Meetup Piombino 5 Stelle sull’acqua pubblica

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pervenuta in redazione

Acqua pub­bli­ca. Remu­ner­azione del cap­i­tale investi­to abro­ga­ta dal ref­er­en­dum del 2011. Per­ché allo­ra i cit­ta­di­ni pagano anco­ra la stes­sa bol­let­ta? A ques­ta doman­da dovreb­bero rispon­dere i comu­ni che com­pon­gono ATO5 (Autorità di ambito Ter­ri­to­ri­ale Otti­male) rel­a­ti­vo alla cos­ta toscana. Ma andi­amo con ordine.

 Nel luglio del 2011 qua­si 27 mil­ioni di ital­iani han­no demo­c­ra­ti­ca­mente deciso che l’acqua è un bene pub­bli­co e la “remu­ner­azione del cap­i­tale investi­to”, il 7% che poi incide sul­la bol­let­ta in modo cumu­la­ti­vo, in val­ori che oscil­lano dal 9% al 15% in base alla ges­tione del servizio idri­co, non deve essere più inseri­ta nel cal­co­lo del­la tar­if­fa. Ad oggi, a dis­tan­za di mesi da quel ref­er­en­dum, risul­ta che in tut­ta Italia nes­sun gestore del servizio idri­co abbia appli­ca­to tale nor­ma­ti­va, riducen­do le tar­iffe. Il Forum Ital­iano dei movi­men­ti per l’acqua pub­bli­ca ha quin­di pro­mosso una cam­pagna di “Obbe­dien­za Civile”, in cui sostanzial­mente si attua una pro­pos­ta di auto?regolamentazione vol­ta ad inti­mare ai gestori del servizio idri­co l’applicazione del risul­ta­to ref­er­en­dario, aiu­tan­do i cit­ta­di­ni a far valere i pro­pri legit­ti­mi dirit­ti.

Anche nel nos­tro ter­ri­to­rio, il Comi­ta­to Acqua Pub­bli­ca Val di Cor­nia ha con­seg­na­to il 22 agos­to 2012 ad ASA e ATO5 le richi­este di riduzione del­la bol­let­ta del­l’ac­qua a segui­to del­l’e­si­to ref­er­en­dario, sot­to­scritte da 132 cit­ta­di­ni del­la Val di Cor­nia. Arriv­i­amo alle risposte: ASA sta con­tin­uan­do a cal­co­lare le bol­lette car­i­can­dole anche sul­la parte del­la remu­ner­azione del cap­i­tale investi­to abro­ga­ta dal ref­er­en­dum, ma affer­ma che non può far altro che appli­care quan­to dis­pos­to dal­l’or­gan­is­mo del­e­ga­to a decidere in mate­ria di tar­iffe, cioè ATO. Dunque l’illegittimità viene ammes­sa, sep­pur incol­pan­do altri organ­is­mi di tale situ­azione.

L’ATO è un organ­is­mo che esprime la volon­tà dei sin­daci dei comu­ni che com­pon­gono quel ter­ri­to­rio, quin­di sono i sin­daci a decidere che i cit­ta­di­ni devono con­tin­uare a pagare la quo­ta ille­git­ti­ma ai pri­vati. Per­ché i nos­tri Sin­daci, che tan­to si sono impeg­nati in cam­pagna elet­torale a favore del ref­er­en­dum, anziché schier­ar­si come “garan­ti” del­la volon­tà dei cit­ta­di­ni, con­sci del­lo stra­or­di­nario risul­ta­to demo­c­ra­ti­ca­mente ottenu­to, fan­no di tut­to per van­i­fi­care la volon­tà popo­lare?

Meet­up Piom­bi­no 5 Stelle

Una risposta a “Meetup Piombino 5 Stelle sull’acqua pubblica”

  1. Roberto Castigliani says:

    A mio per­son­ale parere l’ac­qua non puo essere ven­du­ta; ne siamo tut­ti pro­pri­etari. Sono con­corde con tutte quelle per­sone che si ribel­lano alle bol­lette del­l’ASA evaden­do cifre assurde cal­co­late come accon­ti e non come effet­tivi con­su­mi. Poi c’è da dire che in caso di dis­per­sioni involon­tarie bas­ta una guarnizione e se ne van­no centi­na­ia di metri cubi di acqua . Inoltre mi piac­erebbe sapere quale autorità la soci­età pri­va­ta ha di emet­tere multe anche salate in deter­mi­nate situ­azioni
    Sono con­corde al paga­men­to delle manuten­zioni delle tubazioni, delle rot­ture ma a non pagare i metri cubi di acqua per­si. Cer­to, ci devono essere delle lim­i­tazioni di spre­co ma questo è un prob­le­ma risolvi­bile.
    La rab­bia di migli­a­ia di famiglie è di sen­tir­si dire dagli enti pri­vati che se non paghi ti chi­u­do l’ac­qua. Pen­si­amo a quei pen­sion­ati che van­no avan­ti con 500 euro al mese e gli arri­va una bol­let­ta di 250 euro.

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