Nuove baracche al porticciolo di Baratti

· Inserito in Teoria e pratica
Alberto Primi

CAMPIGLIA MARITTIMA 10 dicem­bre 2019 — Al por­tic­ci­o­lo di Barat­ti è in cor­so la real­iz­zazione di nuove rimesse per attiv­ità di nau­ti­ca da dipor­to.
Tut­to ciò risale al caso del Piano Par­ti­co­lareg­gia­to di Barat­ti e Pop­u­lo­nia che il Comune fece redi­gere nel tra il 2010 e il 2011 e che sollevò l’indignazione di migli­a­ia di cit­ta­di­ni del­la Toscana, dell’Italia e del mon­do e la for­mazione del Comi­ta­to “Giù le mani da Barat­ti”.
Par­ti­ta come protes­ta per le pre­vi­sioni di chiusura al traf­fi­co di Barat­ti, la reazione gen­erale fu anco­ra più dura quan­do ci si rese con­to che Barat­ti, luo­go miti­co del­la cul­tura e del pae­sag­gio, era sta­to trat­ta­to nel prog­et­to come un qualunque pez­zo di spi­ag­gia per tur­isti bal­n­eari.
Per­sa com­ple­ta­mente la percezione di lavo­rare su un impor­tan­tis­si­mo sito arche­o­logi­co, si per­me­t­te­va la real­iz­zazione di una spi­ag­gia pri­va­ta per la Res­i­den­za Tur­is­ti­ca Alberghiera di Pog­gio all’Agnello (water front), la ristrut­turazione e ampli­a­men­to del com­p­lesso del Ris­torante Canes­sa, l’ampliamento delle aree marine da des­tinare a per­ma­nen­za di natan­ti (cam­po boe), la real­iz­zazione di rimesse di sup­por­to a questi (strut­ture per il dipor­tismo nau­ti­co), la trasfor­mazione in alber­go del “Casone”, la real­iz­zazione di un edi­fi­cio in muratu­ra per la scuo­la vela nel­la pine­ta (cen­tro veli­co), un’am­plis­si­ma area di sos­ta e servizi su via delle Cal­danelle con parcheg­gi, sos­ta camper, negozi (por­ta al par­co): un vero e pro­prio attac­co van­dal­i­co al pat­ri­mo­nio arche­o­logi­co, pae­sag­gis­ti­co e stori­co.
Il Comune, di fronte alle proteste anche inter­nazion­ali, attivò nel 2011 un per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo gesti­to dal Respon­s­abile Regionale alla Comu­ni­cazione prof. Mas­si­mo Morisi, che portò a incon­tri, tavoli di parte­ci­pazione, inter­ven­ti di esper­ti in arche­olo­gia, botan­i­ca e alla fine alla mod­i­fi­ca del Piano.
Il nuo­vo Piano Par­ti­co­lareg­gia­to su alcu­ni aspet­ti accolse le pro­poste dei cit­ta­di­ni e così annul­lò la pre­vi­sione del water front pri­va­to, la real­iz­zazione di un edi­fi­cio in muratu­ra des­ti­na­to a cen­tro veli­co nel­la pine­ta (spo­stan­do­lo dall’altra parte del­la stra­da), la riduzione del­la por­ta al par­co. Purtrop­po il Piano defin­i­ti­vo approva­to man­tenne, anche se con moltissime lim­i­tazioni det­tate dal­la Soprint­en­den­za, la pre­vi­sione ricetti­va al “Casone”, man­tenne la pos­si­bil­ità di ristrut­turare il com­p­lesso di Canes­sa e infine ammise, come se le aree marine non fos­sero sig­ni­fica­tive dal pun­to di vista arche­o­logi­co e nat­u­ral­is­ti­co, l’ampliamento delle aree marine da des­tinare alla sos­ta dei natan­ti e la rel­a­ti­va real­iz­zazione di rimesse a ter­ra.
Quel­lo che sta avve­nen­do oggi a dis­tan­za di otto anni da allo­ra, è il risul­ta­to, già allo­ra poco sod­dis­facente, del per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo e delle proteste di tan­tis­si­mi.
Si può allo­ra affer­mare che l’attenzione dei cit­ta­di­ni respon­s­abili non deve diminuire nel tem­po per­ché dopo anni si dimen­ti­ca facil­mente, ma nel­la perdi­ta di memo­ria e nel­la man­can­za di infor­mazione da parte delle ammin­is­trazioni le scelte sbagli­ate ma remu­ner­a­tive van­no avan­ti e i cit­ta­di­ni si trovano di fronte ai fat­ti com­piu­ti.
Quel­lo che è cer­to che ques­ta opera in cor­so a Barat­ti farà sparire una vista sul mare e mod­i­ficherà lo sky­line del gol­fo con buona pace del­la tutela del pae­sag­gio.

*Alber­to Pri­mi scrive per con­to del Comi­ta­to per Campiglia

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