Noi appoggiamo il referendum su RIMateria

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 13 otto­bre 2018 — L’alleanza fra cit­tà e fab­bri­ca, fra lavoro e ambi­ente, a tutela del­la salute degli operai e del­la popo­lazione (vedi reg­istro tumori), è da sem­pre uno degli obbi­et­tivi pri­mari che il Coor­di­na­men­to Art.1‑Camping CIG si pone, in vista delle urgen­ti boni­fiche, indis­pens­abili per recu­per­are i posti di lavoro per­du­ti nell’indotto e per diver­si­fi­care econo­mia e occu­pazione nel­la Val di Cor­nia e costru­ire un futuro nuo­vo. Ecco quin­di che cosa pen­si­amo a propos­i­to del dibat­ti­to in cor­so a Piom­bi­no su boni­fiche e dis­car­i­ca.
Per quan­to riguar­da il meto­do da adottare per assumere le deci­sioni del caso, il Coor­di­na­men­to Art.1‑Camping CIG, nel quadro di una aus­pi­ca­bile mobil­i­tazione gen­erale per un avvio tem­pes­ti­vo di sman­tel­la­men­ti di vec­chi impianti, asportazione dei cumuli di rifiu­ti abu­si­va­mente sver­sa­ti e boni­fiche del SIN, appog­gia anche la richi­es­ta di svol­gere il ref­er­en­dum, quale stru­men­to impor­tante, benché non esclu­si­vo, di democrazia parte­ci­pa­ti­va a dis­po­sizione dei cit­ta­di­ni e delle isti­tuzioni. Una dis­cus­sione vas­ta e appro­fon­di­ta potrà arginare gli indub­bi rischi pre­sen­ti di stru­men­tal­iz­zazioni elet­toral­is­tiche, a pochi mesi dalle elezioni comu­nali del 2019.
Per quan­to riguar­da il mer­i­to del­la ques­tione, si ril­e­va come la nasci­ta di RIMa­te­ria, quale stru­men­to al servizio delle boni­fiche del Sito di inter­esse nazionale (SIN) di Piom­bi­no, risul­ti forte­mente mes­sa in dis­cus­sione anche dal fat­to che tali boni­fiche non sono mai decol­late. Intan­to, però, la dis­car­i­ca di RIMa­te­ria incam­era quan­ti­ta­tivi notevoli di rifiu­ti indus­tri­ali non cer­to prove­ni­en­ti dal SIN locale. La pro­gres­si­va pri­va­tiz­zazione di quote soci­etarie di RIMa­te­ria accel­era ovvi­a­mente ques­ta ten­den­za, in osse­quio alle leg­gi del prof­it­to; la pre­sen­za di pri­vati eserciterà in ogni caso un pre­pon­der­ante peso neg­a­ti­vo nelle scelte azien­dali. Quin­di, no alla costruzione di una nuo­va dis­car­i­ca da 2,5 mil­ioni di metri cubi dimen­sion­a­ta a recepire una gran quan­tità di rifiu­ti da tut­ta Italia, come frut­to pro­prio del­la log­i­ca pri­va­tis­ti­ca del mer­ca­to dei rifiu­ti, in una zona che fra l’al­tro non è adat­ta. I rifiu­ti indus­tri­ali futuri, prodot­ti da Jsw, poi, dovran­no essere gesti­ti da RIMa­te­ria, la quale deve essere un’azienda pub­bli­ca.
I tem­pi e le modal­ità del­la parten­za di RIMa­te­ria fan­no pen­sare che l’obbiettivo del­la stes­sa sia quel­lo di rip­i­anare il grave deb­ito ered­i­ta­to da Asiu, obbi­et­ti­vo evi­den­te­mente pri­or­i­tario in cor­so di persegui­men­to. La situ­azione dei dipen­den­ti di RIMa­te­ria, i quali, a dif­feren­za dei loro col­leghi, non furono assor­biti da SEI Toscana, viene spes­so usa­ta per esercitare il con­sue­to ricat­to occu­pazionale. In ogni caso ad essi deve essere garan­ti­to il dirit­to al lavoro nelle boni­fiche del SIN, che devono essere avvi­ate e sostenute da un cor­poso inter­ven­to pub­bli­co, per il quale va incalza­to il gov­er­no (sal­vo rival­sa suc­ces­si­va sui respon­s­abili dell’ inquina­men­to); nel­la dep­re­ca­bile ipote­si che le boni­fiche non decolli­no, tale dirit­to al lavoro deve comunque essere garan­ti­to medi­ante assor­bi­men­to in SEI Toscana.
Smet­tere di incam­er­are rifiu­ti non prove­ni­en­ti dal SIN locale e avviare invece sman­tel­la­men­ti e boni­fiche, uti­liz­zan­do da subito almeno i 50 mil­ioni stanziati nel 2015, come richiesto da Legam­bi­ente, deve essere l’impegno pri­or­i­tario del min­is­tero del­l’am­bi­ente e di tutte le isti­tuzioni pub­bliche locali e region­ali coin­volte. Sen­za dimen­ti­care che tali isti­tuzioni por­tano gravi respon­s­abil­ità per il cita­to deb­ito Asiu, come pure per non aver vig­i­la­to sul­l’ac­cu­mu­lo di immen­si deposi­ti di inquinan­ti nel­l’area indus­tri­ale, nonos­tante che alcu­ni sogget­ti lungimi­ran­ti soll­evassero il prob­le­ma pure negli anni trascor­si, men­tre purtrop­po i sin­da­cati e la mag­gio­ran­za dei lavo­ra­tori e del­la popo­lazione tace­vano.

Coor­di­na­men­to Art.1‑Camping CIG

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