PD San Vincenzo: stare o no nella Federazione PD?
SAN VINCENZO 14 ottobre 2019 — Il Coordinamento della Federazione del PD Val di Cornia-Elba, guidato dalla Presidente della Assemblea Territoriale Michela Cecchi, sta gestendo una fase delicata e difficile per il nostro partito in questo territorio. Per spirito di servizio e per queste ragioni di eccezionalità i sindaci e i capigruppo di tutti i Comuni si sono messi a disposizione per assumere, temporaneamente, una funzione politica entrando a far parte di questo organismo.
Il Coordinamento si è subito misurato con l’idea avanzata dalle liste di destra e civiche della Val di Cornia di costituire un nuovo ente territoriale, l’Unione dei Comuni.
Il Coordinamento, di cui i sindaci del PD fanno parte, è infatti uscito non più di dieci giorni fa con una posizione che definiva “provocatoria” la proposta che veniva fatta, adducendo motivazioni precise e puntuali.
In sostanza.
- Non si può fare un nuovo ente pubblico, che ha dei costi per la collettività, se prima non si discute per fare cosa.
- Non si può costituire un nuovo ente se non c’è un minimo comune denominatore in termini di visione del territorio.
Insomma la posizione del PD era chiara: prima discutiamo delle cose, prima affrontiamo i nodi di grande divisione che ancora ci sono e poi dopo discutiamo su quali sono gli strumenti istituzionali più adatti.
Infatti i gruppi consiliari del PD e del centro sinistra di Piombino e Suvereto si sono attenuti a questa impostazione votando contro ad ordini del giorno che impegnano le giunte alla realizzazione “in tempi rapidi” di un nuovo ente pubblico che rischia, in queste condizioni, di essere solo una scatola vuota lontana dagli interessi dei cittadini.
Il Comune di Campiglia e la maggioranza di centro sinistra, invece, hanno votato a favore della realizzazione dell’Unione dei Comuni sostenuta anche dall’opposizione.
Posizione che riteniamo incomprensibile perché è diametralmente opposta a quella espressa dal Coordinamento Territoriale del PD di cui peraltro, come detto prima, il sindaco di Campiglia fa parte, inoltre impegnandosi come riportato oggi sulla stampa , nel più breve tempo possibile a realizzare “ una scatola vuota senza obiettivi e indirizzi condivisi”, una posizione incomprensibile. Una posizione che divide il già fragile PD della Val di Cornia e che rafforza le liste a noi avverse su una impostazione che ritenevamo fino a dieci giorni fa profondamente sbagliata nel merito di come veniva posta.
È evidente che di fronte a questo scenario non potranno non esserci delle conseguenze e delle valutazioni da fare sia sul piano politico che istituzionale.
Sul piano politico a San Vincenzo stiamo riflettendo se a queste condizioni e con questa prospettiva abbia senso la nostra permanenza nella Federazione del PD Val di Cornia-Elba.
Sul piano istituzionale è evidente che occorrerà riflettere sulle modalità di adesione di San Vincenzo alle società partecipate insieme agli altri Comuni, in uno scenario che rischia di assumere altri connotati.
In ogni caso al di la degli aspetti istituzionali che riguardano i sindaci è evidente che siamo di fronte ad un problema politico di non poco conto che rischia di indebolire ulteriormente il partito nel nostro territorio.
Riteniamo incomprensibile che il Comune di Campiglia preferisca tenere un rapporto diretto con la sua minoranza consiliare e con il sindaco di Piombino anziché raccordarsi con San Vincenzo, non solo per ragioni politiche ma anche per una Val di Cornia più larga e più forte.
Lo diciamo con grande amarezza ma qui il detto “sbagliando si impara” non funziona: facendo questi errori in Val di Cornia il Partito Democratico ha perso consensi in molti Comuni ed invece di cercare di tenere unito, confrontandosi, discutendo ma per un obiettivo comune si continua a pensarla individualmente e per correnti.
Questo è il metodo per uscirne sempre perdenti.
San Vincenzo ha certamente una sua storia di maggiore autonomia, ma di fronte allo sconvolgimento politico che è accaduto in Val di Cornia sarebbe del tutto sensato tenere insieme, in una prospettiva più generale, innanzitutto le amministrazioni guidate dal centro sinistra ma si è scelta un altra strada.
È chiaro ed evidente che questa volta l’alibi di San Vincenzo “autonomista ” rispetto alla Val di Cornia non potrà essere utilizzato da nessuno come avveniva nel passato. Questa volta le responsabilità di questa grave rottura sono evidenti e andranno ricercate altrove.
Ad oggi non possiamo accettare un documento dove si parla di Unione dei Comuni con queste credenzialità, facendo fare un salto nel vuoto soprattutto ai nostri cittadini.
Segreteria PD di San Vincenzo
Ma scherziamo?
E voi trascinereste San Vincenzo fuori dall’ambito ottimale perché a Piombino ha vinto Ferrari?
Esiste una differenza, mai capita da alcuni, tra partito ed ISTITUZIONI. Siamo seri.