor­ma logis­ti­ca in tut­to il Mediter­ra­neo, non solo man­ter­ran­no il liv­el­lo occu­pazionale attual­mente a Piom­bi­no, ma incre­menter­an­no i posti di lavoro. Un accor­do che prevede la movi­men­tazione a Piom­bi­no di 12 mil­ioni di ton­nel­late di mer­ci nel set­tore siderur­gi­co e in quel­lo agroal­i­menta­re, la pro­duzione di 2 mil­ioni di ton­nel­late di acciaio, ma anche una piattafor­ma logis­ti­ca per tut­to il Mediter­ra­neo e lo svilup­po di un com­p­lesso agroal­i­menta­re.
Il Pres­i­dente Rossi nat­u­ral­mente con­fer­ma che Piom­bi­no tornerà a pro­durre acciaio e svilup­perà anche altre attiv­ità pro­dut­tive e com­mer­ciali e il por­to diven­terà un impor­tante infra­strut­tura logis­ti­ca e che, fat­to non sec­on­dario, si prevede non solo il man­ten­i­men­to del­l’oc­cu­pazione ma, con il prog­et­to a regime, un aumen­to dei posti di lavoro.
Il 5 dicem­bre si era­no già annun­ciati altri prog­et­ti, come quel­lo lega­to alla logis­ti­ca, ai con­tain­er e alla dis­tribuzione di pezzi di ricam­bio (con part­ner giap­pone­si e core­ani) per «fare di Piom­bi­no una stel­la del Mediter­ra­neo» utile anche per esportare elet­trodomes­ti­ci che il grup­po già pro­duce in Fran­cia.
L’ 8 gen­naio si riconosce da parte dei sin­da­cati che la base di parten­za è quel­la del piano indus­tri­ale che Cevi­tal ha più volte sostenu­to di aver pron­to ma che nes­suno ha anco­ra potu­to vedere.
Il 12 gen­naio il Sin­da­co di Piom­bi­no e l’Am­min­is­tra­tore uni­co dell’ Asiu comu­ni­cano che Cevi­tal è inter­es­sa­ta anche a Tap, l’impianto per la pro­duzione del “con­glomix” che si tro­va accan­to alla dis­car­i­ca, e che anzi pen­sa ad uno svilup­po dell’impianto stes­so, così da uti­liz­zar­lo anche per il rici­clag­gio di altri rifiu­ti per la pro­duzione di mate­ri­ali per l’edilizia.
Un salto indi­etro ci por­ta al 29 novem­bre quan­do entra in cam­po l’Ho­tel Cen­trale che, dato che Cevi­tal ha bisog­no di un pun­to di rifer­i­men­to per i fre­quen­ti trasfer­i­men­ti Algeri-Piom­bi­no e per la con­veg­nis­ti­ca e che Rebrab vor­rebbe che questo pun­to di rifer­i­men­to fos­se in pieno cen­tro, sarebbe acquis­ta­to e ristrut­tura­to.
Si potrebbe con­tin­uare ma è del tut­to inutile.
Temi­amo però che la serie dei prog­et­ti e delle inten­zioni con­tin­uerà nel­la più asso­lu­ta incertez­za.
Eppure basterebbe, per toglier­la, un sem­plice gesto: ren­dere pub­bli­co quel pre­lim­inare.
L’oscu­rità scom­par­irebbe e final­mente si vedrebbe la luce, così come tut­ti deside­ri­amo.

2 risposte a “Lucchini: nonostante tutto non è diplomazia aperta”

  1. Mario Rossi says:

    Issad Rebrab ha fat­to l’af­fare del­la vita a com­prare la ormai Ex Luc­chi­ni.
    Il vero inter­esse per Cevi­tal era il por­to; ma quan­do ti capi­ta di com­prare un por­to in Europa?
    La Cevi­tal vol­e­va met­tere il piede nel­la Comu­nità Euro­pea; sono il set­tore ali­menta­re e la logis­ti­ca che gli inter­es­sano vera­mente non l’ac­ciaio.
    Cevi­tal lavor­erà l’ac­ciaio fino a che la mag­gio­ran­za dei lavo­ra­tori ver­rà paga­ta dal­lo sta­to con cas­sa inte­grazione e sol­i­da­ri­età, dopo di che, una vol­ta che avrà pre­so tut­to lo spazio nec­es­sario per la costruzione del­la piattafor­ma logis­ti­ca per l’im­port ed export venderà al migliore acquirente.
    Altro che due forni elet­tri­ci in due anni; in due anni non costru­is­ci un capan­none vuo­to aspet­tan­do tut­ti i titoli abil­i­ta­tivi; per non par­lare dei sicuri ricor­si al TAR che bloc­chereb­bero tut­to.
    Ma in quale parte del mon­do una azien­da fal­li­ta viene acquisi­ta man­te­nen­do prati­ca­mente lo stes­so numero di operai, gli stes­si diri­gen­ti, gli stes­si liv­el­li salar­i­ali?
    Forse c’è qual­cosa che non tor­na; sveg­li­at­e­vi non fate “come son­nam­bu­li sui tet­ti” come scrit­to nel­l’ed­i­to­ri­ale del “Cor­riere Etr­usco”.
    Chissà se dopo le region­ali e forse le politiche con­tin­uer­an­no a man­tenere a casa migli­a­ia di per­sone.
    Chissà se quan­do fini­ran­no i sol­di pub­bli­ci mes­si a dis­po­sizione per Piom­bi­no ci saran­no anco­ra impren­di­tori inter­es­sati a qualche attiv­ità pro­dut­ti­va.
    Ma tan­to alla fine quel­lo che inter­es­sa agli ex lavo­ra­tori Luc­chi­ni è lo stipen­dio, anzi il liv­el­lo, poi si vedrà.

  2. Ho fat­to una scelta diver­sa che per il piom­bi­nese medio può sem­brare un pò avven­ta­ta. Pri­ma di attra­ver­sare un peri­o­do di cig/mobilità o quan­t’al­tro ho prefer­i­to las­cia­re Piom­bi­no e trovare lavoro altrove. Non me la sono sen­ti­ta di far vivere la mia famiglia nel­la totale incertez­za. L’incog­ni­ta nel futuro di Piom­bi­no era tale che mi ha por­ta­to a ques­ta scelta, ho fat­to bene? Ho fat­to male? Oggi non so dare una rispos­ta, l’u­ni­ca cosa che pos­so dire che oggi ho un lavoro che mi per­me­tte di guardare al futuro con una cer­ta tran­quil­lità; se rimane­vo era cig cer­ta per no so quan­to e poi?? Nel cor­so degli anni ho vis­to pas­sare per Piom­bi­no troppe promesse fan­tas­magoriche, trop­pi prog­et­ti faraoni­ci, trop­pa polit­i­ca e pochi fat­ti. Questo mi ha por­ta­to ad essere molto dif­fi­dente ver­so col­oro che si pro­pon­gono come “sal­va­tori del­la patria”. Con­cor­do sul­l’anal­isi che il piom­bi­nese medio ormai si è ada­gia­to sul vivac­chiare con gli ammor­tiz­za­tori sociali, la mag­gio­ran­za non conosce più la lot­ta per il pro­prio pos­to di lavoro, non ha più quel piglio e risolutez­za di un tem­po, ma del resto chi glie lo fa fare con i 1180 euro mesili per una set­ti­mana di lavoro?? E’ un assis­ten­zial­is­mo stile anni ’60/’70 del “mezzogiorno“d’Italia, dove la dis­ug­uaglian­za è evi­dente, i 2000 exLuc­chi­ni sono tute­lati oltre misura, gli “altri” 2000 bhè pazien­za (“ce ne fare­mo una ragione”), non si può mica sal­vare tutti!!!Per chi invece si esalta e si aggrap­pa al pri­mo sal­va­tore che appare sul­la sce­na pro­vo solo una gran pena!! Oggi osser­vo da lon­tano ciò che suc­cede in quel­la che è comunque la mia cit­tà e devo dire che vista dal­l’ester­no la vicen­da Cevi­tal puz­za ancor di più, ci sono troppe cose che non tor­nano, ci sono troppe logiche impren­di­to­ri­ali che non ven­gono rispet­tate. Ma vi pare che un’im­pren­di­tore che ha, a suo dire, le materie prime ed eserci­ta le sue attiv­ità in Pae­si dove ener­gia, cos­to del lavoro, norme ambi­en­tali sono più bassi che in Italia viene a fare acciaio a Piom­bi­no? No, non mi con­vince!! Pos­so capire l’in­ter­esse per il por­to ma non per l’ac­ciaio!! Comunque spero di sbagliar­mi e che tut­to si risol­va pos­i­ti­va­mente per la mia cit­tà, non cer­to per quel­li che la scor­sa estate era­no feli­ci di andare in cig/solidarietà così pote­vano andare al mare tut­ti i giorni.

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