Mobilitazione non  solo per la cassa integrazione

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 11 otto­bre 2018 — Per i lavo­ra­tori di Afer­pi e per le  aziende del­l’in­dot­to anco­ra pre­sen­ti nel­la ex Luc­chi­ni   rite­ni­amo indis­pens­abile  una pro­ro­ga del­l’at­tuale decre­to sug­li ammor­tiz­za­tori sociali. Altre strade per­cor­ri­bili, come la Cigs del­la Regione Toscana, las­ci­amole alle realtà che non han­no altri stru­men­ti da pot­er uti­liz­zare. Ma la tem­at­i­ca del­l’am­mor­tiz­za­tore non può e non  deve essere l’u­ni­co argo­men­to  del­l’in­con­tro con  il gov­er­no, dob­bi­amo preparar­ci ad ogni sce­nario.
Sarebbe oppor­tuno  iniziare a val­utare tut­ti gli sce­nari, anche quel­li che han­no reso pos­si­bile con­clud­ere la verten­za Ilva.
Come sin­da­ca­to, in questi anni, abbi­amo chiesto e  con­tinuiamo a chiedere:

  • la revi­sione del­l’at­tuale legge sull’ amianto;
  • l’us­ci­ta volon­taria incen­ti­va­ta;
  • come area di crisi com­p­lessa, che si inizi seri­amente ad uti­liz­zare stru­men­ti diver­si  per le uscite e le entrate nel mon­do del lavoro per tutte le cat­e­gorie.

Il gov­er­no, dal can­to suo,  deve inter­venire con mis­ure stra­or­di­nar­ie poiché nel ter­ri­to­rio la crisi è  dram­mat­i­ca.
Le boni­fiche del SIN, promesse dai vari politi­ci di turno, non sono mai par­tite; se ne deve occu­pare lo Sta­to che è pre­sente dal 1992. Così come per le infra­strut­ture: il por­to, la ss 398, la fer­rovia. Sen­za una forte richi­es­ta da parte di tut­ti i cit­ta­di­ni e dei lavo­ra­tori, non solo di Afer­pi, questo ter­ri­to­rio è des­ti­na­to a sce­nari bui per anco­ra molti anni.
Par­lare di  mobil­i­tazione può essere gius­to ma   non  solo per gli ammor­tiz­za­tori sociali, si deve dare voce alle esi­gen­ze di un intero ter­ri­to­rio.

Seg­rete­ria provin­ciale UGL 

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