Niente di buono né nel presente né nel futuro

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PIOMBINO 19 gen­naio 2020 — Men­tre, dopo l’in­con­tro al MiSE, le nos­tre isti­tuzioni più o meno locali fan­no a spal­late per pren­der­si i mer­i­ti di non si sa cosa e tut­ti si stan­no met­ten­do in fer­vi­da e ottimisti­ca atte­sa per la pre­sen­tazione del piano indus­tri­ale di JSW Steel Italy Piom­bi­no che dovrebbe avvenire in set­ti­mana prossi­ma, come se il fat­to che un colos­so del­l’ac­ciaio come JSW sì sia pre­so fino all’ul­ti­mo giorno dei 18 mesi per pre­sentare un piano che sul­la car­ta dovrebbe essere da un mil­iar­do di euro, non fos­se un seg­nale di per sé già abbas­tan­za neg­a­ti­vo, in pochi stan­no ascoltan­do i seg­nali che arrivano da den­tro lo sta­bil­i­men­to e che non las­ciano invece pre­sa­gire niente di buono all’oriz­zonte.
Le manuten­zioni ai treni, sbandier­ate sul­la stam­pa in occa­sione delle feste, non sono state altro che toppe messe a situ­azioni che rischi­a­vano di non per­me­t­tere la riparten­za dei treni. Treni che quan­do lam­i­nano lo fan­no con sem­pre mag­giori dif­fi­coltà, legate appun­to ad una totale man­can­za di una seria manuten­zione pro­gram­ma­ta e con inter­ven­ti effet­tuati recu­peran­do vec­chie par­ti mec­ca­niche ed elet­triche in altre porzioni di impianto o negli impianti dismes­si. Non par­liamo poi del­la situ­azione in cui si trovano a lavo­rare gli oper­a­tori, vis­to che anche il ves­tiario scarseg­gia. Ves­tiario che gio­ca un ruo­lo fon­da­men­tale sul­la sicurez­za. Già, par­liamo di sicurez­za. In questi giorni non sono man­cati infor­tu­ni, for­tu­nata­mente di lieve entità, ma che molto spes­so richiedono il trasporto diret­to al Pron­to Soc­cor­so, per il sem­plice fat­to che l’in­fer­me­ria è aper­ta solo a par­tire dalle 8 fino alle 17 dal lune­di al ven­erdì. Cer­to lo sap­pi­amo, l’at­tuale forza lavoro non impone per legge la pre­sen­za di un’in­fer­me­ria aper­ta 24 ore e 7 giorni su 7, ma il buon sen­so mag­a­ri lo dovrebbe sug­gerire. Come dovrebbe sug­gerire di rifornire rego­lar­mente le cas­sette di pri­mo soc­cor­so sug­li impianti. Per non par­lare del posizion­a­men­to, che sarebbe ancor più utile, di almeno un defib­ril­la­tore per ogni impianto. Ecco anche questi sono seg­nali che andreb­bero ascoltati, e che dovreb­bero far riflet­tere su quel­lo che potrà essere il futuro di ques­ta fab­bri­ca. Noi con­tinuiamo però a chiedere con forza che a Piom­bi­no si torni a colare acciaio, e lo si fac­cia in maniera eco­logi­ca­mente sosteni­bile fuori dal­la cit­tà. Ma l’u­ni­ca soluzione che pos­sa portare ad un piano indus­tri­ale serio e ad un avvio delle boni­fiche appare chiaro ormai che sia una nazion­al­iz­zazione del­la fab­bri­ca.

Rifon­dazione Comu­nista Cir­co­lo di Piom­bi­no

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