Mettiamo in guarda il PD dalle trattative di vertice

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 21 luglio 2019 — Più di un mese è trascor­so dalle elezioni ammin­is­tra­tive ed europee e dal­la stor­i­ca scon­fit­ta di Piom­bi­no e il Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co (PD) nel nos­tro ter­ri­to­rio sten­ta ad aprire una dis­cus­sione vera.
Una scon­fit­ta che per dimen­sioni e com­para­zione con i risul­tati pos­i­tivi rag­giun­ti in tan­ti Comu­ni del­la Toscana rap­p­re­sen­ta un caso da anal­iz­zare con estrema seri­età e rig­ore, insieme alla nec­es­saria rior­ga­niz­zazione per affrontare una quo­tid­i­an­ità che richiede una forte pre­sen­za. Per la pri­ma vol­ta nel­la sto­ria il Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co ha l’onere di essere par­ti­to di oppo­sizione nel Comune capolu­o­go del­la Val di Cor­nia, un fat­to che che cam­bia rad­i­cal­mente gli equi­lib­ri di gov­er­no di tut­to il ter­ri­to­rio. Anche per questo dob­bi­amo rior­ga­niz­zarci, per essere un vali­do col­lante tra le ammin­is­trazioni dove siamo rius­ci­ti ad esprimere il sin­da­co e con i grup­pi con­sil­iari lad­dove questo non è accadu­to, uti­liz­zan­do i prossi­mi cinque anni per ricostru­ire cred­i­bil­ità e pro­poste, anche facen­do emerg­ere le evi­den­ti con­trad­dizioni che già in questo pri­mo mese ven­gono chiara­mente per­cepite.
Quel­la che ravvisi­amo con urgen­za e come pri­or­ità è la ricos­ti­tuzione del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co ter­ri­to­ri­ale per recu­per­are il pro­prio ruo­lo di autono­mia, autorev­olez­za e gui­da anche nel rap­por­to con i ter­ri­tori con cui occorre dialog­a­re profi­cua­mente per affrontare i prob­le­mi comu­ni di gov­er­no, dal­la san­ità, allo svilup­po, all’urbanistica.
L’analisi del voto ammin­is­tra­ti­vo resti­tu­isce un risul­ta­to inconfutabile: dove il Par­ti­to c’è sta­to, con le varie par­ti­co­lar­ità e sfac­cettature il risul­ta­to pos­i­ti­vo è sta­to rac­colto, anche nel Comune di Suvere­to, dove sebbene non si sia preval­so è usci­to comunque un par­ti­to com­pat­to, raf­forza­to e ric­co di pro­poste.
A Piom­bi­no invece, nonos­tante la gen­erosità di Anna Tem­pes­ti­ni ed il suo spir­i­to di servizio, il Par­ti­to ha scon­ta­to anni di lac­er­azioni che ne han­no ridot­to l’in­ci­siv­ità di fronte a temi politi­ci e scelte da com­piere che quo­tid­i­ana­mente ci veni­vano poste dai cit­ta­di­ni.
Sul come uscire da ques­ta situ­azione ci siamo a lun­go inter­ro­gati, purtrop­po poco negli organ­is­mi di Par­ti­to e nelle assem­blee degli iscrit­ti, rin­un­cian­do a quel sano con­fron­to den­tro e fuori il PD che oggi più che mai è vitale. Su questo pen­si­amo di inter­pretare il pen­siero di larga parte del nos­tro elet­tora­to che non sa, di pre­ciso, cosa stia succe­den­do den­tro il PD.
Si intu­isce, dal­la stam­pa ma non solo, che ci siano trat­ta­tive di ver­tice in cor­so dalle quali vogliamo met­tere in guardia e fare appel­lo alla intera classe diri­gente del PD, affinché dopo un cam­bi­a­men­to così rad­i­cale come quel­lo che sti­amo viven­do in Val di Cor­nia la ricostruzione ripar­ta dai prob­le­mi da affrontare insieme e dal con­fron­to con gli organ­is­mi dep­u­tati alla dis­cus­sione e con la soci­età e non la ripropo­sizione di un accor­do tra cor­ren­ti come quel­lo del 2017, che ha prodot­to l’attuale asset­to politi­co, molto incen­tra­to sulle fig­ure e molto poco sulle neces­sità e carat­ter­is­tiche deci­sive per adem­piere al meglio al ruo­lo di gui­da con spir­i­to riformista che è nor­male aspet­tar­si dal­la classe diri­gente di un par­ti­to politi­co.
C’è bisog­no di soluzioni che diano real­mente il sen­so di un par­ti­to che si rimette in cam­po apren­do una dis­cus­sione vera figlia di un aut­o­crit­i­ca pos­i­ti­va, con l’in­ten­to di guardare avan­ti.

Un grup­po di diri­gen­ti, iscrit­ti, sim­pa­tiz­zan­ti, con­siglieri comu­nali ed ammin­is­tra­tori dei Comu­ni del­la Fed­er­azione Val di Cor­nia Elba

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