Nessun incontro da Calenda il 15 marzo

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 10 mar­zo 2017 — L’ incon­tro a Roma pre­so il MISE tra min­istro Cal­en­da e Cevi­tal, pre­vis­to per il 15 mar­zo, non ci sarà per indisponi­bil­ità dell’ azien­da. Al momen­to non c’è neanche l’ indi­cazione di una data alter­na­ti­va cer­ta (forse alla fine del mese). La cosa non ci sor­prende affat­to. Si con­fer­ma la strate­gia Afer­pi: arrivare al 30 giug­no sen­za impeg­ni, per poi dis­porre a piaci­men­to degli impianti, delle aree e del­la mano d’opera, met­ten­do la cit­tà con le spalle al muro sot­to il ricat­to occu­pazionale.
Al Coor­di­na­men­to Art 1 – Camp­ing CIG e all’ UGL­Met , che pun­ta­vano ad andare ugual­mente il 15 a Roma, è sta­ta nega­ta l’ autor­iz­zazione di man­i­festare sot­to la sede del MISE. Non bas­ta la pre­sa per i fondel­li di Rebrab: ci si mette anche il gov­er­no PD, con la chiusura autori­taria degli spazi demo­c­ra­ti­ci per il dis­senso , in negazione dei prin­cipi cos­ti­tuzion­ali.
Men­tre i fin­ti illusi e i veri col­lusi atten­dono un altro incon­tro (e poi un altro rin­vio e altre vuote promesse), noi con­tin­uer­e­mo il nos­tro pre­sidio in cit­tà (nel­la foto a sin­is­tra) fino al 14 mar­zo, come pro­gram­ma­to, per infor­mare i lavo­ra­tori e la popo­lazione, per sol­lecitare e orga­niz­zare la pre­sen­za in mas­sa a Roma in occa­sione del prossi­mo incon­tro al MISE  e soprat­tut­to per lo sciopero del 24 mar­zo, che dovrà essere, in Val di Cor­nia, uno sciopero gen­erale di tutte le cat­e­gorie, per­chè è qui che la chiusura delle acciaierie sig­nifi­ca inevitabil­mente mis­e­ria per tut­ti.
Le “par­ti in com­me­dia” (o meglio, “in dram­ma”) sono ormai chiare: c’è il cat­ti­vo (Rebrab), ci sono i col­lusi (gov­er­no e ammin­is­trazioni PD) e i servi scioc­chi (tut­ti col­oro che all’ inter­no delle orga­niz­zazioni sin­da­cali impedis­cono da due anni la mobil­i­tazione del­la cit­tà ). Noi vogliamo restare tra col­oro che ten­tano di ricostru­ire l’ unità dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni con la mobil­i­tazione e con le pro­poste, per resistere alla dis­truzione degli impianti, del lavoro e del futuro e per ricostru­ire una Repub­bli­ca real­mente fon­da­ta sul lavoro, come impone l’ arti­co­lo 1 del­la Cos­ti­tuzione ital­iana.

COORDINAMENTO ART. 1 – CAMPING CIG

Una risposta a “Nessun incontro da Calenda il 15 marzo”

  1. Leonardo Mezzacapo says:

    Impedire la ven­di­ta degli impianti del­l’ac­ciaieria, questo è ciò che va fat­to. Occorre las­cia­re acce­sa la sper­an­za che da quei vec­chi impianti, molti dei quali sono solo rot­tame invendibile e solo alcu­ni recu­per­abili, pos­sa rinascere una mod­er­na e fun­zionale acciaieria elet­tri­ca, capace di pro­durre con un solo forno 1.100.000 ton­nel­late di acciaio all’an­no. Questo è ciò che andrà fat­to e pri­ma ce ne ren­di­amo con­to e minore sarà il tem­po che get­ter­e­mo al ven­to. Fare meno ma fare, con cor­ag­gio e guardan­do al futuro.

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