FORTI CONTRASTI CON IL GOVERNO. LA DESTITUZIONE DEL WALI DI BEJAIA

Non c’è pace in Algeria per monsieur Issad Rebrab

Fiorenzo Bucci

PIOMBINO, 12 dicem­bre 2016 – Una con­sid­er­azione tante volte espres­sa, carte alla mano, su Stile Libero tro­va pun­tuale con­fer­ma, in questi giorni, nelle pagine di diver­si media algeri­ni. I quali pro­pon­gono ai loro let­tori un testo pres­soché sim­i­le, forse sol­lecita­to da un’agenzia o da una veli­na. In esso si può leg­gere che «Il più impor­tante investi­tore estero Issad Rebrab ha dif­fi­coltà a recepire i fon­di nec­es­sari per real­iz­zare i pro­pri prog­et­ti in Italia. Le banche europee sono infat­ti restie a con­cedere cred­i­to al grup­po Cevi­tal per i prob­le­mi politi­ci che esso incon­tra nel pro­prio paese. Issad Rebrab ha richiesto agli isti­tu­ti di cred­i­to un mil­iar­do di dol­lari per finanziare la ristrut­turazione del­la fab­bri­ca siderur­gi­ca di Piom­bi­no acquis­ta­ta da Luc­chi­ni nel 2014”.
Va rib­a­di­to che la con­sis­ten­za eco­nom­i­ca di uno dei più ric­chi impren­di­tori africani non è in dis­cus­sione. Men­tre con­viene sot­to­lin­eare, anco­ra una vol­ta, che le ostil­ità del gov­er­no algeri­no, in par­ti­co­lare di alcu­ni min­istri, nei con­fron­ti del mag­nate di Cevi­tal sono con­sis­ten­ti e, in una econo­mia di crisi con scelte forte­mente autarchiche da parte del­la classe polit­i­ca al potere, esse osta­colano forte­mente la pos­si­bil­ità di esportazione di cap­i­tali da parte di Rebrab.
Le notizie sul brac­cio di fer­ro tra l’imprenditore e il gov­er­no negli ulti­mi giorni han­no avu­to spazi sig­ni­fica­tivi sug­li organi di infor­mazione nordafricani.
Alcu­ni media, mai ostili a Rebrab, per non par­lare di Lib­erté, gior­nale di casa Cevi­tal, han­no rifer­i­to di pre­mi e di suc­ces­si in Fran­cia con gli elet­trodomes­ti­ci del­la Brandt che il patron vor­rebbe portare ai liv­el­li dei mag­giori pro­dut­tori europei. E neanche trop­po velata­mente han­no azzarda­to un con­fron­to con l’Italia dove invece il grup­po Cevi­tal sten­ta ad attuare i pro­gram­mi che ha indi­ca­to. Ma non è trop­po igno­ta la causa delle due diverse situ­azioni e del diver­so atteggia­men­to di pos­si­bili finanzi­a­tori. Basti solo pen­sare che Brandt è sta­ta ril­e­va­ta da Rebrab in altri tem­pi e in una situ­azione assai diver­sa nei rap­por­ti tra il mag­gior grup­po indus­tri­ale e la classe polit­i­ca al potere in Alge­ria. Anche se le diver­gen­ze, soprat­tut­to col min­istro dell’industria Abdel­slam Bou­chouareb, sono iniziate o comunque si sono inten­sifi­cate pro­prio al momen­to dell’acquisto di Brandt.

I con­trasti rifer­i­ti dai gior­nali algeri­ni
Oggi, dal­la let­tura degli organi di infor­mazione del paese, emerge un quadro non ras­si­cu­rante per gli inves­ti­men­ti di Rebrab il quale – va ones­ta­mente ril­e­va­to – è sta­to vit­ti­ma di com­por­ta­men­ti incon­cepi­bili per le nos­tre abi­tu­di­ni. Il rifer­i­men­to è al diniego all’in­gres­so del patron ad un meet­ing tra impren­di­tori algeri­ni e ingle­si orga­niz­za­to a mag­gio dall’ambasciata bri­tan­ni­ca e di cui Cevi­tal era anche uno degli spon­sor.

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Ali Had­dad, pres­i­dente di Fce, la Con­find­us­tria alge­ri­na

Oppure alla sen­ten­za del­la mag­i­s­tratu­ra che ha strap­pa­to ad una soci­età del­la galas­sia Cevi­tal, il polo media­ti­vo El Khabar, già di fat­to acquis­ta­to ed in parte paga­to. Un pro­nun­ci­a­men­to che ha avu­to strasci­chi e che, sec­on­do alcu­ni fonti, sarebbe costa­to a Rebrab l’equivalente di 38 mil­ioni di euro per una caparra che, a com­praven­di­ta annul­la­ta, non sarebbe sta­ta anco­ra resti­tui­ta.
In questi giorni la ten­sione non accen­na a diminuire. Un nuo­vo forum di investi­tori africani (3000 pre­sen­ze con oltre 800 impren­di­tori prove­ni­en­ti da diver­si pae­si del con­ti­nente) è sta­to carat­ter­iz­za­to dall’assenza di Issad Rebrab ad una inau­gu­razione che ha invece vis­to la mas­s­ic­cia pre­sen­za di qual­i­fi­cati espo­nen­ti del gov­er­no. Ali Had­dad, il pres­i­dente del­la orga­niz­zazione Fce, la Con­find­us­tria alge­ri­na, pro­motrice dell’evento, si è sforza­to di rib­adire che comunque “Rebrab sarebbe sta­to il ben­venu­to”. E del resto Had­dad con­cetti sim­ili ha espres­so anche in pas­sato in altri momen­ti non facili per il patron di Cevi­tal.
La tes­ta­ta di ori­en­ta­men­to fil­o­gov­er­na­ti­vo Alg24 scrive oggi, rifer­en­dosi a Ali Had­dad, di “immi­nent départ de la tête de l’or­gan­i­sa­tion patronale FCE”, ovvero di prossime dimis­sioni da capo del­la orga­niz­zazione con­find­us­tri­ale. La moti­vazione, assai debole, sarebbe lega­ta a pre­sun­ti licen­zi­a­men­ti irre­go­lari nell’ambito dei canali tele­vi­sivi di cui Had­dad è pro­pri­etario.
Non è prossi­ma ma invece è ormai con­sol­i­da­ta l’us­ci­ta di sce­na del Wali di Beja­ia, Ould Salah Zitouni, cioè del gov­er­na­tore del­la regione del­la quale è orig­i­nario Rebrab e dove il mag­nate gode di ril­e­van­ti con­sen­si.
Zitoune è un per­son­ag­gio pit­toresco che viene sopran­nom­i­na­to comune­mente “il bom­bardiere”. Non è molto incline al rispet­to delle autorità supe­ri­ori e spes­so quel che gli pas­sa per la tes­ta lo decla­ma sen­za pen­sare trop­po alle con­seguen­ze. Recen­te­mente ha attac­ca­to i servizi seg­reti del suo paese e anche alcune attiv­ità cine­si che non l’han­no pre­sa bene. Il rap­por­to con i suoi sot­to­posti non è mai sta­to di tipo oxfor­diano.
Insoli­ta­mente assente da una set­ti­mana dal palaz­zo del gov­er­no, Zitoune ha desta­to la curiosità di alcune tes­tate locali che si sono doman­date che fine polit­i­ca avesse fat­to.

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Ould Salah Zitouni, gov­er­na­tore del­la regione di Béja­ia dove Rebrab è nato

Tut­to è sta­to chiar­i­to quan­do l’agenzia Tsa ha ripor­ta­to la notizia del­la des­ti­tuzione del gov­er­na­tore rifer­en­do una dichiarazione del min­istro dell’interno Noured­dine Bedoui rilas­ci­a­ta alla fil­o­gov­er­na­ti­va Ennarh tv. La moti­vazione del provved­i­men­to è sta­ta con­den­sa­ta in un vir­go­let­ta­to ripor­ta­to nel testo reso noto dall’emittente: “dépasse­ment dan­gereux dans l’accomplissement de ses mis­sions”, ovvero sor­pas­si peri­colosi nell’esercizio dei pro­pri com­pi­ti. Nel­la sostan­za Zitoune avrebbe scav­al­ca­to il gov­er­no in più di una cir­costan­za. In un flo­ri­le­gio di ipote­si da ver­i­fi­care e capire; Tsa riferisce anche di un sondag­gio lan­ci­a­to dal gov­er­na­tore per val­utare l’impatto di una unità di fran­tu­mazione dei semi oleosi pre­vista dal grup­po Cevi­tal, un prog­et­to che il gov­er­no ave­va già boc­cia­to.
Anche più doc­u­men­ta­to il quo­tid­i­ano L’expression che par­la di una sor­ta di inter­roga­to­rio sub­ì­to dal gov­er­na­tore da parte del min­istro dell’interno. Domande che, sec­on­do il gior­nale, avreb­bero riguarda­to anche Cevi­tal in relazione soprat­tut­to alla volon­tà del grup­po di espan­dere la pro­pria attiv­ità in area marit­ti­ma. Il gov­er­na­tore sarebbe sospet­ta­to di aver agi­to a van­tag­gio di Cevi­tal a cui avrebbe con­ces­so un’im­por­tante porzione di ter­reno sulle ban­chine del por­to di Beja­ia. Un prog­et­to che il gov­er­no, attra­ver­so il Min­is­tero del­l’In­dus­tria, ave­va già riget­ta­to.
La notizia è sta­ta riferi­ta negli stes­si ter­mi­ni anche dal por­tale di notizie Kabyle.com.
L’espression con­clude il pro­prio servizio dan­do una sor­ta di appun­ta­men­to per le suc­ces­sive pun­tate di quel­lo che definisce un grande scan­da­lo: “On s’a­chem­ine vers la révéla­tion d’un grand scan­dale qui sera étalé sur la place publique dans les tout prochains jours”.
Al momen­to non si reg­is­tra­no smen­tite alle riv­e­lazioni del­la tes­tate sul­la vicen­da del Wali di Beja­ia.

Il sosteg­no alle attiv­ità con­cor­ren­ti di Cevi­tal
Neanche trop­po indi­ret­ta­mente il grup­po di Rebrab viene attac­ca­to dal gov­er­no anche attra­ver­so il finanzi­a­men­to pub­bli­co di attiv­ità in aper­ta con­cor­ren­za con quelle del grup­po Rebrab.
Un esem­pio recente è rifer­i­to dal­lo stes­so canale tele­vi­si­vo Alg 24 che annun­cia la ripresa dell’attività nell’altoforno dell’acciaieria di Anna­ba per ven­erdì 16 dicem­bre dopo un stop di oltre un anno per l’ammodernamento degli impianti.

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Il sito dove si costru­isce lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co di Bel­lara

Come fonte del­la notizia, di fat­to con­fer­ma­ta dal min­is­tero dell’industria, viene cita­to il dep­u­ta­to del Fln (par­ti­to di mag­gio­ran­za rel­a­ti­va attual­mente al potere), Baha Eddine Tli­ba, facoltoso per­son­ag­gio, dal­la mole impo­nente, orig­i­nario pro­prio di Anna­ba e attual­mente nelle gra­zie del potere.
Sem­pre nel set­tore dell’acciaio popo­la i gior­nali da tem­po la notizia dell’investimento in un impianto siderur­gi­co di con­sid­erev­ole por­ta­ta a Bel­lara (1.500 posti di lavoro diret­ti e 10.000 indi­ret­ti per una pro­duzione mas­si­ma a regime di 4 mil­ioni di ton­nel­late). La pro­pri­età per il 51 per cen­to è del­la Sider, soci­età che fa intera­mente capo allo sta­to algeri­no, e per 49 per cen­to del grup­po pri­va­to del Qatar, Alger­ian Qatar Steel. Alla fine di otto­bre gli impianti sono sta­ti vis­i­tati dal min­istro algeri­no dell’industria Abdessalam Bou­chouareb il quale ha indi­ca­to la data di inizio del­la pro­duzione: mag­gio 2017.
Un altro attac­co all’attività di Cevi­tal è in atto da qualche tem­po nel set­tore del­la pro­duzione del­lo zuc­chero. Il min­istro algeri­no del com­mer­cio Belaid Bakht ha recen­te­mente annun­ci­a­to che tre nuovi impianti per la raf­fi­nazione del­lo zuc­chero ver­ran­no prossi­ma­mente inau­gu­rati “ponen­do così fine al monop­o­lio del grup­po Cevi­tal”. L’iniziativa, almeno per una parte delle opere, nasce dal­la part­ner­ship tra la soci­età alge­ri­na Labelle e la francese Cristal Union. La capac­ità pro­dut­ti­va iniziale degli impianti dovrebbe rag­giun­gere cir­ca 350mila ton­nel­late di zuc­chero, pari a un ter­zo del con­sumo inter­no del paese. In pre­vi­sione esiste il rad­doppio del­la pro­duzione.

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