Nomadelfia, mostra fotografica di Enrico Genovesi

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PIOMBINO 8 agos­to 2019 — Saba­to 10 agos­to ore 18 a Casa Esagono (Barat­ti, Livorno) vernissage del­la mostra “Nomadelfia” di Enri­co Gen­ovesi, fotografo che 1984 ded­i­ca i pro­pri lavori  al reportage a sfon­do sociale su sto­rie ital­iane.
Nomadelfia nasce dai ter­mi­ni gre­ci nomos e adel­phia, che sig­nif­i­cano “dove la fra­ter­nità è legge”. Nomadelfia è un popo­lo comu­ni­tario, più che una comu­nità. Un pic­co­lo popo­lo con una sua Cos­ti­tuzione che si basa sul Van­ge­lo. È sit­u­a­ta vici­no alla cit­tà di Gros­se­to in Toscana. Fon­da­ta nel 1948 nell’ex cam­po di con­cen­tra­men­to di Fos­soli da don Zeno Salti­ni, il suo scopo: dare un papà e una mam­ma ai bam­bi­ni abban­do­nati.
Nomadelfia ha una sua sto­ria, una sua cul­tura, una sua legge, un suo lin­guag­gio, un suo cos­tume di vita, una sua tradizione. È una popo­lazione con tutte le com­po­nen­ti: uomi­ni, donne, sac­er­doti, famiglie, figli. Per lo Sta­to è un’as­so­ci­azione civile orga­niz­za­ta sot­to for­ma di coop­er­a­ti­va di lavoro, per la Chiesa è una par­roc­chia e un’as­so­ci­azione pri­va­ta tra fedeli. Attual­mente con­ta cir­ca 300 per­sone, 50 famiglie sud­di­vise in 11 grup­pi, di cui qua­si la metà bam­bi­ni e ragazzi, parte pul­sante del­la comu­nità.
In Nomadelfia tut­ti i beni sono in comune. Le risorse eco­nomiche proven­gono dal lavoro, dai con­tribu­ti assis­ten­ziali per i figli accolti, e dal­la provvi­den­za, spe­cial­mente attra­ver­so le attiv­ità di apos­to­la­to: stam­pa, ser­ate, incon­tri.
Nel­lo spir­i­to dei con­sigli evan­geli­ci la popo­lazione di Nomadelfia con­duce una vita carat­ter­iz­za­ta da “sobri­età”, cioè sec­on­do le vere esi­gen­ze umane. In Nomadelfia non cir­colano sol­di. Non ci sono negozi ma soltan­to mag­a­zz­i­ni. I generi ali­men­ta­ri ven­gono dis­tribuiti ai grup­pi famil­iari in pro­porzione al numero delle per­sone e sec­on­do le neces­sità dei sin­goli. Anche per i vesti­ti i nomadelfi attin­gono dal mag­a­zz­i­no, nei lim­i­ti delle reali neces­sità.
L’appuntamento è per le ore 18 a Casa Esagono, con un aper­i­ti­vo offer­to da BACO. La mostra sarà vis­itabile fino al 23 agos­to, dal mart­edì alla domeni­ca dalle 16 alle 19.

BACO Archiv­io Vit­to­rio Giorgi­ni

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