A Palazzo Appiani Premio Architettura Toscana

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PIOMBINO 31 otto­bre 2017 — Il nuo­vo Museo degli Inno­cen­ti e la riqual­i­fi­cazione di piaz­za dei Tre Re a Firen­ze, piaz­za del­l’Im­mag­i­nario a Pra­to, il nuo­vo Museo delle Stat­ue Stele Luni­giane­si a Pon­tremoli (Ms) e la Can­ti­na Bul­gari a Poder­n­uo­vo a San Cas­ciano dei Bag­ni (Si): sono questi i cinque prog­et­ti vinci­tori del­la pri­ma edi­zione del Pre­mio di Architet­tura del­la Toscana (PAT), orga­niz­za­to da Con­siglio Regionale del­la Toscana, Ordine degli Architet­ti di Firen­ze, Fed­er­azione degli Architet­ti del­la Toscana, Ordine degli Architet­ti di Pisa, Fon­dazione Architet­ti Firen­ze e Ance Toscana.
Una pri­ma edi­zione che si è chiusa con grande suc­ces­so: sono sta­ti cen­tocinquan­ta i parte­ci­pan­ti, ven­ti le opere selezion­ate. Ven­erdì 3 novem­bre alle 15, nelle sale di Palaz­zo Appi­ani a Piom­bi­no (Li) aprirà la mostra del Pre­mio e sarà aper­ta fino al 10 novem­bre 2017.
Il Pre­mio è nato con l’o­bi­et­ti­vo di sti­mo­lare la rif­les­sione intorno all’ar­chitet­tura con­tem­po­ranea e dif­fondere la cul­tura del prog­et­to come garanzia di qual­ità ambi­en­tale e civile. A essere pre­miati sono sta­ti prog­et­ti che sono il risul­ta­to di una fil­iera com­pos­ta da tan­ti ele­men­ti, dal prog­et­tista alle imp­rese. La pri­ma edi­zione del Pat era riv­ol­ta alle opere ulti­mate in Toscana negli ulti­mi cinque anni, tra il 2012 e il 2017. Cinque le cat­e­gorie in cui era arti­co­la­to il pre­mio: opera pri­ma; opera di nuo­va costruzione; opera di restau­ro o recu­pero; opera di alles­ti­men­to o di interni; opera su spazi pub­bli­ci, pae­sag­gio e rigen­er­azione. Le opere sono state val­u­tate da una Giuria inter­nazionale com­pos­ta dal prof. Mar­co De Miche­lis, arch. Sandy Attia, arch. João Luís Car­ril­ho da Graça, arch. Simone Sfriso, prof. Gui­do Borel­li.
I risul­tati del Pre­mio met­tono in luce le poten­zial­ità dell’architettura, quali la capac­ità di con­tribuire alla val­oriz­zazione di un ter­ri­to­rio con seg­ni molto dis­creti e anche di rigener­are spazi urbani, e non solo, con oper­azioni real­iz­zate con bud­get min­i­mi e buone idee.
E ora, dopo il suc­ces­so reg­is­tra­to, gli orga­niz­za­tori sono già al lavoro per preparare la sec­on­da edi­zione del Pre­mio.
“Un Pre­mio di architet­tura è un ele­men­to deter­mi­nante del­la trasfor­mazione del ter­ri­to­rio, ma serve anche a sostenere buone pratiche di inno­vazione ambi­en­tale e civile. E anco­ra, può essere utile per incen­ti­vare il per­cor­so di cresci­ta di tan­ti gio­vani pro­fes­sion­isti toscani. Il mio aus­pi­cio è che il Pre­mio diven­ti un pun­to di rifer­i­men­to per la cul­tura architet­ton­i­ca a liv­el­lo nazionale. Val­u­tan­do le opere com­p­lessi­va­mente, dal prog­et­to alla real­iz­zazione pas­san­do per la com­mit­ten­za, il Pre­mio non vuole sot­to­lin­eare solo la fir­ma dell’architetto, ma riconoscere anche il cor­ag­gio, la tena­cia e la capac­ità di chi crede che un’architettura di qual­ità sia anco­ra pos­si­bile”, spie­ga il pres­i­dente del Con­siglio Regionale Euge­nio Giani.
“Trop­po spes­so ci dimen­tichi­amo che la bellez­za del nos­tro ter­ri­to­rio è frut­to delle trasfor­mazioni messe in atto da chi ci ha pre­ce­du­to nei sec­oli, per questo ho pro­pos­to e por­ta­to avan­ti l’is­ti­tuzione di questo Pre­mio di Architet­tura Con­tem­po­ranea di liv­el­lo regionale, per val­oriz­zare le migliori espe­rien­ze real­iz­zate nel ter­ri­to­rio del­la Toscana – sot­to­lin­ea la con­sigliera regionale Elis­a­bet­ta Meuc­ci – l’architettura rap­p­re­sen­ta un ele­men­to deter­mi­nante per una trasfor­mazione sosteni­bile e qual­i­fi­ca­ta del ter­ri­to­rio e del pae­sag­gio, fon­da­men­tale per la qual­ità ambi­en­tale sia degli spazi pub­bli­ci che di quel­li pri­vati. Cre­do che questo sia impor­tante prin­ci­pal­mente per tre motivi: pri­mo, per­ché come dice­vo questo è un ele­men­to deter­mi­nante del­la trasfor­mazione del ter­ri­to­rio, sec­on­do, per sostenere buone pratiche di inno­vazione ambi­en­tale e civile, ter­zo ma non da meno per incen­ti­vare il per­cor­so di cresci­ta di tan­ti gio­vani pro­fes­sion­isti toscani. Oggi in questi prog­et­ti pre­miati, ma anche nei molti arrivati, tro­vi­amo degli otti­mi ele­men­ti per pot­er sper­are di con­seg­nare alle future gen­er­azioni una Toscana anco­ra più bel­la nelle sue cit­tà, nei suoi luoghi pub­bli­ci e nel suo pae­sag­gio”.
“Per la rius­ci­ta di ques­ta pri­ma edi­zione del Pre­mio Architet­tura Toscana era nec­es­saria la parte­ci­pazione di molte opere; cosa non scon­ta­ta, per­ché nel­la pri­ma edi­zione un pre­mio deve anco­ra costru­ire la pro­pria cred­i­bil­ità. Alla fine la parte­ci­pazione è sta­ta alta con 150 opere pre­sen­tate, per le quali ringrazi­amo tut­ti col­oro che le han­no can­di­date, per aver accetta­to il con­fron­to e per aver mes­so a dis­po­sizione di tut­ti i pro­pri lavori e le pro­prie idee”, com­men­tano i pres­i­den­ti di Ordine e Fon­dazione Architet­ti Firen­ze, Rober­to Masi­ni e Tom­ma­so Rossi Fio­ra­van­ti.
“L’Architettura è espres­sione del­la cul­tura di un popo­lo e tes­ti­mone del­la sua civiltà. Un prog­et­to ben con­cepi­to influisce sul benessere delle per­sone e sul­la rius­ci­ta delle loro attiv­ità e ottimiz­za l’uso delle risorse disponi­bili, con risul­tati pos­i­tivi sul piano eco­nom­i­co, sociale, fun­zionale, esteti­co. Il Con­cor­so di Prog­et­tazione risul­ta essere lo stru­men­to più effi­cace per ottenere la qual­ità architet­ton­i­ca delle opere pub­bliche e pri­vate, per­ché con­sente il con­fron­to tra pro­poste prog­et­tuali col fine di scegliere il prog­et­to migliore – dice Daniele Meni­chi­ni, coor­di­na­tore del­la Fed­er­azione Architet­ti del­la Toscana – i Con­cor­si di Architet­tura oggi cos­ti­tu­is­cono l’unica occa­sione per i gio­vani lau­re­ati, ma non solo, per accedere alla prog­et­tazione di opere pub­bliche di una cer­ta ril­e­van­za e pos­sono aprire la stra­da alla cos­ti­tuzione di una realtà pro­fes­sion­ale in gra­do di inter­loquire con le richi­este del mer­ca­to inter­nazionale. Per questo moti­vo la Fed­er­azione Architet­ti PPC Toscani, con­giun­ta­mente col CNAPPC, chiede da tem­po alle Pub­bliche Ammin­is­trazioni di pro­muo­vere più con­cor­si di architet­tura per ottenere più qual­ità”.
“Il numero dei prog­et­ti parte­ci­pan­ti al Pre­mio, e la loro qual­ità tes­ti­mo­ni­ano di come il sis­tema toscano delle costruzioni nel suo insieme, prog­et­tisti ed imp­rese, abbia comunque la capac­ità di rea­gire ad un peri­o­do di pro­fon­da crisi, ques­ta val­u­tazione è ancor più sig­ni­fica­ti­va nell’ottica sostenu­ta da Ance di uscire dal­la crisi unen­do qual­ità prog­et­tuale e costrut­ti­va. Il mes­sag­gio che, come Ance, vogliamo trasmet­tere con il pre­mio è che la col­lab­o­razione di imp­rese e tec­ni­ci rap­p­re­sen­ta uno dei pun­ti di forza per il futuro del set­tore edile”, sono le parole di Ric­car­do Spag­no­li, pres­i­dente di Ance Toscana.
“Il Pre­mio Architet­tura Toscana si col­lo­ca in un’epoca in cui l’ambiente e il pae­sag­gio chiedono atten­zione ed esor­tano ad una seria rif­les­sione sull’habitat e sull’uso del suo­lo – dichiara Patrizia Bon­gio­van­ni, pres­i­dente del­l’Or­dine Architet­ti di Pisa – si riac­cende così il dibat­ti­to irri­n­un­cia­bile sull’architettura, sopi­to da trop­po tem­po. Nell’epoca in cui gli architet­ti han­no più che mai il com­pi­to di risco­prire e far conoscere gli antichi per­cor­si nat­u­rali e sosteni­bili del­la trat­ta­tis­ti­ca stor­i­ca, la cre­ativ­ità tesse il filo rosso dell’identità locale con quel­lo del­la moder­nità. Occorre a tal fine richia­mare ogni cat­e­go­ria umana alle pro­prie respon­s­abil­ità: quelle tec­niche e spe­cial­is­tiche nel set­tore ormai inscindibile ambi­ente-pae­sag­gio-urban­is­ti­ca-architet­tura; le respon­s­abil­ità civiche e tec­ni­co-oper­a­tive di imp­rese e com­mit­ten­ti; le respon­s­abil­ità politiche e ges­tion­ali affer­en­ti a col­oro che gov­er­nano e gestis­cono il ter­ri­to­rio con norme e diret­tive”.
Questi i prog­et­ti pre­miati e men­zionati:
CATEGORIA OPERA PRIMA
Pri­mo pre­mio:
ECÒL + Alber­to Gramigni_Piazza del­l’im­mag­i­nario
Prog­et­to men­zion­a­to:
Fabio Can­di­do / sun­day­morn­ing + MFA_Casa in una pine­ta
Per ques­ta cat­e­go­ria la giuria ha pro­pos­to anche il prog­et­to di Giulio Basili_Casa IV per il cat­a­l­o­go e la mostra rel­a­ti­va al pre­mio.
CATEGORIA OPERA DI ALLESTIMENTO O DI INTERNI
Pri­mo pre­mio:
Canali Associati_ Museo delle Stat­ue Stele Luni­giane­si
Prog­et­ti men­zionati:
Men­zione d’Onore:
MICROSCAPE_Restauro Chiesa di San Pel­le­gri­no e alles­ti­men­to del Depos­i­to dei Ges­si
Men­zione:
Natal­i­ni Architet­ti / Guicciardini&Magni_Museo del­l’­Opera del Duo­mo
LDA.iMdA_iTEK Show­room
La giuria pro­pone di pub­bli­care nel cat­a­l­o­go e di esporre in mostra il prog­et­to di Stu­dio di Architet­tura Andrea Milani_Museo del­la Con­tra­da del­la Tar­tu­ca.
CATEGORIA OPERA DI NUOVA COSTRUZIONE
Pri­mo pre­mio:
Alvisi Kir­i­mo­to + Partners_Cantina Poder­n­uo­vo
Prog­et­ti men­zionati:
Canali Associati_Centro ricerche e pro­duzione calza­ture Pra­da
Stu­dio di Architet­tura Andrea Milani_Scuola per l’in­fanzia “La Bale­na”
La giuria pro­pone di pub­bli­care nel cat­a­l­o­go e di esporre in mostra i prog­et­ti di Tomasi Asso­ciati Architetti_Stabilimento Lai­ka Car­a­vans e di Stu­dios­tu­dio architet­tiur­ban­isti / Elisa Palaz­zo e Bruno Pelucca_Alloggi per gio­vani cop­pie, ovvero costru­ire la sem­plic­ità.
CATEGORIA OPERA DI RESTAURO E RECUPERO
Pri­mo pre­mio:
Car­lo Ter­po­lil­li / Ipos­tu­dio architetti_Museo degli Inno­cen­ti
La giuria pro­pone di pub­bli­care nel cat­a­l­o­go e di esporre in mostra i prog­et­ti di Ile­nia Girolami_Pieve di San­ta Maria e di Vanes­sa Giandonati_Casa Nadi.
CATEGORIA OPERA SU SPAZI PUBBLICI, PAESAGGIO E RIGENERAZIONE:
Pri­mo pre­mio:
Chiara Fanigliulo_Riqualificazione Urbana Piaz­za dei Tre Re
Prog­et­ti men­zionati:
Gonça­lo Byrne Arqui­tec­tos / MICROSCAPE / Proap / BMZ_Arena spet­ta­coli e area mer­catale
LDA.iMdA / Mar­co Tozzi_Biolago bal­ne­abile
La giuria pro­pone di pub­bli­care nel cat­a­l­o­go e di esporre in mostra il prog­et­to di Lapo Ruf­fi / Angi­o­la Mainolfi_Giardino Volante.

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