Mancano sei giorni ma non sta succedendo niente

PIOMBINO 23 giug­no 2017 — Come ave­va­mo promes­so quan­do abbi­amo sospe­so il nos­tro pre­sidio, siamo tor­nati! Indeco­rosi e irri­den­ti come sem­pre!
Dove erava­mo rimasti? .… Ah sì, man­ca­vano dod­i­ci giorni alla fine del­la legge Marzano. Oggi ne man­cano sei!
Cosa è suc­ces­so nel frat­tem­po? NULLA! … Se si escludono due teatri­ni del potere, con per­son­ag­gi di varia caratu­ra polit­i­ca che han­no spar­so promesse e fal­so ottimis­mo, nel­la sper­an­za di con­tin­uare a man­tenere dormi­en­ti le coscien­ze dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni di Piom­bi­no e del­la Val di Cor­nia. Anche da Roma, al tavo­lo dell’indotto tante dichiarazioni di prin­ci­pio, tan­ti fare­mo, brigher­e­mo, tro­ver­e­mo fon­di, ma nes­suna sostan­za, se si esclude una boc­ca­ta d’ossigeno per chi ha esauri­to gli ammor­tiz­za­tori sociali.
Ma… e i sin­da­cati? Aspet­tano pazien­te­mente che qual­cuno si deg­ni di spie­gar loro cosa suc­cede, sen­za che abbiano il cor­ag­gio di “dis­tur­bare il manovra­tore”. L’unico sus­sul­to di con­sapev­olez­za del loro ruo­lo è sta­to quel­lo di con­vo­care per lunedì 26 alle 15:30 un con­siglio di fab­bri­ca aper­to, al quale invi­ti­amo forte­mente i lavo­ra­tori a parte­ci­pare.
Noi con­tinuiamo a far pre­sente che i tem­pi a dis­po­sizione sono ormai ridot­tis­si­mi e all’orizzonte vedi­amo tre rischi con­creti, tut­ti gra­vi­di di con­seguen­ze:

  • Non suc­cede asso­lu­ta­mente niente e Cevi­tal diviene pro­pri­etaria a pieno tito­lo di tutte le aree. Le con­seguen­ze saran­no licen­zi­a­men­ti di mas­sa a breve, insta­bil­ità eco­nom­i­ca totale, impos­si­bil­ità di piani­fi­care un qualunque svilup­po per Piom­bi­no.
  • Viene fir­ma­to un accor­do tra Gov­er­no e Cevi­tal nel quale si pro­ro­ga per breve tem­po la sorveg­lian­za com­mis­sar­i­ale, con il tac­i­to accor­do che ci si accon­tenterà di promesse da parte di Cevi­tal. Alla fine si ripro­por­rà lo stes­so sce­nario.
  • In entram­bi i casi la deci­sione arri­va all’ultimo min­u­to, e i lavo­ra­tori saran­no chia­mati ad esprimer­si con un sì od un no su accor­di che non conoscono e con il soli­to ricat­to “o così o tut­ti a casa”.

Noi non ci sti­amo! Di fronte a questi rischi, che giu­dichi­amo molto con­creti, di fronte alle com­plic­ità delle forze di gov­er­no, vere respon­s­abili di ques­ta situ­azione, di fronte all’atteggiamento rin­un­ci­atario delle forze sin­da­cali, di fronte alla rasseg­nazione di una parte dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni e all’opportunismo di altri che sper­a­no di trarre van­tag­gi per­son­ali, noi ci schieri­amo con­tro.
I giorni 24 e 25 torner­e­mo di nuo­vo in piaz­za Cap­pel­let­ti, per con­tin­uare la nos­tra opera di denun­cia, per spie­gare a chi anco­ra non ha chiara la situ­azione, per gri­dare la nos­tra rab­bia e la nos­tra volon­tà di lot­ta, per dis­cutere con chi­unque lo voglia nuove inizia­tive di mobil­i­tazione e di pres­sione ver­so chi ha ruoli deci­sion­ali in ques­ta vicen­da.
I LAVORATORI DI PIOMBINO NON SI SONO MAI ARRESI.
POSSONO ESSERE STATI SCONFITTI, MA MAI HANNO RINUNCIATO A LOTTARE FINO ALLULTIMO.
NOI SIAMO GLI EREDI DI QUELLO SPIRITO E A TUTTI I LAVORATORI DICIAMO: RISCOPRITE ANCHE IN VOI QUESTO SPIRITO, NON FACCIAMOCI SCHIACCIARE, DIFENDIAMO IL NOSTRO LAVORO, IL NOSTRO FUTURO, LA NOSTRA DIGNITÀ.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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